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13/09/16

Ue tra disuguaglianza e boom demografico africano:L'articolo è pietoso, uguaglianza di chi e boom demografico di chi, in Europa si fanno meno figli e questo è un bene



L'articolo è pietoso, uguaglianza di chi e boom demografico di chi, in Europa si fanno meno figli e questo è un bene ,tranne che per i politici e giornalisti che sono al soldo del piano politico delirante della globalizzazione, che in Africa, medio oriente ci sia povertà e disparità assoluta fra il ricco e il povero è cosa risaputa da secoli, che vogliono venire tutti in Europa pure, che L'america si intende Stati Uniti vogliono che noi europei accogliamo più migranti possibili per fare opera educativa lo capisce pure un deficiente,ma che questi vogliono, intanto i migranti venire in europa e a loro volta educare gli europei all'islam pure questo lo vedi a lettere lampanti,ossia lo vediamo noi popolo, ma i politici non lo vedono,non lo vogliono vedere, gli è stato ordinato di non vedere.

C'è uno scollamento fra popolo e governi,politici. Il piano di globalizzazione, è fallimentare, ma allo zio Tom ,america non glielo puoi dire, dall'11 settembre 2001 gli Usa stanno distruggendo le sponde del mediterraneo, stanno fomentando guerre e vendono armi,poi pretendono la pace?La pace la fai educando,ma non all'americana o alla vaticana, la fai spedendo in Africa tecnici, non cercando di cristianizzare, islamizzare nessuno,solo dare loro il modo di costruire scuole, ospedali,educazione sessuale ,fare capire che fanno troppi figli e che è un problema mondiale,fare in modo che le donne lavorino e dunque si emancipano, solo dalle donne può partire la civiltà, e togliere la miseria.

Chiudere le frontiere perchè non stiamo aiutando nessuno,magari il commercio delle multinazionali, e a me di loro non me ne fotte niente, accettare il diverso è civiltà, farsi invadere è da dementi,non puoi integrare masse di genti così, non puoi paragonare l'immigrazione europea verso le Americhe che sono territori immensi e poi diciamola come è finita nelle Americhe che le popolazioni locali sono sparite, fra malattie e eccidi, la razza locale non c'è più, dunque che avvenire ci stanno preparando, sono solo criminali, la gente deve decidere se accogliere o non, adesso di spazio per accoglienze non ce n'è più.

Per il fatto che facciamo pochi figli è solo un vanto,è benessere per il futuro del paese, è spazio per le generazioni in avvenire dove potranno vivere con più decenza e meno cemento,lo so spariranno così pensioni d'oro e privilegi,ma si tratta di gente parassita della società,prima spariscono meglio è per il pianeta

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/09/13/ue-tra-disuguaglianza-e-boom-demografico-africano-non-ce-un-piano-b-ma-cosi-si-mina-la-crescita/3023518/

LA DISPARITA’ INVADE IL VECCHIO CONTINENTE - E mentre il Vecchio Continente si interroga sulle strategie per aiutare l’Africa, un quarto della sua popolazione, 123 milioni di cittadini Ue, è “a rischio povertà ed esclusione sociale, 50 milioni vivono già oggi in stato di grave deprivazione materiale e non hanno denaro sufficiente a riscaldare le proprie case o a far fronte a spese impreviste”. Dati del Rapporto Oxfam 2015 sulla disuguaglianza in Europa del 2015 che sottolinea come sia una delle conseguenze della crisi: “Tra 2009 e 2013 tali soggetti sono aumentati di 7,5 milioni nei 27 Paesi Ue, con un incremento in 19 di essi”. Nel 2013 viveva in povertà il 28% dei minori europei, oltre 26 milioni. In particolare, l’Italia si conferma uno dei Paesi più disuguali, soprattutto se si guarda al rapporto tra redditi da lavoro e capitale. Nel periodo 2007-2011 l’indice che misura la povertà nella Penisola è salito di 3 punti, il quinto maggiore incremento nell’area Ocse. Non solo. L’Italia è tra i 5 paesi dell’Ue dove la povertà estrema è cresciuta di più in termini di percentuale di quanti sono a rischio di deprivazione.

Ue tra disuguaglianza e boom demografico africano: “Non c’è un piano b, ma così si mina la crescita”

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Economia


Secondo il numero uno dell'istituto tedesco Diw, Marcel Fratzscher, per gli economisti le disparità sono solo il frutto della concorrenza e quindi non entrano tra le sfide economiche da affrontare. Rilancia Enrico Letta: "L'Europa non c'è più se continuiamo con l'idea che bisogna aspettare le elezioni francesi, tedesche e non bisogna toccare nulla perché le cose vanno bene". Risposte, omissioni e proposte degli economisti europei

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