Corte Costituzionale, indagato il giudice Augusto Barbera per “concorsi truccati”
La toga eletta a dicembre finisce nell’inchiesta sull’Università. L’accusa è di falso in atto pubblico: avrebbe “sponsorizzato” il figlio di Pizzetti
È tra i giudici che dovranno valutare l’Italicum e – pur non comparendo nell’elenco dei “firmatari per il Sì” – da tempo manifesta il suoapprezzamento per la riforma costituzionale. Parliamo di Augusto Barbera, classe 1938, professore di Diritto Costituzionale e membro dellaConsulta: il suo nome è nell’elenco degli indagati, con l’accusa di falso in atto pubblico per induzione, nell’inchiesta ormai conclusa sui concorsi universitari del 2010. “Finalmente!”, commenta Barbera al Fatto, “Considero una buona notizia la conclusione delle indagini. Così potrò, per la prima volta, conoscere gli addebiti ed esporre a un giudice le mie ragioni. E sottolineare che non ero membro di alcuna commissione giudicatrice”. Il professor Barbera potrà depositare una memoria difensiva e la procura di Roma valuterà se chiedere il rinvio a giudizio o meno. Per il momento il suo nome è nell’elenco di circa 20 indagati coinvolti nel filone romano dell’inchiesta.
È tra i giudici che dovranno valutare l’Italicum e – pur non comparendo nell’elenco dei “firmatari per il Sì” – da tempo manifesta il suoapprezzamento per la riforma costituzionale. Parliamo di Augusto Barbera, classe 1938, professore di Diritto Costituzionale e membro dellaConsulta: il suo nome è nell’elenco degli indagati, con l’accusa di falso in atto pubblico per induzione, nell’inchiesta ormai conclusa sui concorsi universitari del 2010. “Finalmente!”, commenta Barbera al Fatto, “Considero una buona notizia la conclusione delle indagini. Così potrò, per la prima volta, conoscere gli addebiti ed esporre a un giudice le mie ragioni. E sottolineare che non ero membro di alcuna commissione giudicatrice”. Il professor Barbera potrà depositare una memoria difensiva e la procura di Roma valuterà se chiedere il rinvio a giudizio o meno. Per il momento il suo nome è nell’elenco di circa 20 indagati coinvolti nel filone romano dell’inchiesta.
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