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10/04/18

AL DEPUTATO CHE VUOL CAMBIARE NOME AL PD, MA CAMBIATEVI I CONN OTATI,CI CREDI SCEMI?ADESSO QUANDO PASSERETE AL BERLUSCA VI CONTIAMO UNO PER UNO,CHE NON VI VOTEREMO MANCO SOTTO MINACCIA DI MORTE

NEL PD TUTTI SAPEVA E SANNO CHE ORAMAI LA QUESTIONE MORALE NON ESISTE, A FURIA DI COPIARE BERLUSCONI SI SONO RIDOTTI A PARTITO DI DESTRA, IO CHE LI VOTAVO MAI PIù LI VOTERò,INFATTI NEL 2008 NON C'ERANO I 5 STELLE AL VOTO E IO NON ANDAI A VOTARE,MA MI CHIEDO SE RENZI AMA BERLUSCONI E CORRA NELLE SUE BRACCIA E AMANE,INVECE NON LO FA PERCHè IL SOSPETTO DI MOLTI COMPRESA ME è CHE LUI E ALTRI NEL PD SONO UOMINI DI BERLUSCONI E LI VEDREMO PERCHè FARANNO IL GOVERNO INCIUCIO E QUANDO PASSERANNO DI Là LI POTREMO CATALOGARE E CHECACCHIO

Morassut (Pd): “Candidature sbagliate, tessere gonfiate, garantismo a tutti i costi. Nel partito c’è questione morale”

Morassut (Pd): “Candidature sbagliate, tessere gonfiate, garantismo a tutti i costi. Nel partito c’è questione morale”

Sull'Huffington Post il deputato romano attacca le "consorterie correntizie" che hanno dominato la vita interna dei dem "in modo sempre più pervasivo dal 2009 in poi". E propone di trasformare il Pd nei 'Democratici', lasciando fuori la parola 'partito'

si narra che ci sono stati pesanti bombardamenti da parte delle forze russo-siriane, e che in seguito a queste la popolazione civile si è ribellata agli jihadisti e gli ha chiesto di accettare l’accordo proposto dai loro nemici e di abbandonare il quartiere.

MA GLI USA PERCHè CONTINUANO AD AIUTARE I JADDISTI,COSA C'è SOTTO, SE L'ITALIA INTERVIENE CI INCAZZIAMO SUL SERIO,BASTA GUERRE

La banda Jaysh al-Islam, finanziata e armata dall’Arabia Saudita: ecco chi è la fonte jihadista dell'attacco chimico a Douma


Strano strano: l’Osservatorio siriano per i diritti umani, totalmente consegnato alla causa del regime-change in Siria, quindi non certo uno strumento in mano ad Assad, non dà alcuna notizie dell’asserito attacco chimico che sarebbe avvenuto a Douma, presso Ghouta orientale. Attacco che l’Occidente attribuisce ad Assad.

L’Osservatorio è dedito alla propaganda contro il governo siriano. I suoi oppositori lo accusano di Inventarsi o distorcere notizie alla bisogna; un po’ come quando si narrava che i comunisti mangiavano i bambini.

Allo scopo si avvale di fonti sul campo, fonti jihadiste, ovvio, e terroriste. Ha quindi un rapporto diretto con gli attori presenti nel teatro di guerra. Nel caso specifico, la banda Jaysh al-Islam, finanziata e armata dall’Arabia Saudita, che controllava Douma.


Il resoconto dell’Osservatorio siriano dei diritti umani 


Bene, l’Osservatorio dedica alle interna corporis di Douma tantissimi articoli, di cui cinque solo oggi (almeno fino al momento in cui abbiamo realizzato questa piccola nota), dettagliando cosa è successo nel quartiere assediato di Damasco.

Note in cui si narra che ci sono stati pesanti bombardamenti da parte delle forze russo-siriane, e che in seguito a queste la popolazione civile si è ribellata agli jihadisti e gli ha chiesto di accettare l’accordo proposto dai loro nemici e di abbandonare il quartiere.

Hanno persino manifestato sotto la casa del capo della milizia, per fargli capire che doveva sloggiare.

Magnanimamente, i jihadisti alla fine hanno accettato, spiegando in un comunicato che lo facevano per il bene della popolazione civile. E ora pare che stiano andando via, sotto la “pressione popolare”, imbarcati su 26 autobus messi a disposizione da Damasco. Saranno destinati ad un’altra zona della Siria controllata da altri jihadisti.

Bene, in nessuno di questi articoli si parla di gas tossico, attacco chimico o quanto altro. Solo in un articolo del 7 aprile si accenna a “11 persone, tra cui almeno 5 bambini, soffocate, dopo il bombardamento di un aereo da guerra”.

Al di là della veridicità o meno della notizia (l’Osservatorio non è molto attendibile, per usare un eufemismo), resta che non parla di gas, ma di generici sintomi di soffocamento di 11 persone.

Va da sé che se si lancia un attacco chimico i sintomi sono ben più gravi e le persone colpite risulterebbero in numero ben maggiore.

Inoltre, di solito, le notizie riguardanti gli asseriti attacchi chimici del passato erano corredate con foto raccapriccianti. In questo caso di foto ne sono circolate pochine e tutte molto più che generiche: potrebbero essere state scattate ovunque.

Quella che circola di più l’abbiamo messa in esergo al nostro articolo e inquadra un bambino con un respiratore, mentre la sua compagnetta non ha nulla, se non legittima paura. Foto che non provano nulla insomma, se non l’innocenza violata dei bambini in questa sporca guerra.

Una sporca guerra che si alimenta di menzogne. I siti russi rilanciano le dichiarazioni della Croce rossa siriana, che dice di non aver trovato tracce di gas a Douma.

E in realtà, non si capisce perché i jihadisti incistati nel quartiere non hanno denunciato quell’attacco nel comunicato rivolto ai cittadini di Douma che l’Osservatorio siriano per i diritti umani riporta tutto nel dettaglio: non una riga sull’asserito attacco chimico (cliccare qui).

Perché tacere? Si poteva ben denunciare che a seguito dell’attacco chimico avevano deciso di andar via…

Si noti che questo articolo, e soprattutto il comunicato degli jihadisti, è successivo all’attacco in cui L’Osservatorio denuncia i presunti sintomi di soffocamento. Non una riga su gas e attacchi chimici. Nemmeno una…

Vuoi vedere che si sono inventati tutto?

Ps. Ovvio che da oggi tutto può cambiare e magari anche sul sito dell’Osservatorio scorreranno fiumi di inchiostro su gas e quanto altro. Ma il dato rilevato resta. E conferma quanto scritto stamane: la storia dell’attacco chimico è una messinscena costruita ad arte per attaccare Assad 

il pd è morto,fi pure e voi giornalai che fine fareste senza di loro,non lo vogliamo il terzo uomo,manco una nuova legge elettorale che sarebbe la scusa per stare altri 5 anni a subire violenze di stato,o Di Maio o niente

il pd è morto,fi pure e voi giornalai che fine fareste senza di loro,non lo vogliamo il terzo uomo,manco una nuova legge elettorale che sarebbe la scusa per stare altri 5 anni a subire violenze di stato,o Di Maio o niente, andiamo alle elezioni così come siamo, la legge elettorale che è una truffa, è stata fatta per fare governare fi con pd, adesso se Salvini è privo di coglioni non è colpa di Di Maio, voglio dire che se per berlusconi avesse vinto il pd di salvini se ne sarebbe fregato e sarebbe andato al matrimonio,adesso invece vuole diritti che non ha,,manco al quirinale doveva andare, è un pregiudicato per gravi reati,noi vogliamo che si facciano leggi per noi,popolo, mettetevelo nelle orecchie,noi popolo non le varie annunziate, vogliamo leggi per noi, che allievino le nostre sofferenze, della casta non ce ne frega na minchia, anzi la casta è la dimostrazione che dio non c'è ,se ci fosse l'avrebbe fulminata in massa, compresa l'annunziata che dirige sta merdassa, pensare che una volta l'ammiravo,ma difendere i privilegi è più forte che amare il popolo,che non ha soldi,puzza, è per la maggiore ignorante,insomma non difendi noi popolo Annunziata,ma i tuoi privilegi

Alla ricerca del Terzo Uomo: ha i capelli tutti bianchi e si chiama Ugo

Sono tornato da poco dalla Siria e nella parte di Ghouta liberata dai ribelli ho visto con i miei occhi un laboratorio con componenti chimiche. se gli USA e francia attaccano la siria poi si prendano i clandestini,i migranti ecc, hanno rotto il caxxo,noi non vogliamo guerre, e manco immigrati

Sono tornato da poco dalla Siria e nella parte di Ghouta liberata dai ribelli ho visto con i miei occhi un laboratorio con componenti chimiche. Sappiamo poi, perché lo ha detto lo stesso segretario americano alla difesa il 2 febbraio scorso, che non esistono prove ma solo rapporti sull'uso delle armi chimiche che arrivano da personaggi di parte ribelle coinvolti nel conflitto.

Cosa che Trump e Macron hanno fatto subito, seguiti da Regno Unito e Germania.
Siamo tornati alla situazione di sempre, un occidente che vuole a tutti i costi eliminare Assad ma senza prove e fonti che non siano quelle dei ribelli. Ricordiamoci che le loro immagini si sono dimostrate quasi sempre dei falsi. Abbiamo pianto tutti a vedere la foto del bambino siriano nell'agosto del 2016 abbandonato e ferito ad Aleppo quando poi il padre stesso del bambino in numerose interviste disse che gli era stato strappato dalle braccia per fotografarlo da solo nell'ambulanza e far colpo sugli occidentali.

GUERRA IN SIRIA, ATTACCO USA?/ "Ho visto i laboratori chimici ma sono usati dai ribelli"

Come sempre si utilizza il pretesto di un attacco con armi chimiche senza prove per attaccare Assad. E intanto Israele continua la sua guerra personale. GIAN MICALESSIN
Bombardamenti alla periferia di Damasco, foto LaPresseBombardamenti alla periferia di Damasco, foto LaPresse
Una serie di coincidenze alquanto bizzarre se non inquietanti quelle che si sono succedute nell'ultima settimana in Siria. Proprio mentre Erdogan, Putin e e Rouhani si incontravano per un tentativo di soluzione politica al dramma siriano, scoppiava il caso di un nuovo attacco con armi chimiche da parte di Assad contro gli ultimi ribelli di Ghouta e poche ore dopo veniva lanciato un attacco aereo contro la base siriana di Homs dove stazionano le truppe iraniane. L'immediata replica a parole da parte dell'occidente, con in testa Trump e Macron, si è risolta nel solito ritornello: abbattere "quell'animale di Assad", cioè quello che si cerca di fare sin dall'inizio del conflitto, il 2011. Per l'inviato di guerra Gian Micalessin appena tornato dalla zona di Ghouta, le uniche fonti a proposito di uso di armi chimiche arrivano dai ribelli, come già in passato "quando ci siamo trovati davanti fotografie chiaramente taroccate": "Ho visto con i miei occhi nella parte liberata di Ghouta laboratori chimici usati dai ribelli ed è ben strano che dopo aver quasi vinto una battaglia durata due mesi con l'uso di armi convenzionali, Assad decida ora di usare quelle chimiche. Non ha senso dal punto di vista militare".
Micalessin, un bombardamento aereo sulla base siriana nei pressi di Homs a poche ore dal tweet di Trump che ha definito Assad "un animale" da abbattere per il presunto attacco chimico a Douma. Chi ne è stato artefice? Gli americani negano.
E' stato sicuramente messo a segno da Israele, che ha già colpito questa base numerose volte dall'inizio della guerra, in quanto qui si trovano le milizie iraniane che rappresentano una spina nel fianco di Gerusalemme. L'Iran è "il nemico" e vederlo nei territori siriani rappresenta una minaccia inaccettabile.
Un attacco coordinato con gli americani?
Gli israeliani non si coordinano con nessuno, fanno quello che ritengono opportuno. Hanno approfittato delle voci sull'attacco chimico, un momento in cui tutti erano distratti. Dall'inizio della guerra hanno bombardato la Siria dozzine di volte colpendo convogli di Hezbollah, depositi di armi e infrastrutture militari iraniane. 
Tornando invece all'attacco chimico su Douma, che idea si è fatto?
Trovo perlomeno strano che i russi, che sono presenti sul terreno con truppe e comandi, monitorano ogni attacco delle truppe siriane e coordinano l'evacuazione dei civili, abbiano permesso un simile attacco a un mese dal caso analogo di Novec che aveva attirato critiche proprio sulla Russia. Altro elemento strano è che dopo due mesi di offensiva in cui sono bastate le armi convenzionali si utilizzino adesso armi chimiche per schiacciare l'ultima roccaforte dei ribelli e proprio adesso che si sono concluse trattative per il ritiro dei ribelli stessi.
Sarebbe, se fosse vero, un utilizzo immotivato. Sappiamo che le accuse ad Assad di usare armi chimiche si sono sempre o quasi rivelate fasulle e che i ribelli stessi ne hanno invece fatto uso. A chi giova questa strategia?
Sono tornato da poco dalla Siria e nella parte di Ghouta liberata dai ribelli ho visto con i miei occhi un laboratorio con componenti chimiche. Sappiamo poi, perché lo ha detto lo stesso segretario americano alla difesa il 2 febbraio scorso, che non esistono prove ma solo rapporti sull'uso delle armi chimiche che arrivano da personaggi di parte ribelle coinvolti nel conflitto.
Non è strano che questa escalation avvenga proprio dopo l'incontro tra Putin, Erdogan e Rouhani?
Il timing è sicuramente bizzarro, però un attacco chimico presunto è la miglior giustificazione per rilanciare l'idea di un attacco ad Assad e alla Russia.
Cosa che Trump e Macron hanno fatto subito, seguiti da Regno Unito e Germania.
Siamo tornati alla situazione di sempre, un occidente che vuole a tutti i costi eliminare Assad ma senza prove e fonti che non siano quelle dei ribelli. Ricordiamoci che le loro immagini si sono dimostrate quasi sempre dei falsi. Abbiamo pianto tutti a vedere la foto del bambino siriano nell'agosto del 2016 abbandonato e ferito ad Aleppo quando poi il padre stesso del bambino in numerose interviste disse che gli era stato strappato dalle braccia per fotografarlo da solo nell'ambulanza e far colpo sugli occidentali.
L'incontro tra Russia, Turchia e Iran ha portato qualche risultato significativo?
Sostanzialmente non è venuto fuori molto. Rimangono differenze sostanziali tra Russia e Turchia, tra loro non c'è certo una alleanza ma un tentativo di trovare interessi comuni non facili, dal momento che i turchi sono sul territorio siriano ma anche tra iraniani e russi non c'è pieno accordo. Putin vede con timore una presenza eccessiva degli iraniani in Siria. Ma almeno è stato un tentativo politico di risolvere la crisi, mentre da parte occidentale si continua a parlare di guerra senza dire chi si vuole mettere al posto di Assad.

(Paolo Vites) 

Archeologo spende oltre 35 anni di costruzione enorme modello in scala di Roma antica

ma Tajani che per me è il signor nessuno è mica presidente del sto caxxo a Bruxelles, ma che vuole ,noi un berlusconi non lo vogliamo

ma Tajani che per me è il signor nessuno è mica presidente del sto caxxo a Bruxelles, ma che vuole ,noi un berlusconi non lo vogliamo che ci dobbiamo scusare di che, è stato condannato pre frode fiscale si o no, non siamo quelli che votarono per affermare che ruby è nipote di mubarak, cioè tajani sta alla larga da noi che siamo poveri ma onesti e noi siamo il futuro,tu metti alleato con le fritture di pesce e non scassà, con berlusconi noi mai


 https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/04/10/governo-tajani-accordo-con-m5s-solo-se-si-scusa-e-stato-arrogante-con-noi-di-maio-porti-rispetto/4282123/

Governo, Tajani: “Accordo con M5s? Solo se si scusa. È stato arrogante con noi. Di Maio porti rispetto”“Governo centrodestra-M5s? Se i 5 Stelle fanno una precipitosa marcia indietro e si scusano per quello che hanno detto sul nostro conto, se ne parlerà. Non c’è rancore, mica dobbiamo fare le vacanze insieme. Se l’accordo sarà tra


 Lega e M5s, noi di Forza Italia saremo all’opposizione”. Sono le parole del presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, ospite de L’Aria che Tira(La7). L’europarlamentare di Forza Italia ribadisce l’unità del centrodestra e stigmatizza il M5S: “Il centrodestra ha vinto le elezioni, vedremo chi vorrà sostenere un nostro governo. I 5 Stellehanno avuto un atteggiamento arrogante e antidemocratico nei confronti di Forza Italia e Berlusconi. Come si fa a dire ‘non voglio avere Forza Italia nel governo’? Forza Italia ha 170 parlamentari eletti dal popolo italiano. Mi auguro che Di Maio rispetti tutti i parlamentari, non ci sono rappresentanti di serie A e di serie B”. Poi elenca le tre priorità di un eventuale governo di centrodestra, lanciando l’allarme sull’immigrazione. E sottolinea: “Il nostro governo deve avere il primo ministro e il programma di centrodestra, peraltro solo con la presenza determinante di Forza Italia ci sarebbe un governo presentabile all’estero, con consensi sul mercato, nonché prestigio internazionale. Non esiste per noi essere considerati come persone da nascondere. Non siamo impresentabili

Forum: è tutto finto, la popolare trasmissione si serve di attori, ecco quanto guadagnano 29 March 2018 by italia

Quindi la questione guadagno. Scrive il giornalista del Fatto che “il gettone di presenza varierebbe dai 250 ai 500 euro a puntata, più le spese di trasporto e alloggio. Alcuni tornano pure per più puntate per interpretare ruoli diversi (ma si può solo dopo un paio di anni, anche se esistono le eccezioni), mentre altri devono mettere in scena il parente di colleghi che hanno accenti provenienti da tutt’altre zone d’Italia”.
loading... La trasmissione condotta da Barbara Palombelli si serve di attori, tutto è venuto fuori già da un pò di tempo, qualcosa si sentiva nell’aria, adesso Il Fatto…
ITALIA.IMIGLIORI.ORG

L'italia non entri in nessuna guerra, non ne vogliamo più.La nostra costituzione ci vieta fare guerra .Siria, sale la tensione nel Mediterraneo “Cacciatorpediniere Usa va verso Tartus”

 Siria, sale la tensione nel Mediterraneo “Cacciatorpediniere Usa va verso Tartus” “Sorvolato a bassa quota da caccia russi”
Siria Che posso dire io se il gas è stato sganciato o no, ci vorrebbero osservatori internazionali non maneggiati DALL'ONU o nato che sono diventati inaffidabili,ma posso dire che se la guerra lì ancora c'è la colpa è dei ribelli che l'hanno eprsa e continuano a guerreggiare con i civili accanto epoi degli USA e Israele e dico che in Italia ci vuole un governo a 5 stelle,ossia basta guerre, ci coinvolgeranno e poi loro si pigliano il petrolio o altro noi gli immigrati, non che non mi facciano pena,ma proprio perchè provo pena e sgomento dico basta guerra, non caschiamoci più, se la facciano loro e chi scappa dalla guerra lo si porti in Francia e USA, ci vuole un governo subito in Italia e che sia del m5s lega, altrimenti questi ci distruggono,in Africa con le bombe e noi con la finanza,perchè gli immigrati non è vero che sono una risorsa hanno un costo di 5 miliardi l'anno e li possiamo spendere per i giovani e i poveri, non sono razzista, fra i giovani e i poveri ci sono pure gli stranieri che ne abbiamo 6 milioni venuti in Italia per la maggiore negli ultimi 10 anni, insomma basta guerre e se le fanno sono le loro non le nostre 


https://rumoriapiancogno-annaquercia.blogspot.it/2018/04/litalia-non-entri-in-nessuna-guerra-non.html

Siria: sospetto attacco chimico a Douma nella Ghouta orientale





09/04/18

Telecom Italia, nella guerra tra soci va tutto in frantumi:MA PERCHè DEVO APGARE IO SE LORO SONO DEGLI STRONZI?

SE SI COMPORTANO COME HANNO FATTO CON ME DI CLIENTI NE PERDERANNO A MILIONI,IL DOPO I DUE ANNI DI CONTRATTO TELEFONO E DISDICO IL CONTRATTO,CHIEDO SE DEVO FARE LA RACCOMANDATA MI RISPONDONO CHE è TUTTO A POSTO, IL TELEFONO DOPO UN Pò SMETTE DI FUNZIONARE E IO SONO TRANQUILLA,MA DONO DUE MESI MI RIATTACCANO LA LINEA,MI MANDANO BOLLETTE OGNI  4  SETTIMANE, IO HO PAGATO E HO DETTO ALL'ADDETTO,CON VOI MIA PIù, SE IMBROGLIANO CHE VOGLIONO I CLIENTI?
ADESSO CHE LE POSTE DIANO SOLDI è AIUTO DI STATO E IO PERCHè DEVO PAGARE PER MANTENERE DELLE MERDE?

Telecom Italia, nella guerra tra soci va tutto in frantumi: il cda si spacca anche sui comunicati

Telecom Italia, nella guerra tra soci va tutto in frantumi: il cda si spacca anche sui comunicati
Cuore dello scontro, la mossa del collegio sindacale che nei giorni scorsi ha di fatto aperto la porta al fondo attivista americano Elliott che sta dando non poco filo da torcere ai francesi. Sullo sfondo i conti degli americani che non tornano

Consultazioni: Di Maio Elimina Berlusconi

https://lospecchioquotidiano.wordpress.com/2018/04/09/primo-articolo-del-blog/

Inammissibile includere il pregiudicato per evasione fiscale Silvio Berlusconi in un possibile governo a 5 stelle. Luigi Di Maio non lascia margini di dubbio e segue coerente la linea tracciata dal Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio per un rinnovamento concreto della politica e della società italiane. Tale cambiamento, ha ripetuto più volte il giovane campano, non sarebbe possibile con la presenza di un pregiudicato con trascorsi legati a diverse organizzazioni criminali italiane.

LA SINISTRA STA SBAGLIANDO TUTTO E TUTTO è COMINCIATO CON OBAMA, QUESTO MISCHIARE LA SINISTRA CON I POTERI FORTI L'HA UCCISA, ADESSO SI CONTINUA IMPERTERRITI CON RICETTE CHE NON SONO PIù

LA SINISTRA STA SBAGLIANDO TUTTO E TUTTO è COMINCIATO CON OBAMA, QUESTO MISCHIARE LA SINISTRA CON I POTERI FORTI L'HA UCCISA, ADESSO SI CONTINUA IMPERTERRITI CON RICETTE CHE NON SONO PIù AL PASSO DEI NOSTRI TEMPI, COME DEGLI ZOMBIE VANNO AVANTI E STANNO MASSACRANDO IL PIANETA E STANNO PORTANDO AL POTERE LE DESTRE E SEMPRE SI COMINCIA CON GLI USA, LA SINISTRA S'è FATTA INFILTRARE DALLA FINANZA CHE VEDENDOLA AL POTERE BEN SALDA HA FATTO AL COSA PIù SEMPLICE, NON L'HA COMBATTUTA CI SI è INFILATO DENTRO E ADESSO ABBIAMO DUE DESTRE CHE SI COMBATTONO E CHI PAGA SIAMO NOI, LA GLOBALIZZAZIONE Così Com'è è SOLO LA FINANZA CHE SI STA MANGIANDO IL PIANETA E NON è UNA METAFORA O UN MODO DI DIRE SE LO STA MANGIANDO,LO STA DEVASTANDO, è IL MODO VECCHIO DI GOVERNARE, BISOGNA FERMARLI, IN ITALIA VEDI UN VECCHIO DEPRAVATO CHE TIENE PER LE PALLE LA SINISTRA E LA DESTRA, Cioè IN PAROLE TRADOTTO SONO SALVINI E RENZI,MA NON IL M5S E QUESTO FA PAURA NON SOLO ALLA MAFIA ITALIANA MA A QUELLA MONDIALE , SE IN ITALIA SI RIESCE A GOVERNARE CON ONESTà E SI FA FUORI LA CORRUZIONE è PER LORO FINITA, E SE IN ITALIA CI SI RIESCE è FINITO TUTTO E FINALMENTE SI Potrà RESPIRARE.
IO PER RESPIRARE INTENDO LAVORO CON DIGNITà, PULIZIA, AMBIENTE SANO, POCHI SOLDI A CHI ROMPE I COGLIONI CON IL GIOCO DEL MONOPOLI IN BORSA STI DROGATI, STE MERDE CHE NON FANNO UN CAZZO NELLA VITA SE NON ROVINARE QUELLA DEGLI ALTRI.

Ungheria, Orban stravince le elezioni con quasi il 50%: il partito ultraconservatore avrà i seggi per cambiare la costituzione

Ungheria, Orban stravince le elezioni con quasi il 50%: il partito ultraconservatore avrà i seggi per cambiare la costituzione
Il partito Fidesz ha ottenuto 133 dei 199 seggi, percentuale che gli darebbe anche la super maggioranza dei due terzi necessaria per i cambiamenti costituzionali. Il primo ministro anti-immigrati, nazionalista e sovranista potrà così continuare a sviluppare il suo progetto di "democrazia illiberale" ispirato a Putin ed Erdogan: "Difenderemo la nostra madrepatria"




SALVINI NON DI MAIO DEVI INCONTRARE MA UNO PSICHIATRA, CON MELONI E DI MAIO FAI IL 55% E STRAGOVERNI, CIOè FAI COSE VERE,MA TU VU Fà IO MAMMETE E TU, ALLORA AL VOTO ANCORA CHI TI VOTA CHIù

SALVINI NON DI MAIO DEVI INCONTRARE MA UNO PSICHIATRA, CON MELONI E DI MAIO FAI IL 55% E STRAGOVERNI, CIOè FAI COSE VERE,MA TU VU Fà IO MAMMETE E TU, ALLORA AL VOTO ANCORA CHI TI VOTA CHIù

SALVINI IL TUO AGGROVIGLIO DI PARTITI COMPRENSIVO DI MAFIA HA IL 37%,IL M5S HA IL 33% DA SOLO E TU IN TV, TI HO VISTO QUESTA MATTINA ,CHIEDI AL PARTITO PIù IMPORTANTE DEL PARLAMENTO PER FARE CON TE ALCUNE COSE, METTI CHE SEI IN UN CONDOMINIO E  TU RAPPRESENTI DEL CONDOMINIO IL 37% E CHIEDI A UN CONDOMINO DI SOTTOMETTERSI ED HA DA SOLO IL 33% LO CAPISCI CHE NON FUNZIONA E POI SI TRATTA DELLO STATO NON DELLE REGIONI O COMUNI,OSSIA TU CON LA MELONI E DI MAIO AVETE IL 55% CIOè UNA MAGGIORANZA CHE PUò FARE TUTTO E TU RINUNCI A QUESTO PER UN NANO MAFIOSO,IL SUD SE SI TORNA A VOTARE NON TI VOTA PIù, PERCHè DIMOSTRI CHE NON VUOI FARE UN CAZZO, ALLORA LASCIA IL VECCHIO,LASCIA IL PATTUME E CON LA MELONI E DI MAIO GOVERNA, ALTRIMENTI SI TORNA AL VOTO E DUBITO CHE TU VADA OLTRE IL 20%, LA MELONI RESTA AL PALO E BERLUSCONI CHE HA IMPEDITO IL GOVERNO VA SOTTOZERO E IO VI DICO CHE SIETE DEI CRIMINALI,LA GENTE NON VUOLE PASSERELLE, LO VEDI ANCHE DAGLI ASCOLTI TV CHE SONO IN CALO DI MILIONI DI SPETTATORI E VANNO VERSO TV ALTERNATIVE, CIOè DETTA CHIARA NE ABBIAMO I COGLIONI PINI DI STI BALLETTI

Salvini: “Chiedo un incontro con Di Maio. Se dirà di no sulle cose da fare, si vota”

Salvini: “Chiedo un incontro con Di Maio. Se dirà di no sulle cose da fare, si vota”
E' del leader della Lega la prima mossa della settimana sullo scacchiere politico. Il tema resta quello della guida di un eventuale governo M5s-Lega, per ora nessuno di due ha mostrato di voler fare un passo indietro e la soluzione del "premier terzo" per il leader del Carroccio è subordinata al raggiungimento di un accordo: "Chi lo vota? I voti in Parlamento da dove arrivano?. Dal centrodestra e io immagino dai Cinque stelle"

08/04/18

I cittadini hanno votato per il cambiamento, il M5S intende realizzarlo a partire dai tagli ai costi della politica: l'abolizione dei vitalizi e di tutti gli sprechi è la nostra priorità. Vogliamo riaffermare la giustizia sociale in questo Paese, l'era dei privilegi è finita.

Lo hanno preso Un grazie speciale al commissariato del tuscolano. L'arrestato dovrebbe essere uno dei piromani, sempre che non sia il solo


Lo hanno preso

Un grazie speciale al commissariato del tuscolano. L'arrestato dovrebbe essere uno dei piromani, sempre che non sia il solo, che negli ultimi mesi hanno messo a fuoco 230 cassonetti dei rifiuti prevalentemente nei municipi VII, X e XI. Queste persone non meritano Roma, soprattutto ora che sta facendo uno sforzo immane per diventare una normale città civile.


CHI SI SENTE RAPPRESENTATO DA UNO COSì, IO NO

premier Giorgetti ma chi è, Di maio è votato da 11 milioni di elettori, o di maio o nessuno

Giorgetti: "Premier terzo? Ragioniamoci"

Vicesegretario Lega: Salvini pronto a passo indietro, e il Cav? © ANSA(ANSA) - ROMA, 8 APR - "Su un eventuale nome per la premiership credo sia giusto che tutti i protagonisti comincino a ragionarci. Io auspico ancora che sia Matteo Salvini, ma ha già spiegato di essere pronto a un segnale di responsabilità".

    Lo afferma il capogruppo della Lega alla Camera, Giancarlo Giorgetti, vicesegretario del partito, a "Mezz'ora in più" su Rai 3, aprendo a un terzo nome oltre il leader del Carroccio e il capo del M5S Luigi Di Maio. "Serve senso di responsabilità da parte di tutti, facendo tutti un passo indietro - dice ancora Giorgetti -. Serve un accordo alla tedesca per un governo forte e autorevole in Europa". "Berlusconi può decidere di fare un discorso orgoglioso, come quello che ha fatto al Colle, ma che però non ha sbocchi politici - prosegue -. Le alternative sono peggiori di quelle che gli abbiamo proposto noi". "Il governo che rappresenta il Paese, piaccia o non piaccia, deve essere formato dalle forze che hanno vinto alle urne - dice Giorgetti -: la ricetta ce l'ha offerta il popolo italiano".

la tessera del pd, ma se manco si sa più che cacchio è, è sinistra, è una succursale di Berlusconi, ma cosa è il pd

Un organismo politico si giudica non tanto dalle vittorie che ottiene, ma da come reagisce alle sconfitte. Il Pd ha reagito nel modo peggiore alla drammatica sconfitta delle ultime elezioni politiche.
LIGHTROCKET VIA GETTY IMAGES
Un organismo politico si giudica non tanto dalle vittorie che ottiene, ma da come reagisce alle sconfitte. Il Pd ha reagito nel modo peggiore alla drammatica sconfitta delle ultime elezioni politiche.
Non c'è stata nessuna vera analisi collegiale e sincera su ciò che è accaduto. Un segretario sconfitto, che ha dato le dimissioni, continua a voler essere il dominus improprio della situazione. Attorno a lui un arcipelago di correnti o mezze correnti agiscono, nella maggior parte dei casi, con superficialità e tatticismo. Nel complesso non si avverte alcun cambio di stile rispetto al passato. Ai civili e sacrosanti rilievi politici avanzati da Orlando, la Paita ha risposto con un attacco personale di inusitata violenza. Non solo non si rimarginano vecchie ferite in uno sforzo unitario: le divisioni, al contrario, si acuiscono ancor di più, in un quadro di complessiva irresponsabilità. Esse, ormai, riguardano le stesse prospettive di fondo del Pd, chiamando in causa con estrema improvvisazione modelli estranei alla sinistra e alla nostra collocazione storica, come nel caso di Macron e del suo movimento.
È del tutto evidente che tale marasma sia destinato a paralizzarci, togliendo ogni possibilità di iniziativa politica. Anche nella discussione sul rapporto con il Movimento 5 stelle, al di là di ogni legittima opinione, emerge la realtà di un Partito democratico che per debolezza non si può permettere alcuna interlocuzione; non perché forte delle sue ragioni, ma perché in questo momento privo di qualsiasi sua ragione unitaria, di qualsiasi forma di sicurezza in sé stesso, di consapevolezza della propria funzione, di fondamento della sua esistenza.
Ribadendo la nostra opposizione, la nostra diversità e alterità, si poteva dire (e si può dire, tanto più in queste ore) ai 5 stelle: noi non entriamo al governo, non vogliamo posti, non possiamo con voi condividere programmi e ministri. Ma se il Presidente della Repubblica ci chiede di aiutare l'avvio di un governo presieduto dalla forza uscita vittoriosa dal confronto elettorale, noi siamo disponibili, ad alcune condizioni. No alla lotta contro l'Europa e all'uscita dall'euro. Sì ad un cambiamento profondo di questa Europa, nel senso di una maggiore unità politica e di una prospettiva economica di giustizia e di investimenti. Sì ad una fiscalità progressiva, che riequilibri la distanza abissale tra i redditi più alti e i profitti (soprattutto finanziari) cresciuti a dismisura negli ultimi anni e i redditi da lavoro, da tempo ridotti e compressi. Sì a forme di sostegno ai giovani per la formazione, per l'inserimento nel mondo del lavoro, per sostenerli quando passano da un lavoro ad un altro. No all'assistenzialismo politicamente furbesco. Sì ad una politica di accoglienza degli stranieri, regolata, umana e sicura. No alla demagogia xenofoba e fascista. Sì ai diritti civili e individuali. No alla demagogia moralista. Sì al riconoscimento della "differenza" di genere. Potrei continuare. Ci siamo capiti: un modo di sfidare il Movimento 5 stelle su politiche utili all'Italia. Difficilmente accettabili. Ma se accettate capaci di neutralizzare gli aspetti più negativi, ed alcuni inquietanti, della loro politica mantenendo una nostra libertà in Parlamento nel giudicare i provvedimenti che via via verrebbero proposti.
L'anatema improduttivo è puro ideologismo, che purtroppo si è impadronito ormai da tempo di tutta la sinistra e anche del renzismo: che non è più l'adesione ad un programma, ad una linea politica ma si è trasformato in una acclamazione fanatica del capo. Togliatti, dopo la caduta del regime di Mussolini seppe rivolgersi anche ai giovani fascisti della Repubblica sociale. Non avevano, essi, lanciato solo invettive e insulti contro la democrazia e la sinistra; avevano combattuto con le armi facendo strage di partigiani e di civili, sotto il comando dei nazisti, invasori stranieri. Eppure Togliatti rivolgendosi a loro disse che molto probabilmente tra il Pci, le forze di liberazione e quella parte di nuova generazione che scelse Salò, vi era stato un "fraintendimento". Capite? Un "fraintendimento". Per dire che al di là dell'aberrante pensiero al quale questi giovani avevano aderito, c'erano da indagare e persino da accogliere la parte buona delle loro motivazioni: il perché del loro agire. E tentare una loro inclusione in un nuovo cammino.
Se il Pd non esce dal suo attuale pantano, sarebbe difficile, anzi impossibile, per uno come me riprendere la tessera. Non si aderisce al nulla. Si aderisce ad un organismo che, seppure in modo travagliato, doloroso e non scontato negli esiti, continua a voler combattere, tentando di svolgere una funzione democratica e nazionale. O c'è una svolta (che significa un salto di consapevolezza di tutti) o è meglio prendere atto delle reciproche disaffezioni. Ognuno prenda la sua strada. Dissi in un'intervista di qualche mese fa: se Renzi vuole fare Macron, lo faccia liberamente e serenamente. Nello stesso tempo il campo progressista e della sinistra ritrovi la voglia di riorganizzarsi per una via del tutto nuova, sbaraccando tutte le attuali formazioni politiche che la abitano: verticistiche, autoreferenziali, prive di qualsiasi radicamento nella società. Non vedo perché ci dobbiamo continuare a trattare nel Pd come acerrimi nemici, con punte di vero e proprio odio, tenendoci l'uno con l'altro prigionieri e immobili, quando potremmo benissimo nel futuro allearci in una coalizione democratica di governo avendo sperimentato, ognuno, per vie diverse, le proprie convinzioni e il proprio progetto politico e ideale.
Se nel panorama politico italiano un movimento alla Macron riuscisse a convogliare pezzi importanti dell'elettorato rubandoli anche a Forza Italia, al populismo e alla destra, questo non potrebbe che venire utile alla democrazia italiana. Ed anche a quel lavoro autonomo che la sinistra dovrebbe compiere per raccogliere un enorme elettorato che negli ultimi anni ha deciso di non votare o che ha votato con rabbia contro di noi.
Ma è inevitabile questa fine ingloriosa del Pd? Penso di no. Anche se, francamente, pur essendoci tante energie intellettuali e politiche anche nei gruppi dirigenti, non vedo la voglia dello sforzo comune che sarebbe necessario.
Quale la strada da imboccare? Tre questioni sono a mio avviso preliminari. Recuperare l'empatia perduta verso la gente che soffre e subisce ingiustizie. Se è vero che le distanze tra chi ha e chi non ha, non solo sul piano del reddito, sono tanto aumentate, il nostro compito è accorciarle. La sinistra è questo. Tuttavia è decisivo il modo nel quale ti porgi. Noi anche quando parliamo della povera gente, o dei più deboli, appariamo benevolmente estranei. Non avvertiamo più dall'interno il sentimento di insopportabilità della prepotenza e dell'ingiustizia. Anzi la nostra cifra è il successo, la forza che ti dà la posizione del vincente; l'adesione emotiva verso i talenti che emergono e le personalità che comandano e impongono i costumi e i modi di fare; l'ammirazione per i grandi manager dell'industria e della finanza; la mancanza di sobrietà nelle apparizioni televisive e nei messaggi che si lanciano. Vai a convincere, poi, che come governo hai fatto provvedimenti importanti sul piano sociale! Cosa vera. A nessuno arriverà, però, nell'animo la tua partecipazione alla propria condizione difficile. Ci vorrebbe un collettivo elogio della debolezza. La commovente identificazione con gli ultimi, caratteristica per tanti decenni dei leader della sinistra, dalla quale partire per ricostruire le ragioni di una società in grado di liberare anche le energie di maggiore capacità e in grado di procurare la ricchezza alla nazione.
Poi è indispensabile vedere dentro noi stessi. Che cosa siamo diventati? Di cosa ci occupiamo per il 90% del nostro tempo? Quale utilità concreta rappresentiamo per i cittadini? Diffusamente governiamo meglio dei nostri avversari. C'è una generazione di giovani amministratori per bene, intelligenti e volenterosi. Ma essa è soffocata da un partito che non esiste più come comunità unitaria, seppure plurale. Il grande tema della maggior parte dei nostri dirigenti è come mantenere o conquistare le posizioni istituzionali e di potere che ha conquistato. Occorre azzerare, sottolineo, azzerare, queste superfetazioni che ci impediscono di rivolgerci in modo sincero e convincente agli elettori italiani.
Infine, è urgentemente necessario tornare ad indagare sulla società italiana. È evidente che le sconfitte sono la conseguenza di una mancata lettura di ciò che è cambiato. I conflitti non si definiscono più tra classi omogenee. Sono conflitti di tutti contro tutti. Recuperare la comprensione di dove effettivamente sono i forti e dove sono i deboli è estremamente difficile. Le categorie generiche e del passato non reggono più. E non di rado nascondono conservatorismi, paure, rendite di posizione e di reddito coltivate nel nostro campo.
Quando si è di fronte a fenomeni nuovi di tale dimensione ci sarebbe bisogno di intellettuali e di una avanguardia popolare omogenea e consapevole. Tutto ciò, purtroppo, è progressivamente scomparso. Gli intellettuali sono diventati esperti, al servizio dei governi o del proprio successo scientifico ed editoriale. Il popolo si è atomizzato e, sempre più, appare un nugolo di identità spaesate e sole.
Nonostante tutto ciò, occorre provarci. Ecco cosa farei nelle prossime settimane.
Manterrei gli organismi dirigenti attuali per affrontare il lavoro corrente e di emergenza. Per me Martina va benissimo. Nello stesso tempo metterei in campo nella società un lavoro di almeno nove mesi, prima di arrivare ad un vero congresso che elegga un segretario in grado di prospettare e realizzare una strategia di lungo periodo. Annuncerei ai cittadini italiani che il Pd nella forma attuale non esiste più. Il Pd si trasforma in "luoghi" aperti e democratici che diventano l'elemento costituente di una nuova forma partito. Tali "luoghi", non i nostri attuali circoli, sono destinati ad una partecipazione democratica dove ognuno può incontrarsi con l'altro, in un rito collettivo destinato a decidere. Non solo, dunque, partecipazione ma sovranità. Farei una campagna di massa, martellante, sul tema che la democrazia italiana tra il web, il populismo e il burocratismo ha eliminato ogni vera possibilità delle persone di discutere, di controllare e di deliberare sulla politica e sul merito dei grandi problemi che ci stanno dinanzi. L'adesione a questi "luoghi" dovrebbe coincidere con un tesseramento aperto, spontaneo e facile da realizzare. Comincerei a sottoporre ai cittadini che si incuriosiscono e si avvicinano a questi luoghi alcuni grandi temi al centro dei prossimi mesi. Vi risparmio l'elenco.
Per la scelta e la direzione di queste campagne di confronto e di deliberazione metterei a capo un comitato misto costituito per il 25% da intellettuali e personalità del mondo della cultura e della scienza, per il 25% da rappresentanti del mondo del lavoro e delle attività produttive, per il 25% da persone indicate dalle più qualificate associazioni impegnate nell'attività di massa, nel volontariato e nel sociale, per il 25% da compagne e compagni indicate dai circoli e dagli organismi dirigenti dell'attuale Pd. La composizione dovrebbe realizzare la parità di genere. Metà donne e metà uomini.
Tali comitati provincia per provincia, città per città o regione per regione dovrebbero svolgere un confronto plurale, che può concludersi con documenti alternativi, da sottoporre ai "luoghi" che via via riusciremo a costituire in ogni parte d'Italia. A questo lavoro dei comitati dovrebbero partecipare le aree politiche e le fondazioni solo in termini di un contributo di idee, di programma e di analisi.
In questi mesi si dovrebbe dunque costituire una platea larga, la più larga più possibile, di iscritti. Tale platea dovrebbe eleggere, al prossimo congresso nazionale, il segretario del partito con primarie da svolgere nell'ambito esclusivamente degli aderenti a questo nuovo Pd. Il segretario non deve essere obbligatoriamente la personalità che indichiamo come capo del governo.
Il congresso, nella sua parte più prettamente politica, dovrebbe confrontarsi su "tesi". Con la possibilità di costruire su singoli emendamenti maggioranze fluide, che si determinano attraverso la volontà delle singole persone e non delle correnti e dei gruppi di potere. Dal congresso nazionale in poi, il Pd coincide con la rete dei luoghi realizzati e vive sul rapporto diretto tra le leadership scelte con le primarie degli iscritti e la nuova democrazia diffusa e deliberativa.
Sono spunti, idee. Ma è chiaro in che direzione penso di debba andare. Si approfondiscano i tecnicismi e le regole. Si mettano in campo altre ipotesi. Ma si apra, comunque, la stagione di un Pd in grado, per il suo stesso modo di esistere, di gettare di semi e gli antidoti indispensabili per contrastare l'involuzione drammatica della Repubblica italiana e per rilanciare le ragioni di una sinistra moderna e innovativa.

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