Ma che domanda! Voto per @luigidimaio ! Non di certo per chi si è fatto gli affari suoi per 20 anni al governo
riducendo l'Italia a terzo mondo insieme alla sinistra. Voto per i cittadini perché faremo piazza pulita
della corruzione e delle ingiustizie sociali.
@beppe_grillo
24/11/17
Egitto, attentato in una moschea nel Sinai durante la preghiera del venerdì: “235 morti e 109 feriti”secondo me l'islam è come il nazismo, cioè mi chiedo come si fa ad ammazzare in nome di dio
Egitto, attentato in una moschea nel Sinai durante la preghiera del venerdì: “235 morti e 109 feriti”
MONDO
L'attacco è avvenuto a circa 40 chilometri da al-Arish, capoluogo del governatorato. Al-Sisi convoca riunione d'emergenza con i responsabili della sicurezza. Nella regione è attivo un gruppo jihadista alleato dell’Isis ma il luogo di culti colpito è frequentato da una tribù attiva nella lotta allo Stato islamico
di F. Q. | 24 novembre 2017
Il re della guerra privata: «In Libia contractor per fermare i migranti» Il finanziatore di Trump Erik Prince e fondatore di Blackwater spiega il suo piano contro i trafficanti
«Vuole parlare di Afghanistan o di migranti?», chiede Erik Prince ingoiando deviled eggs (uova indiavolate) in un ristorante di Reston, periferia residenziale di Washington. Il 48enne Prince è il carismatico e controverso fondatore di Blackwater, agenzia di contractor che dal 1997 al 2010 ha ricevuto due miliardi di dollari dalle amministrazioni Usa per la sicurezza in Iraq, Afghanistan e altrove. L’ex Navy Seal si ispirò al lavoro del padre, industriale dell’auto: «Sono stato il primo a integrare su scala industriale il processo di reclutare, equipaggiare, addestrare e schierare soldati privati». Nel 2007 i suoi dipendenti uccisero 17 civili a Bagdad: uno dei momenti più bui in quella guerra, una macchia nella reputazione dell’America. Ma Prince non mostra rimorso. «Avete visto cosa è successo appena sono uscito dal dipartimento di Stato: un nostro ambasciatore ucciso in Libia, una cosa simile non succedeva da 40 anni».
Prince è uno che cade sempre in piedi. Venduta Blackwater nel 2010, ha fondato un’altra agenzia, Frontier, e si è trasferito negli Emirati come consulente per la sicurezza. Ora ha un piano per la Libia: mandare i contractor a bloccare i migranti «a una frazione di quello che l’Europa spende per intercettarli nel Mediterraneo. È la soluzione alla crisi dei rifugiati che sta minacciando la stessa Ue», ha promesso in un editoriale sul Financial Times. «Il traffico di esseri umani dal Sudan, dal Ciad, dal Niger è un processo industriale — ci dice —. Per fermarlo, devi creare una polizia libica di frontiera lungo il confine meridionale. Gheddafi adorava le piste di atterraggio, ce ne sono dappertutto laggiù: basta costruirvi tre basi di polizia e mandare 250 addestratori stranieri in ciascuna al fianco dei libici, proprio come Blackwater fece con la polizia di frontiera afghana. Forniranno leadership, intelligence, supporto per le comunicazioni, aerei di sorveglianza, un paio di elicotteri: i trafficanti devono guidare per vaste distanze, quindi è semplice individuare i loro camion carichi di migranti, intercettarli, arrestare l’autista». Prince cavalca le polemiche sul trattamento dei migranti, ridotti in schiavitù. «Noi li porteremmo in campi profughi nelle basi, riceveranno cibo e assistenza medica e saranno rimpatriati senza mai arrivare alla costa. Immagino che l’Europa voglia bloccare il flusso di migranti nel modo più umano e professionale possibile. Non penso che pagare milizie sia una soluzione nel lungo periodo».
Per ora i suoi piani hanno trovato forte resistenza, anche in America, nonostante Prince sia stato un generoso sostenitore dell’elezione di Trump (non è l’unico in famiglia: sua sorella, Betsy DeVos, è ministra dell’Istruzione). Aveva proposto di privatizzare la guerra in Afghanistan, inviando 5.500 contractor come «mentori» al fianco della polizia locale. «Ho scritto un editoriale sul Wall Street Journal sperando che una sola persona lo leggesse, e ha funzionato», ride. «Il presidente ha cerchiato l’articolo e l’ha mostrato al suo Consigliere per la sicurezza nazionale. Ma McMaster è un generale molto convenzionale. Il suo predecessore, Michael Flynn adorava il mio piano, e anche Steve Bannon era un sostenitore…». Ma il Pentagono si è opposto e, ad agosto, Trump ha annunciato l’invio di 3.000 rinforzi regolari. «Non servirà a niente — insiste Prince — l’approccio è sempre quello degli ultimi 16 anni, i soldati vanno per periodi di 6-9 mesi, e la conoscenza che sviluppano va perduta. La Casa Bianca tornerà da me entro sei mesi o un anno: è inevitabile».
Prince giura d’essere «solo» un esperto militare. «Non un lobbista o uno che fa politica». Il Washington Post ha scritto che a gennaio è stato alle Seychelles come inviato informale di Trump, per stabilire contatti con i russi: avrebbe incontrato un confidente di Putin con l’aiuto degli Emirati. Lui nega: «Ero là per affari con gli emiratini. Sì, ho incontrato un russo: abbiamo preso una birra ma niente a che fare con Trump». Ora gira voce che, appoggiato da Bannon, si candiderà alle primarie repubblicane per il Senato in Wyoming. Un principe dei mercenari nella guerra all’establishment.
23 novembre 2017 (modifica il 23 novembre 2017 | 21:44)
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“Il proconsole Sabino”: “Fino ad ora ha vissuto sulla Luna”di Marco Travaglio
Atterrato improvvisamente a Roma dopo un’intera vita trascorsa nello spazio intergalattico, il prof. Sabino Cassese ha scoperto e subito denunciato sul…
LONESTO.IT
23/11/17
L'olio d’oliva è tutto uguale? Pensateci quando fate la spesa -
I partiti riprovano a salvare nominati e corrotti nelle Agenzie fiscali: vogliono la sanatoria per 800 dirigenti illegittimi e ben 340 indagati! Gli impresentabili non possono maneggiare le dichiarazioni dei redditi dei cittadini, il #M5S farà le barricate contro questa vergogna!
I partiti riprovano a salvare nominati e corrotti nelle Agenzie fiscali: vogliono la sanatoria per 800 dirigenti illegittimi e ben 340 indagati! Gli impresentabili non possono maneggiare le dichiarazioni dei redditi dei cittadini, il #M5S farà le barricate contro questa vergogna!
“Barbapapi”: editoriale di Marco Travaglio
(www.pressreader.com) – di Marco Travaglio da Il Fatto Quotidiano 23 novembre 2017 – “Da otto anni e rotti, precisamente dal 14 maggio 2009, si attendeva che Silvio Berlusconi rispondesse alle famose “10 domande” poste da Repubblica (e ripetuto quotidianamente per mesi) sui suoi rapporti con le minorenni denunciati dalla moglie Veronica Lario all’annuncio del divorzio. Naturalmente il Caimano se n’è sempre guardato bene (a parte le finte repliche affidate a Bruno Vespa in uno dei suoi libri). Poi l’altroieri, a Dimartedì, ha provveduto direttamente il fondatore Eugenio Scalfari, alias Barbapapà, forse per meglio lanciare la “nuova” Repubblica, o forse per anticipare il verdetto della Corte di Strasburgo, o magari per spiazzare il lì presente Vespa che mai avrebbe osato tanto: “Sono stato amico di Berlusconi per tre anni prima che facesse politica… Era una delizia… In caso di estrema necessità di un’alleanza con Berlusconi, il Pd può farla… Chi voterei tra Di Maio e Berlusconi? Sceglierei Berlusconi”. Cioè, dei due, quello ineleggibile.
Eccole dunque le Dieci Risposte di Scalfari, tradotte in italiano. 1) Sticazzi le dieci domande della buonanima di D’Avanzo. 2) Sticazzi 30 anni di battaglie contro il Caimano, l’Autocrate, l’Egoarca, il Monopolista, Sua Emittenza, il Cavaliere Nero, Mackie Messer, il Ragazzo Coccodé, Papi, il Premier Ricattato e Ricattabile, il Trimalcione della Suburra (tutti soprannomi coniati da Repubblica, quando non dallo stesso Scalfari). 3) Sticazzi lo scippo della Mondadori (Repubblica compresa). 4) Sticazzi i tre processi in corso. 5) Sticazzi la condanna per frode fiscale e le nove prescrizioni. 6) Sticazzi i rapporti con la mafia e la nuova inchiesta sulle stragi del ’93. 7) Sticazzi la P2. 8) Sticazzi le tangenti per comprare politici, finanzieri, giudici, testimoni e senatori. 9) Sticazzi le leggi ad personam. 10) Sticazzi i conflitti d’interessi. Tutto è perdonato, condonato, prescritto dinanzi al terrificante pericolo che minaccia l’Italia, l’Europa, il mondo: Luigi Di Maio (fra l’altro, pericolosamente incensurato).
In attesa che il Fondatore fondi in redazione una succursale dei comitati “Meno male che Silvio c’è” e “Silvio ci manchi” e che gli archivisti di Repubblica facciano sparire l’intera collezione dei suoi editoriali, ce li siamo stampati a futura memoria. Tipo quello del 13.1.90, vigilia dell’avvento di B. al vertice della Mondadori che controllava anche Repubblica, primo atto della guerra di Segrate poi risolta da un lodo arbitrale (che dava ragione a De Benedetti) e da una sentenza d’appello (che dava ragione a B., anche perché il giudice era pagato da Previti con soldi di B.).
Scalfari accolse il nuovo padron Silvio con un titolo grazioso: “Mackie Messer ha il coltello ma non lo fa vedere”, paragonandolo al “gangster furbissimo e simpatico” di Brecht; accusandolo di “sopraffazione”, “intimidazione” e “lusinghe”, “metodi senza regole e sopra le regole”, “malaffare” le cui “prove vengon fatte sparire in tempo”, con la complicità di “servizi segreti”, “logge più o meno massoniche”, “Parlamento” e “governi”; e vaticinando che presto avrebbe “tolto di mezzo il direttore”, cioè Scalfari medesimo, come il Duce aveva fatto con Albertini al Corriere e Frassati alla Stampa. La profezia, per fortuna, non si avverò perché Andreotti costrinse B. e De Benedetti a sedersi al tavolo col suo mediatore Ciarrapico e a spartirsi la Mondadori (libri, Epoca e Panorama al primo, Repubblica, Espresso e Finegil al secondo). Poi B. pagò pure 50 milioni di spese legali a Scalfari & C., e l’Eugenio lo ricambiò per il risparmio “promettendogli e dandogli la mia parola d’onore che se lui accettava di pagare le spese legali io l’avrei trattato d’ora in avanti come un socio cioè eventuali notizie che lo riguardassero sarebbero state anzitutto rese note a lui che ne dava la sua interpretazione dopodiché l’inchiesta sarebbe andata avanti come sempre accade in tutti i giornali”. Ma questo ai lettori di Repubblica lo raccontò solo 26 anni dopo, nel 2016, in un editoriale che svelava come il giornale-bandiera dell’antiberlusconismo avesse avuto B. come socio occulto. “Una delizia”. Almeno sino a fine ’93, quando B. ebbe l’ardire di scendere in campo e scompaginare i piani di Eugenio, che aveva già dato le carte del futuro governo Occhetto.
Lui non la prese bene: “Scende in campo il ragazzo Coccodé” (27.1.94): e giù accuse anche penali su Milano 2, le tv favorite da Craxi, la “misteriosa proprietà del gruppo Fininvest e di Telepiù”, “tutto in barba alle leggi”, ma “senza uno straccio di autorità politica, amministrativa, giudiziaria che faccia rispettare le leggi e tuteli la libera concorrenza e il mercato”, visto che “in nessun luogo del mondo sarebbe minimamente pensabile che un tycoon di quelle dimensioni fondasse un partito”. E poi: “Con quali denari? Domanda pertinente in un Paese dove tre quarti della vecchia nomenklatura è sotto processo per violazione delle norme sul finanziamento dei partiti”. Insomma “nasce il partito di un monopolista, sistematico contravventore delle leggi esistenti, pur tagliate su misura per lui, finanziato coi soldi del sistema bancario, cioè dei depositanti italiani… sotto gli occhi compiaciuti di alcuni ‘tartufi’ che fanno professione serale di liberal-democrazia. Potessero vedere dall’altro mondo l’indecenza di questo spettacolo, Luigi Einaudi, Benedetto Croce, Ernesto Rossi e Ugo La Malfa torcerebbero gli occhi inorriditi”. Domanda numero 11: chi glielo doveva dire che 23 anni dopo, ai tartufi che fanno rotolare nella tomba Einaudi, Croce, Rossi e La Malfa, si sarebbe aggiunto anche lui? La numero 12 ce la riserviamo per quando, prossimamente, verrà difeso da Sallusti, Feltri e Ferrara col decisivo argomento che solo i paracarri non cambiano mai idea. I paraculi invece sì.
Attivisti fanno analizzare la carne podolica in #Basilicata, trovano #idrocarburi....e partono subito pressioni del #Ministero della #Salute (persa) su laboratori per impedire altri esami....
Attivisti fanno analizzare la carne podolica in #Basilicata, trovano #idrocarburi....e partono subito pressioni del #Ministero della #Salute (persa) su laboratori per impedire altri esami.... http://analizebasilicata.altervista.org/blog/ancora-idrocarburi-pesanti-nella-carne-podolica-lefsa-ci-rifiuta-il-parere-e-dal-ministero-della-salute-partono-pressioni-su-uno-dei-nostri-laboratori/ …
La dolce vita dei sindacalisti a spese dei lavoratori. E l’assurda difesa: stavamo lavorando – Il Fatto Dal Web
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FATTIDALWEB.COM
ma che vuole, lo manteniamo si può dire dalla culla, è peggio di un re,ma hai rotto e palle sul serio, sii umano e sparisci che è maglio, l'onore l'hai sai dove tu?
IL PRESIDENTE CAPO DELLA TRATTATIVA
loading... Davvero conflittuale il rapporto tra l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il web. Nell’Italia repubblicana esiste un reato che si chiama…
SIAMORIMASTISOLI.COM
mi chiedo che hanno nella testa i siciliani,segatura per non dire altro, ,,,,Sicilia, riciclaggio ed evasione fiscale: indagato Genovese jr neoeletto con Forza Italia. Sequestro da 100 milioni
Sicilia, riciclaggio ed evasione fiscale: indagato Genovese jr neoeletto con Forza Italia. Sequestro da 100 milioni
GIUSTIZIA & IMPUNITÀ
C'è anche il nome del giovane neo consigliere regionale nell'ordinanza di sequestro notificata dagli uomini della Guardia di Finanza di Messina. Le indagini hanno inizialmente consentito di trovare fondi esteri schermati da una polizza accesa attraverso un conto svizzero presso la società Credit Suisse Bermuda. Tutto riconducibile a Francantonio Genovese, già condannato in primo grado a 11 anni, accusato di aver intestato parte del suo patrimonio al figlio
di F. Q. | 23 novembre 2017
22/11/17
Il video che prova la compravendita di voti alle elezioni in Sicilia
di Giancarlo Cancelleri Fate vedere questo video a tutti! Fatelo vedere a chi…
BEPPEGRILLO.IT
LA PASTA CHE MANGI OGNI GIORNO? HANNO ANALIZ
LA PASTA CHE MANGI OGNI GIORNO? HANNO ANALIZZATO LE MARCHE PRINCIPALI: ECCO LO SCHIFO CHE CONTENGONO
Ormai lo dicono le analisi, quelle vere che non mettono le stellette, come fa Altroconsumo, ma attribuiscono dei numeri reali ai contaminanti più p...
ITALIAPATRIAMIA.EU
Eni, “evasione da 10 milioni di euro su benzina e gasolio”. Sequestrati depositi e raffinerie, 14 dipendenti indagati
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GIUSTIZIA & IMPUNITÀ
Erano decine i punti di stoccaggio in 13 regioni, secondo i militari della Guardia di Finanza, che vendevano molta più benzina di quanta ne veniva contabilizzata, grazie a un trucchetto degli strumenti di misurazione. Diciotto persone indagate: 14 sono direttori, responsabili operativi e dipendenti di depositi e raffinerie
di F. Q. | 22 novembre 2017
Fusani: "Scalfari su Berlusconi e Di Maio? Concordo con lui, M5s è naïf". Scontro con Barbara Alberti su Renzi e Gramsci - Il Fatto Quotidiano
Renzi non esiste“. Sul leader del Pdinterviene anche la scrittrice Barbara Alberti: “La cosa ripugnante è che lui dica di essere di sinistra. Almeno Berlusconi non vuole essere di sinistra, è un vecchio pescecane e sappiamo chi è. Ma l’idea che Renzi pretenda di essere di sinistra è qualcosa di disgustoso.
"Berlusconi è uno che ha fatto male, ha sbagliato, ma siamo in un paese cattolico ed esiste il perdono".
" Berlusconi è un signore che nella vita ha gestito, ha fatto parecchie cose: poi possiamo discutere come, ma insomma di fronte ad un Di Maio naif e quello esperto, che ha sbagliato sì, io preferisco di gran lunga Berlusconi che ha sbagliato sì, ma che visto che siamo in un Paese cattolico gli si può dare una seconda chance".
"Se Berlusconi avesse portato a compimento la rivoluzione liberale che lui auspicava, la storia dell'Italia sarebbe stata diversa".
La Fusani.
Roba da chiodi.
Roba da chiodi.
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