SE VINCE IL "NO" IL POPOLO SI RIUNIRA'A ROMA PER TRASCINARE IN PIAZZA LA KASTA E PROCESSARLA !!! VIVA IL POPOLO SOVRANO !!! VIVA IL MOVIMENTO 5 STELLE !!!
12/10/16
Referendum, Taverna (M5s): “Il vero quesito è quello pubblicato oggi dal Fatto, non la favoletta di Renzi”
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/10/11/referendum-taverna-m5s-il-vero-quesito-e-quello-pubblicato-oggi-dal-fatto-non-la-favoletta-di-renzi/566172/
“Referendum? Il vero quesito è quello tradotto oggi da Il Fatto Quotidiano.…
Madre per metà giamaicana,padre bianco.nascono Lucy e Maria due gemelle splendide.La natura si ribella al #razzismo .
Madre per metà giamaicana,padre bianco.nascono Lucy e Maria due gemelle splendide.La natura si ribella al #razzismo .
Imposimato conferma: “Moro fu ucciso per volere di Andreotti e Cossiga, responsabili della...
Imposimato vuota il sacco sulla morte di Aldo Moro e sulle stragi da Piazza…
LAPILLOLAROSSA15.ALTERVISTA.ORG
Vaccino esavalente, ecco il documento "riservato" Glaxo che cita l'autismo - Il Fatto Quotidiano
Canzone Lucio Dalla
Non so aspettarti più di tanto
Ogni minuto mi dà
L'istinto di cucire il tempo
E di portarti di qua
Ho un materasso di parole
Scritte apposta per te
E ti direi spegni la luce
Che il cielo c'è
Star lontano da lei non si vive
Stare senza di lei mi uccide
Testa dura testa di rapa
Vorrei amarti anche qua
Nel cesso di una discoteca
O sopra il tavolo di un bar
O stare nudi in mezzo a un campo
A sentirsi addosso il vento
Io non chiedo più di tanto
Anche se muoio son contento
Star lontano da lei non si vive
Stare senza di lei mi uccide
Canzone cercala se puoi
dille che non mi perda mai
va' per le strade e tra la gente
diglielo veramente
Io i miei occhi dai tuoi occhi
Non li staccherei mai
E adesso anzi me li mangio
Tanto tu non lo sai
Occhi di mare senza scogli
Il mare sbatte su di me
Che ho sempre fatto solo sbagli
Ma uno sbaglio che cos'è
Stare lontano da lei non si vive
Stare senza di lei mi uccide
Canzone cercala se puoi
dille che non mi lasci mai
va' per le strade e tra la gente
diglielo dolcemente
E come lacrime la pioggia
Mi ricorda la sua faccia
Io la vedo in ogni goccia
Che mi cade sulla giacca
Stare lontano da lei non si vive
Stare senza di lei mi uccide
Canzone trovala se puoi
dille che l'amo e se lo vuoi
va' per le strade e tra la gente
diglielo veramente
non può restare indifferente
e se rimane indifferente
non è lei
Star lontano da lei non si vive
Stare senza di lei mi uccide
Star lontano da lei non si vive
Stare senza di lei mi uccide
Ogni minuto mi dà
L'istinto di cucire il tempo
E di portarti di qua
Ho un materasso di parole
Scritte apposta per te
E ti direi spegni la luce
Che il cielo c'è
Star lontano da lei non si vive
Stare senza di lei mi uccide
Testa dura testa di rapa
Vorrei amarti anche qua
Nel cesso di una discoteca
O sopra il tavolo di un bar
O stare nudi in mezzo a un campo
A sentirsi addosso il vento
Io non chiedo più di tanto
Anche se muoio son contento
Star lontano da lei non si vive
Stare senza di lei mi uccide
Canzone cercala se puoi
dille che non mi perda mai
va' per le strade e tra la gente
diglielo veramente
Io i miei occhi dai tuoi occhi
Non li staccherei mai
E adesso anzi me li mangio
Tanto tu non lo sai
Occhi di mare senza scogli
Il mare sbatte su di me
Che ho sempre fatto solo sbagli
Ma uno sbaglio che cos'è
Stare lontano da lei non si vive
Stare senza di lei mi uccide
Canzone cercala se puoi
dille che non mi lasci mai
va' per le strade e tra la gente
diglielo dolcemente
E come lacrime la pioggia
Mi ricorda la sua faccia
Io la vedo in ogni goccia
Che mi cade sulla giacca
Stare lontano da lei non si vive
Stare senza di lei mi uccide
Canzone trovala se puoi
dille che l'amo e se lo vuoi
va' per le strade e tra la gente
diglielo veramente
non può restare indifferente
e se rimane indifferente
non è lei
Star lontano da lei non si vive
Stare senza di lei mi uccide
Star lontano da lei non si vive
Stare senza di lei mi uccide
Sole 24 ore, la cartina “tornaSole” dello scandalo Confindustria. di Giorgio Meletti. È inutile girarci intorno. Chiamarlo scandalo del Sole 24 Ore serve solo a minimizzare. Quello che sta esplodendo è lo scandalo Confindustria.
Sole 24 ore, la cartina “tornaSole” dello scandalo Confindustria.
di Giorgio Meletti.
È inutile girarci intorno. Chiamarlo scandalo del Sole 24 Ore serve solo a minimizzare. Quello che sta esplodendo è lo scandalo Confindustria. Altro che i sindacalisti in crociera con i soldi dei pensionati. Altro che gli assessori a caccia di bustarelle. Altro che municipalizzate corrose dalle parentopoli. Altro che Monte dei Paschi e Banca Etruria. Qualunque pietra di paragone scegliate, anche la più purulenta, state sicuri che con il giornale della Confindustria sono riusciti a fare peggio. Con quella che presentavano come il gioiello dell’industria editoriale sono riusciti a perdere in nove anni più di un miliardo di euro. Il fatto che li abbiano persi non esclude che qualcuno sappia benissimo dove ritrovarli. Non li hanno persi, li hanno fatti sparire. Veri maghi.
Basta scorrere i bilanci del Sole 24 Ore per capire che sono forse falsi (questo lo sta già verificando la procura della Repubblica di Milano), sicuramente fantasiosi. È l’unico giornale da Gutenberg in poi che è riuscito a dichiarare di non sapere esattamente quante copie vende, l’unico che è riuscito a far schizzare le vendite e a far crollare i ricavi. Contemporaneamente. Veri maghi. Tutti sapevano tutto. Non solo per i bilanci ma anche perché da anni si susseguono gli esposti al collegio sindacale e alla Consob. È datato 11 maggio 2010 l’esposto firmato da quattro giornalisti del Sole 24 Ore (Donatella Stasio, Nicola Borzi, Alessandro Galimberti, Giovanni Negri) che si sono spesi personalmente per denunciare le imprese dei loro blasonati editori. In quell’esposto c’è di tutto.
Esemplare il caso della Gpp, società editoriale di cui il gruppo Telecom Italia si libera nel 2004 perché va male. La vende per 14,6 milioni al fondo Wyse Equity che fa capo alla De Agostini. Ed ecco che nel 2006 arriva il Sole 24 Ore, che fa uno shopping forsennato per risultare più grande e più bello in vista della quotazione in Borsa. Compra dalla Wyse la Gpp per 40 milioni di euro. In quel momento, sottolineano i quattro giornalisti, la società Kpmg risulta essere impegnata nella revisione dei bilanci della società venditrice, della compratrice e della compravenduta, ma è anche incaricata dal Sole 24 Ore della due diligence (verifica del valore) della Gpp. La Consob non fiata. Nel frattempo nell’azionariato della Gpp sono entrati con il 10 per cento misteriosi soci “lussemburghesi” che dalla vendita incassano 4 milioni senza fatica, e benché Il Sole sia una società quotata nessuno sa chi siano i fortunati. Miracolo: in due anni una società triplica il suo valore producendo perdite. A fine 2009, prendendo atto che la Gpp in nove anni di vita ha accumulato quasi 40 milioni di perdita (10 dei quali nell’ultimo anno), il cda del Sole 24 Ore decide di svalutare di 14 milioni la partecipazione e poi di fonderla nella capogruppo con la stessa destrezza con cui si seppelliscono i cadaveri.
I bilanci parlano chiaro. Il 6 dicembre 2007, giorno della quotazione, Il Sole 24 Ore valeva in Borsa 750 milioni, oggi ne vale 51; aveva 347 milioni di patrimonio netto (capitale e riserve), oggi ne ha 28 milioni; aveva una posizione finanziaria netta, cioè soldi in cassa, di 149 milioni, oggi ce l’ha negativa, cioè ha debiti netti per 30 milioni. Sommando grossolanamente, si sono volatilizzati 1,2 miliardi. Soldi principalmente della Confindustria di cui oggi le aziende associate non sanno a chi chiedere conto. I presidenti che si sono succeduti in questi anni (Luca Montezemolo, Emma Marcegaglia, Giorgio Squinzi) sembrano non essersi accorti di nulla, e sono quelli che vorrebbero insegnare ai politici come si gestisce un Paese.
Letto l’esposto dei quattro giornalisti del Sole 24 Ore, l’allora presidente della Consob Lamberto Cardia non ha fatto una piega. Impassibili anche i consiglieri d’amministrazione del Sole che l’hanno ricevuto: tra loro il presidente Giancarlo Cerutti, produttore di macchine per la stampa, azionista e consigliere di Mediobanca quando la banca d’affari ha curato la quotazione in Borsa del Sole 24 Ore (ma forse nel 2007 in Confindustria non conoscevano ancora i conflitti d’interesse); e poi c’era Luigi Abete, tipografo e banchiere; c’era Francesco Caio, oggi alla guida delle Poste, allora (dicono) autore di una lettera di fuoco ai vertici della società seguita da silenziose dimissioni. E chi altro ha letto l’esposto dei quattro giornalisti? Vediamo. C’era Piero Gnudi, il commercialista d’oro, l’uomo che sussurrava al ministro Federica Guidi e adesso sta salvando l’Ilva, sicuramente con lo stesso rigore con cui ha amministrato Il Sole 24 Ore; ecco Antonello Montante, il fedelissimo di Emma Marcegaglia, campione dell’antimafia in Sicilia fino al giorno in cui è stato indagato per mafia; ecco Giampaolo Galli, allora direttore generale della Confindustria, in seguito nominato da Pierluigi Bersani a Montecitorio ma renziano il giorno dopo. Tutti si sono voltati dall’altra parte. Così questa classe dirigente manda a picco l’economia: sa tutto, sente, vede, alza gli occhi al cielo, sospira, butta la polvere sotto il tappeto, spera che passi e aspetta di lasciare la rogna al successore. I nostri industriali sono fatti così. Quando devono spezzare le reni ai loro dipendenti e ai sindacati mettono pancia in dentro e petto in fuori e recitano la litania imparata nelle sacrestie confindustriali sulla responsabilità dell’impresa, un uomo solo al comando, la tragica solitudine del decidere per tutti, licenzio voi per salvare gli altri, lo faccio per i vostri figli, le notti insonni di chi si fa carico. Tirate le somme sono peggio dei peggiori politici. Il Sole 24 Ore è stato gestito peggio della peggiore municipalizzata.
Il presidente della Confindustria Montezemolo affida la società per la quotazione a un manager formidabile, Claudio Calabi, che ha già guidato la Rcs-Corriere della Sera, dunque ha la giusta esperienza editoriale. Anche troppa: nel 2000, mentre con Rcs comprava in Francia la casa editrice Flammarion, Calabi fece un insider trading da manuale, comprando azioni Flammarion a 37-42 euro e rivendendole a 78 euro venti giorni dopo. Un guadagnuccio da 365 mila euro per arrotondare, forse lo pagavano poco. Fatto sta che la Cob (la Consob francese) lo beccò subito, e il presidente della Rcs Cesare Romiti lo mise alla porta in 48 ore. Nessun giornale scrisse una riga. Montezemolo però sapeva tutto e, forse per solidarietà (anche lui fu cacciato da Romiti perché chiedeva soldi per propiziare incontri con l’avvocato Agnelli) decise che Calabi era l’uomo giusto per portare in Borsa Il Sole, e in particolare per fare lo shopping di aziende con cui gonfiare il prodotto da piazzare agli investitori. Il clima di rigore imposto da Montezemolo si riconosce da lontano. Quando designa il cda che dovrà accompagnare Calabi verso l’esaltante sfida del mercato sceglie fior di imprenditori con un criterio preso di peso dalla Ricchezza delle nazioni di Adam Smith: “Quattro rappresentanti delle associazioni territoriali degli industriali del Nord, due del Centro, uno del Sud e due delle categorie”. Calvinismo puro, animal spirits allo stato brado. Tra i prescelti Abete, mai più uscito dal cda del Sole e oggi vicepresidente nonché presidente in pectore; Matteo Colaninno, oggi deputato Pd; Maurizio Beretta, allora direttore generale della Confindustria, oggi dirigente di Unicredit e presidente della Lega Calcio.
Di quel collocamento in Borsa restano memorabili almeno due notazioni del presidente dell’Adusbef Elio Lannutti, oggi promotore dell’inchiesta giudiziaria con i suoi esposti alla Consob e alla procura di Milano, affidate a un’interrogazione del 2011. La prima: “Morgan Stanley, una delle più importanti banche d’affari del mondo, sostenne che per rendere attraente il titolo sarebbe necessario collocarlo a un prezzo vicino ai 4 euro: sarà poi quotato a 5,75 euro”. La seconda: l’utilizzo della famigerata clausola detta claw back (per non far capire che cos’è). Montezemolo disse che il collocamento era diretto principalmente agli investitori istituzionali, cui era riservato l’80 per cento delle azioni offerte. Invece all’ultimo momento, visto che gli istituzionali si erano ben guardati dal prenotare un prodotto che conoscevano bene, gli amici di Mediobanca ficcarono più della metà delle azioni nelle tasche del cosiddetto retail, come i banchieri chiamano i poveri fessi. Questa truffa della buona fede dei risparmiatori se la chiami claw back fa tutt’altro effetto.
Dal giorno della quotazione è stata una sarabanda di bugie, riassumibili in questi dati: nel 2008 Il Sole ha dichiarato in bilancio di aver diffuso (tra carta e digitale) 335 mila copie al giorno incassando 207 milioni; nel 2015 le copie sono salite a 375 mila e i ricavi sono scesi a 144 milioni.
All’assemblea dei 23 aprile 2012 l’azionista Giovanni Esposito chiese come mai le copie salivano e i ricavi scendevano nonostante l’aumento del prezzo a 1,50 euro che da solo avrebbe dovuto comportare almeno un 20 per cento di incremento delle entrate. Memorabile la risposta del presidente Cerutti: i dati diffusionali sono forniti dall’Ads (Accertamento diffusione stampa), quindi “se il signor Esposito è soddisfatto della risposta siamo contenti altrimenti non possiamo farci nulla”. E più non dimandare. Peccato che mesi fa la stessa Ads abbia cancellato dai conteggi del Sole 109 mila copie digitali perché ritenute fasulle. Molte di queste risultano acquistate dalla misteriosa società londinese Di Source, sulla quale si stanno per accendere i fari della magistratura, sulla scorta di due dettagliati esposti presentati nei giorni scorsi alla Consob dal giornalista Nicola Borzi. Lo scandalo Confindustria è solo all’inizio.
10 ottobre 2016
di Giorgio Meletti.
È inutile girarci intorno. Chiamarlo scandalo del Sole 24 Ore serve solo a minimizzare. Quello che sta esplodendo è lo scandalo Confindustria. Altro che i sindacalisti in crociera con i soldi dei pensionati. Altro che gli assessori a caccia di bustarelle. Altro che municipalizzate corrose dalle parentopoli. Altro che Monte dei Paschi e Banca Etruria. Qualunque pietra di paragone scegliate, anche la più purulenta, state sicuri che con il giornale della Confindustria sono riusciti a fare peggio. Con quella che presentavano come il gioiello dell’industria editoriale sono riusciti a perdere in nove anni più di un miliardo di euro. Il fatto che li abbiano persi non esclude che qualcuno sappia benissimo dove ritrovarli. Non li hanno persi, li hanno fatti sparire. Veri maghi.
Basta scorrere i bilanci del Sole 24 Ore per capire che sono forse falsi (questo lo sta già verificando la procura della Repubblica di Milano), sicuramente fantasiosi. È l’unico giornale da Gutenberg in poi che è riuscito a dichiarare di non sapere esattamente quante copie vende, l’unico che è riuscito a far schizzare le vendite e a far crollare i ricavi. Contemporaneamente. Veri maghi. Tutti sapevano tutto. Non solo per i bilanci ma anche perché da anni si susseguono gli esposti al collegio sindacale e alla Consob. È datato 11 maggio 2010 l’esposto firmato da quattro giornalisti del Sole 24 Ore (Donatella Stasio, Nicola Borzi, Alessandro Galimberti, Giovanni Negri) che si sono spesi personalmente per denunciare le imprese dei loro blasonati editori. In quell’esposto c’è di tutto.
Esemplare il caso della Gpp, società editoriale di cui il gruppo Telecom Italia si libera nel 2004 perché va male. La vende per 14,6 milioni al fondo Wyse Equity che fa capo alla De Agostini. Ed ecco che nel 2006 arriva il Sole 24 Ore, che fa uno shopping forsennato per risultare più grande e più bello in vista della quotazione in Borsa. Compra dalla Wyse la Gpp per 40 milioni di euro. In quel momento, sottolineano i quattro giornalisti, la società Kpmg risulta essere impegnata nella revisione dei bilanci della società venditrice, della compratrice e della compravenduta, ma è anche incaricata dal Sole 24 Ore della due diligence (verifica del valore) della Gpp. La Consob non fiata. Nel frattempo nell’azionariato della Gpp sono entrati con il 10 per cento misteriosi soci “lussemburghesi” che dalla vendita incassano 4 milioni senza fatica, e benché Il Sole sia una società quotata nessuno sa chi siano i fortunati. Miracolo: in due anni una società triplica il suo valore producendo perdite. A fine 2009, prendendo atto che la Gpp in nove anni di vita ha accumulato quasi 40 milioni di perdita (10 dei quali nell’ultimo anno), il cda del Sole 24 Ore decide di svalutare di 14 milioni la partecipazione e poi di fonderla nella capogruppo con la stessa destrezza con cui si seppelliscono i cadaveri.
I bilanci parlano chiaro. Il 6 dicembre 2007, giorno della quotazione, Il Sole 24 Ore valeva in Borsa 750 milioni, oggi ne vale 51; aveva 347 milioni di patrimonio netto (capitale e riserve), oggi ne ha 28 milioni; aveva una posizione finanziaria netta, cioè soldi in cassa, di 149 milioni, oggi ce l’ha negativa, cioè ha debiti netti per 30 milioni. Sommando grossolanamente, si sono volatilizzati 1,2 miliardi. Soldi principalmente della Confindustria di cui oggi le aziende associate non sanno a chi chiedere conto. I presidenti che si sono succeduti in questi anni (Luca Montezemolo, Emma Marcegaglia, Giorgio Squinzi) sembrano non essersi accorti di nulla, e sono quelli che vorrebbero insegnare ai politici come si gestisce un Paese.
Letto l’esposto dei quattro giornalisti del Sole 24 Ore, l’allora presidente della Consob Lamberto Cardia non ha fatto una piega. Impassibili anche i consiglieri d’amministrazione del Sole che l’hanno ricevuto: tra loro il presidente Giancarlo Cerutti, produttore di macchine per la stampa, azionista e consigliere di Mediobanca quando la banca d’affari ha curato la quotazione in Borsa del Sole 24 Ore (ma forse nel 2007 in Confindustria non conoscevano ancora i conflitti d’interesse); e poi c’era Luigi Abete, tipografo e banchiere; c’era Francesco Caio, oggi alla guida delle Poste, allora (dicono) autore di una lettera di fuoco ai vertici della società seguita da silenziose dimissioni. E chi altro ha letto l’esposto dei quattro giornalisti? Vediamo. C’era Piero Gnudi, il commercialista d’oro, l’uomo che sussurrava al ministro Federica Guidi e adesso sta salvando l’Ilva, sicuramente con lo stesso rigore con cui ha amministrato Il Sole 24 Ore; ecco Antonello Montante, il fedelissimo di Emma Marcegaglia, campione dell’antimafia in Sicilia fino al giorno in cui è stato indagato per mafia; ecco Giampaolo Galli, allora direttore generale della Confindustria, in seguito nominato da Pierluigi Bersani a Montecitorio ma renziano il giorno dopo. Tutti si sono voltati dall’altra parte. Così questa classe dirigente manda a picco l’economia: sa tutto, sente, vede, alza gli occhi al cielo, sospira, butta la polvere sotto il tappeto, spera che passi e aspetta di lasciare la rogna al successore. I nostri industriali sono fatti così. Quando devono spezzare le reni ai loro dipendenti e ai sindacati mettono pancia in dentro e petto in fuori e recitano la litania imparata nelle sacrestie confindustriali sulla responsabilità dell’impresa, un uomo solo al comando, la tragica solitudine del decidere per tutti, licenzio voi per salvare gli altri, lo faccio per i vostri figli, le notti insonni di chi si fa carico. Tirate le somme sono peggio dei peggiori politici. Il Sole 24 Ore è stato gestito peggio della peggiore municipalizzata.
Il presidente della Confindustria Montezemolo affida la società per la quotazione a un manager formidabile, Claudio Calabi, che ha già guidato la Rcs-Corriere della Sera, dunque ha la giusta esperienza editoriale. Anche troppa: nel 2000, mentre con Rcs comprava in Francia la casa editrice Flammarion, Calabi fece un insider trading da manuale, comprando azioni Flammarion a 37-42 euro e rivendendole a 78 euro venti giorni dopo. Un guadagnuccio da 365 mila euro per arrotondare, forse lo pagavano poco. Fatto sta che la Cob (la Consob francese) lo beccò subito, e il presidente della Rcs Cesare Romiti lo mise alla porta in 48 ore. Nessun giornale scrisse una riga. Montezemolo però sapeva tutto e, forse per solidarietà (anche lui fu cacciato da Romiti perché chiedeva soldi per propiziare incontri con l’avvocato Agnelli) decise che Calabi era l’uomo giusto per portare in Borsa Il Sole, e in particolare per fare lo shopping di aziende con cui gonfiare il prodotto da piazzare agli investitori. Il clima di rigore imposto da Montezemolo si riconosce da lontano. Quando designa il cda che dovrà accompagnare Calabi verso l’esaltante sfida del mercato sceglie fior di imprenditori con un criterio preso di peso dalla Ricchezza delle nazioni di Adam Smith: “Quattro rappresentanti delle associazioni territoriali degli industriali del Nord, due del Centro, uno del Sud e due delle categorie”. Calvinismo puro, animal spirits allo stato brado. Tra i prescelti Abete, mai più uscito dal cda del Sole e oggi vicepresidente nonché presidente in pectore; Matteo Colaninno, oggi deputato Pd; Maurizio Beretta, allora direttore generale della Confindustria, oggi dirigente di Unicredit e presidente della Lega Calcio.
Di quel collocamento in Borsa restano memorabili almeno due notazioni del presidente dell’Adusbef Elio Lannutti, oggi promotore dell’inchiesta giudiziaria con i suoi esposti alla Consob e alla procura di Milano, affidate a un’interrogazione del 2011. La prima: “Morgan Stanley, una delle più importanti banche d’affari del mondo, sostenne che per rendere attraente il titolo sarebbe necessario collocarlo a un prezzo vicino ai 4 euro: sarà poi quotato a 5,75 euro”. La seconda: l’utilizzo della famigerata clausola detta claw back (per non far capire che cos’è). Montezemolo disse che il collocamento era diretto principalmente agli investitori istituzionali, cui era riservato l’80 per cento delle azioni offerte. Invece all’ultimo momento, visto che gli istituzionali si erano ben guardati dal prenotare un prodotto che conoscevano bene, gli amici di Mediobanca ficcarono più della metà delle azioni nelle tasche del cosiddetto retail, come i banchieri chiamano i poveri fessi. Questa truffa della buona fede dei risparmiatori se la chiami claw back fa tutt’altro effetto.
Dal giorno della quotazione è stata una sarabanda di bugie, riassumibili in questi dati: nel 2008 Il Sole ha dichiarato in bilancio di aver diffuso (tra carta e digitale) 335 mila copie al giorno incassando 207 milioni; nel 2015 le copie sono salite a 375 mila e i ricavi sono scesi a 144 milioni.
All’assemblea dei 23 aprile 2012 l’azionista Giovanni Esposito chiese come mai le copie salivano e i ricavi scendevano nonostante l’aumento del prezzo a 1,50 euro che da solo avrebbe dovuto comportare almeno un 20 per cento di incremento delle entrate. Memorabile la risposta del presidente Cerutti: i dati diffusionali sono forniti dall’Ads (Accertamento diffusione stampa), quindi “se il signor Esposito è soddisfatto della risposta siamo contenti altrimenti non possiamo farci nulla”. E più non dimandare. Peccato che mesi fa la stessa Ads abbia cancellato dai conteggi del Sole 109 mila copie digitali perché ritenute fasulle. Molte di queste risultano acquistate dalla misteriosa società londinese Di Source, sulla quale si stanno per accendere i fari della magistratura, sulla scorta di due dettagliati esposti presentati nei giorni scorsi alla Consob dal giornalista Nicola Borzi. Lo scandalo Confindustria è solo all’inizio.
10 ottobre 2016
un pò di allegria fa bene al corpo e allo spirito
.::IL CANE DELLO STATALE::.
Un ingegnere, un contabile, un chimico, un informatico e un dipendente statale si incontrano e ognuno di loro si vanta di avere un cane meraviglioso.
Per dimostrarlo, l'ingegnere chiama la sua cagnetta: "Radicequadrata, facci vedere cosa sai fare!" Il cane trotterella verso la lavagna e disegna un quadrato, un cerchio e un triangolo.
Il contabile dice al suo cane: "Attivopassivo, mostraci le tue competenze!"
Il cane va in cucina, torna con una dozzina di biscotti e li ordina in tre pile uguali, ciascuna con quattro biscotti.
Il chimico dice: "Fialetta, fai il tuo numero!" Il cane apre il frigo, prende un litro di latte, un bicchiere da 10 cl e vi versa esattamente 8 cl di latte senza farne cadere una goccia.
L'informatico e' ormai sicuro di soppiantarli tutti: "Discofisso, impressionali!"
Il cane si piazza davanti al computer, lo avvia, fa partire un antivirus, spedisce una e-mail ed installa un nuovo gioco.
I quattro guardano lo statale e gli chiedono:
"Il tuo cane cosa sa fare?" Lo Statale, con un sorriso, dice: "Pausacaffe', facci vedere i tuoi talenti!" Il cane si alza, mangia i biscotti, beve il latte, cancella tutti i files dal computer, si tromba la cagnetta dell'ingegnere e giura che, facendolo, si e' fatto male alla schiena, compila il formulario di incidente sul lavoro e prende un congedo per malattia di sei mesi...
Un ingegnere, un contabile, un chimico, un informatico e un dipendente statale si incontrano e ognuno di loro si vanta di avere un cane meraviglioso.
Per dimostrarlo, l'ingegnere chiama la sua cagnetta: "Radicequadrata, facci vedere cosa sai fare!" Il cane trotterella verso la lavagna e disegna un quadrato, un cerchio e un triangolo.
Il contabile dice al suo cane: "Attivopassivo, mostraci le tue competenze!"
Il cane va in cucina, torna con una dozzina di biscotti e li ordina in tre pile uguali, ciascuna con quattro biscotti.
Il chimico dice: "Fialetta, fai il tuo numero!" Il cane apre il frigo, prende un litro di latte, un bicchiere da 10 cl e vi versa esattamente 8 cl di latte senza farne cadere una goccia.
L'informatico e' ormai sicuro di soppiantarli tutti: "Discofisso, impressionali!"
Il cane si piazza davanti al computer, lo avvia, fa partire un antivirus, spedisce una e-mail ed installa un nuovo gioco.
I quattro guardano lo statale e gli chiedono:
"Il tuo cane cosa sa fare?" Lo Statale, con un sorriso, dice: "Pausacaffe', facci vedere i tuoi talenti!" Il cane si alza, mangia i biscotti, beve il latte, cancella tutti i files dal computer, si tromba la cagnetta dell'ingegnere e giura che, facendolo, si e' fatto male alla schiena, compila il formulario di incidente sul lavoro e prende un congedo per malattia di sei mesi...
di migranti non ne vogliamo più,in specie i musulmani,la loro non è cultura ,ma barbarie, specie per le donnen
di migranti non ne vogliamo più,in specie i musulmani,non sono mai stata razzista, ma se su 55 milioni di italiani ci sono 5 milioni di stranieri sono il 10% della popolazione e non il l'8% come dicono gli stronzi al governo,li devi integrare, non hai i soldi per te per mangiare che cacchio integri,poi questa storia delle culture, cacchio le spose bambine, le castrazioni sessuali, la crudeltà verso gli animali e tutta la merda che chiamano cultura,io non ci sto,poi la donna che perde tutto quello che ha guadagnato in 100 anni,ma siamo matti,io non ne voglio piùùùùùùùùùùùùùùùùùùù di musulmani,se vogliono si devono adeguare e in fretta e altri non ne vogliamoooooooooooooo, quelli che ci sono se non si integrano vanno espulsi e subito non fra anni e se papa se Francesco li vuole se li pigli in vaticano che è uno stato straniero e non deve comandare il nostro paese, il rresto è merda e delirio,noi italiani vogliamo questo
islam moderato
BELLISIMO MATRIMONIO DI GRUPPO CELEBRATO IN PALESTINA, TRA BAMBINE dai 4 ai 12 anni CON UOMINI ADULTI! VERAMENTE COMMOVENTE , HANNO RAGIONE IL PAPA E LA BOLDRINI QUANDO DICONO; L'ISLAM E'UNA CULTURA DA IMITARE! NELLE FOTO VEDIAMO ANCHE IL FRUTTO DEL AMORE , SPOSA BAMBINA DI 7 ANNI INCINTA, CHE TENEREZZA,SPERIAMO CHE POTREMMO VEDERLI PRESTO ANCHE IN ITALIA! .....(Scusate l'ironia)
Padoan ha gestito per conto del Fondo monetario internazionale la crisi argentina. e l'ha fatta fallire
http://rumoriapiancogno-annaquercia.blogspot.it/
ditelo che sono aumentati ancora i prezzi dei generi alimentari, tolta la tassa sulla casa il comune mi ha fatto pagare la tasi,la stessa cifra dell'anno prima, la 14 esima non mi è arrivata, deve essere automatica non fare le solite menate da pezzenti, ditelo,la benzina manco il tempo di sentire che Putin ha limitato le estrazioni ed è già aumentata,il gas diminuisce il prezzo a caloriferi spenti ossia a giugno e a ottobre aumenta,ossia quando li accendi, viceversa con l'elettricità, a giugno aumenta perchè si sa che vanno i condizionatori, ditele queste cose, fate un'articolo dettagliato e facciamo lo girare, questo è un governo criminale.
I prezzi non è vero che sono fermi continuano ad aumentare, i salari quelli diminuiscono, ci stanno facendo diventare peggio di un paese del sud america, se i prezzi dei generi di prima necessità sono aumentati del 100%, le paghe in 10 anni del 20%, poi vogliono il pil aumentato,ma siamo matti?
Padoan l'ha imposto Napolitano che ha obbedito agli States, cioè questo è tradimento dello stato, Napolitano secondo me è rimasto quello che era a 20 anni,ossia fascista e s'è infiltrato nel pc, che l'hanno fatto infiltrare, ditele queste cose
Padoan ha gestito per conto del Fondo monetario internazionale la crisi argentina. Seguendo le sue ricette liberistiche e monetariste imposte da Padoan nel 2001, Buenos Aires fu costretta a dichiarare fallimento dopo la distruzione del tessuto sociale del Paese. In quegli anni il neo ministro si occupò anche di Grecia e Portogallo. Krugman scrisse in un altro articolo che furono proprio le ricette economiche «suggerite da Padoan a favorire la successiva crisi economica nei due Paesi».
http://www.vnews24.it/2014/02/22/padoan-spinse-largentina-nellabisso-ora-ci-riprova-con-litalia/
ditelo che sono aumentati ancora i prezzi dei generi alimentari, tolta la tassa sulla casa il comune mi ha fatto pagare la tasi,la stessa cifra dell'anno prima, la 14 esima non mi è arrivata, deve essere automatica non fare le solite menate da pezzenti, ditelo,la benzina manco il tempo di sentire che Putin ha limitato le estrazioni ed è già aumentata,il gas diminuisce il prezzo a caloriferi spenti ossia a giugno e a ottobre aumenta,ossia quando li accendi, viceversa con l'elettricità, a giugno aumenta perchè si sa che vanno i condizionatori, ditele queste cose, fate un'articolo dettagliato e facciamo lo girare, questo è un governo criminale.
I prezzi non è vero che sono fermi continuano ad aumentare, i salari quelli diminuiscono, ci stanno facendo diventare peggio di un paese del sud america, se i prezzi dei generi di prima necessità sono aumentati del 100%, le paghe in 10 anni del 20%, poi vogliono il pil aumentato,ma siamo matti?
Padoan l'ha imposto Napolitano che ha obbedito agli States, cioè questo è tradimento dello stato, Napolitano secondo me è rimasto quello che era a 20 anni,ossia fascista e s'è infiltrato nel pc, che l'hanno fatto infiltrare, ditele queste cose
Padoan ha gestito per conto del Fondo monetario internazionale la crisi argentina. Seguendo le sue ricette liberistiche e monetariste imposte da Padoan nel 2001, Buenos Aires fu costretta a dichiarare fallimento dopo la distruzione del tessuto sociale del Paese. In quegli anni il neo ministro si occupò anche di Grecia e Portogallo. Krugman scrisse in un altro articolo che furono proprio le ricette economiche «suggerite da Padoan a favorire la successiva crisi economica nei due Paesi».
http://www.vnews24.it/2014/02/22/padoan-spinse-largentina-nellabisso-ora-ci-riprova-con-litalia/
Il governo falsa i dati sulla crescita #NonMiFidoDiRenzi
di MoVimento 5 Stelle
L'Ufficio parlamentare di bilancio (organismo che rappresenta tutto l’arco costituzionale) per la prima volta quest’anno non ha validato le previsioni del governo sulla crescita per il 2017. Ossia stanno sparando balle su balle e raccontando che l'Italia crescerà ma non è vero nulla: l'unica cosa che continua ad aumentare ad ogni rilevazione è il debito pubblico. Falsificano i dati sulla crescita per fare campagna elettorale per il referendum costituzionale di dicembre. Non è possibile fidarsi di questa gente. Ogni cosa che dicono è falsa.
Il Bomba, che quando va in giro per il Paese a propagandare il Sì riempie le piazze solo di polizia e scontri, ha dato mandato al ministro dell’Economia Padoan di forzare la mano sulle previsioni e così nel 2017 i dati sulla crescita si gonfiano dello 0,4% e magicamente il governo trova i soldi per elargire le solite mancette, i soliti bonus con i quali cerca disperatamente di comprare consenso.
Il Paese è fermo, la disoccupazione non scende, gli investimenti produttivi languono perché quando bisogna tagliare si tolgono solo beni e servizi per i cittadini come la sanità. Tra un po' bisognerà pagare anche per piccoli interventi come la cataratta o le ernie che andranno a colpire soprattutto gli anziani già costretti a vivere con una pensione da fame.
http://www.beppegrillo.it/Il Bomba, che quando va in giro per il Paese a propagandare il Sì riempie le piazze solo di polizia e scontri, ha dato mandato al ministro dell’Economia Padoan di forzare la mano sulle previsioni e così nel 2017 i dati sulla crescita si gonfiano dello 0,4% e magicamente il governo trova i soldi per elargire le solite mancette, i soliti bonus con i quali cerca disperatamente di comprare consenso.
Il Paese è fermo, la disoccupazione non scende, gli investimenti produttivi languono perché quando bisogna tagliare si tolgono solo beni e servizi per i cittadini come la sanità. Tra un po' bisognerà pagare anche per piccoli interventi come la cataratta o le ernie che andranno a colpire soprattutto gli anziani già costretti a vivere con una pensione da fame.
11/10/16
siamo un paese di mafia , la verità è questa quà.Fiera Milano infiltrazioni mafiose e tangenti
povera Milano capitale morale della legalità,parole del signor Cantone,e poi con il signor Tronca,che ha acconsentito a tale bestialità, uno spot pubblicitario per il pd di Renzi,Milano è il centro del malaffare il motivo è semplice ci sono i soldi, il resto chi ci ha abitato lo sa, lo sanno pure i piccioni,ma dai!!!!!!! Mi chiedo a che gioco si sta giocando,mi pare che chi può dall'Italia se ne va, ma che ci sta a fare la gente che vale, quì se non ungi manco il posto di bidello hai, figurarsi per il resto,siamo un paese di mafia , la verità è questa quà
Fiera Milano, amministrazione giudiziaria per un ramo d’azienda dopo l’inchiesta su infiltrazioni mafiose e tangenti
Mafie
Il commissario straordinario dovrà controfirmare tutti gli "atti di maggior rilevanza". Lo scorso 6 luglio undici persone erano state arrestate a Milano con l’accusa di associazione a delinquere per favorire Cosa Nostra: a loro, secondo la Procura, era riconducibile il consorzio di cooperative Dominus a cui Nolostand, controllata di Fiera, aveva affidato appalti per quattro padiglioni di Expo 2015. In un interrogatorio uno degli indagati parla dei "cestini da 500/600 euro l'uno ai dirigenti di Fiera"
di F. Q. | 11 ottobre 2016
I Vescovi si radunano a Montecarlo: ecco quanto hanno pagato in hotel per una notte!
Vorrei una chiesa povera per i poveri». Questa è una delle frasi manifesto di papa…
INFOA5STELLE.COM|DI STAFF
PAGLIACCI SENZA VERGOGNA CON LA FACCIA COME IL CULO !!!! #SAPEVATELO
PAGLIACCI SENZA VERGOGNA CON LA FACCIA COME IL CULO !!!!
"Voterò sì ma sia chiaro che non condivido il modo di impostare questo referendum costituzionale e se non cambiano, non mi vedranno a fare propaganda per il sì".…
ANSA.IT
olimpiadi solo in Italia mettono un malagò a GESTIRLE,FALSA LAUREA COME IL TROTA E FALSE FATTURAZIONI: A QUESTO FACCENDIERE AVREMMO FATTO GESTIRE LE OLIMPIADI? GLI ALTARINI DI MALAGO’ CHE NESSUNO TI RACCONTA ++DIFFONDETE++
FALSA LAUREA COME IL TROTA E FALSE FATTURAZIONI: A QUESTO FACCENDIERE AVREMMO FATTO GESTIRE LE OLIMPIADI? GLI ALTARINI DI MALAGO’ CHE NESSUNO TI RACCONTA ++DIFFONDETE++
“Condannato per tre esami taroccati. La laurea di Malagò e falsa”. Lui nega tutto…
Le carte contenute in questo dossier racconterebbe che il presidente del Coni avrebbe corrotto bidelli e personale universitario per passare senza mai sostenere gli esami di Economia e politica (30 e lode), di Istituzioni di diritto privato (30) e di Diritto commerciale (sempre 30) ai tempi della sua laurea all’Università Sapienza di Roma. Il diploma di laurea è stato annullato nel 2000 “a causa della dichiarata nullità di tre esami da parte della Corte d’Appello della Capitale”.
Malagò si difende, affermando a Libero: “Non ho mai subito condanne penali, i magistrati non hanno dimostrato nulla né in un senso né in un altro ed è rimasta sospesa solo la parte amministrativa. Io però ho sempre negato le accuse, ma visto che mi hanno annullato la laurea ho ridato gli esami sub judice”. Il presidente del Coni ha infatti sostenuto gli esami incriminati a Siena e lo ha fatto “pubblicamente, davanti a centinaia di persone, di fronte a mezzo senato accademico, al protettore vicario”.
Emerge anche un altro mistero: chi può aver diffuso questo dossier? Chi è questo anonimo che getta imbarazzo sull’uomo più potente del nostro sport? Qualcuno sospetta Paolo Barelli, il presidente di Federnuoto, “che ha in piedi una querelle giudiziaria con il Coni di Malagò e la Coni servizi per un presunto contributo governativo non messo a bilancio”. Ma Barelli smentisce e la lettera anonima accompagnata al dossier ascrive il tutto a uno “uno degli studenti condannati in via definitiva per le lauree truccate della Sapienza e che proprio non sopporta di vedere uno dei ‘capofila degli imbroglioni (…) insegnare agli italiani e ai giovani il valore dei principi etici della lealtà e della correttezza”. Comunque sia, una vicenda che non fa bene al nostro sport.
Coni, la Federnuoto squalifica Malagò per “mancata lealtà”
Il presidente: “E’ il trionfo dell’illogicità”. La Disciplinare della Fin condanna il n°1 del Coni, in quanto presidente della Canottieri Aniene, a 16 mesi di squalifica per le frasi contro Barelli. Malagò ritenuto responsabile di “mancata lealtà e dichiarazioni lesive della reputazione” quando parlò in Giunta delle presunte doppie fatturazioni del numero 1 del nuoto.
Nel settembre 2014 è stato condannato dalla Disciplinare della Federnuoto a 16 mesi di squalifica in qualità di presidente del Circolo Canottieri Aniene. È stato ritenuto responsabile di “mancata lealtà” e “dichiarazioni lesive della reputazione” del presidente federale Paolo Barelli, in precedenza denunciato dal Coni per una presunta doppia fatturazione.[5] Nel successivo dicembre la condanna sportiva è stata annullata dal collegio di garanzia del CONI.[6] Nel dicembre 2014, a seguito della pubblicazione dei relativi documenti, ha ammesso di aver subìto l’annullamento amministrativo della Laurea, “a causa della dichiarata nullità di tre esami da parte della Corte d’Appello della Capitale”, esami risultati mai sostenuti e indebitamente ottenuti tramite corruzione[7].
Il presidente: “E’ il trionfo dell’illogicità”. La Disciplinare della Fin condanna il n°1 del Coni, in quanto presidente della Canottieri Aniene, a 16 mesi di squalifica per le frasi contro Barelli. Malagò ritenuto responsabile di “mancata lealtà e dichiarazioni lesive della reputazione” quando parlò in Giunta delle presunte doppie fatturazioni del numero 1 del nuoto.
Olimpiadi 2024, il Coni ha
‘interrotto’ la candidatura di Roma. Ultima speranza di Malagò: caduta della Raggi entro febbraio
Sport & miliardi
Il presidente del Comitato olimpico nazionale ha comunicato ufficialmente al Cio che la capitale non è più candidata a ospitare i Giochi. Tuttavia tecnicamente c'è tempo fino agli inizi del 2017 per riproporla. Intanto da Palazzo H arriva la ripicca contro la Giunta Raggi, che sarà abbandonata se stessa: "Auguri per il Flaminio, per i tanti palazzetti da ristrutturare, per le periferie. Senza rancore". E annuncia l'asse strategico con la Milano di Beppe Sala
INTERROTTO SARAI TU !!
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