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23/04/18

viaggi organizzati paghi e prendi due posti e la chiamano emergenza umanitaria, si per noi che subiamo tutto questo

Il viaggio dal Nord Africa all’Italia costava 1.200 euro, ma qualcuno poteva usufruire di un’offerta: “Porta un amico e viaggi gratis”. Sembra copiata da un tour operator turistico l’ultima promozione dei trafficanti di esseri umani che dalla Tunisia organizzano le traversate dei migranti verso le coste italiane. A scoprirla sono stati gli uomini della polizia, della Guardia di finanza e dei carabinieri di Ragusa durante le indagini sullo sbarco, avvenuto ieri nel porto di Pozzallo, di 79 tunisini. A essere fermato è stato un presunto scafista, un tunisino di 33 anni, Sofien Sadek.Durante le indagini gli investigatori hanno accertato che i migranti sono partiti dalla Tunisia, hanno pagato in media 1.200 euro a testa e che alcuni di loro avrebbero potuto viaggiare gratis se avessero portato un amico pagante. 


Migranti, la promozione degli scafisti: “Il viaggio dalla Tunisia all’Italia costa 1.200 euro. Ma se porti un amico non paghi”

Migranti, la promozione degli scafisti: “Il viaggio dalla Tunisia all’Italia costa 1.200 euro. Ma se porti un amico non paghi”
A scoprire l'ultima idea dei trafficanti di essere umani sono stati gli uomini della polizia, della Guardia di finanza e dei carabinieri di Ragusa durante le indagini sullo sbarco, avvenuto ieri nel porto di Pozzallo, di 79 tunisini. Fermato è stato un presunto scafista, un tunisino di 33 anni, Sofien Sadek

Migranti, 1.400 soccorsi in 48 ore,Minniti dove sei e chiedo un governo legittimo che metta fine a sto schifo, li salvi e li porti nel posto più vicino non in Italia

sono sbarcati in italia i migranti, cioè salvarli si, è umano e guai se non fosse così,ma poi perchè portarli in italia, allora Minniti che ha fatto che accordi ha preso, li salvi e li porti al posto sicuro più vicino, ok?Non mi pare che l'italia sia il posto più vicino e sicuro,la sponda africana ha un sacco di stati che non sono in guerra con nessuno e godono di ottima salute, allora è solo una scusa, dirlo come lo dobbiamo dire, non ne vogliamo più, danno problemi,noi non abbiamo risorse per tenerli quì, poi è vero ci sono le cooperative e associazioni che guadagnano,ma sono per lo più associazioni criminali come ampiamente s'è dimostrato e dunque un governo subito e basta migranti,la francia ,l'Inghilterra e gli usa si facciano carico dello loro politiche criminali,i migranti sono il loro prodotto e se li devono prendere loro,altrimenti mettano la pace in libia.
La cartina che ho messo fa vedere che prima dell'italia ci sono un sacco di stati più vicini alla libia

Mappa di: Mar Mediterraneo
Migranti, 1.400 soccorsi in 48 ore: effetto del clima estivo e della crisi in Libia

Migranti, 1.400 soccorsi in 48 ore: effetto del clima estivo e della crisi in Libia

Weekend di sbarchi record: sono un quarto di quelli avvenuti da inizio 2018. Impennata favorita dal meteo ma anche dalle turbolenze legate al mistero sulla sorte di Haftar. Undici i morti in un naufragio al largo di Sabratha. E oggi la Cassazione decide sulla Iuventa, fermata 9 mesi fa dalla procura di Trapanihttp://www.repubblica.it/cronaca/2018/04/23/news/migranti_un_weekend_di_sbarchi_record_1_400_soccorsi_in_mare_in_48_ore-194590572/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T1

Quasi 1400 persone in 48 ore. È stato un weekend di soccorsi convulsi come non se ne vedeva da mesi nel Mediterraneo dove ieri le tre navi umanitarie presenti in zona Sar e gli assetti militari di Eunavformed sono intervenuti in soccorsi plurimi su indicazioni della sala operativa di Roma prendendo a bordo 1.361 migranti già sbarcati o in rotta verso i porti siciliani. Una giornata funestata anche da un naufragio a qualche decina di miglia a nord di Sabratha che ha fatto almeno undici vittime, tante sono le salme recuperate dalla Guardia costiera libica, che ha riportato indietro 263 persone.

22/04/18

A GEORGE SOROS IL DIVIETO DI OPERARE IN AUSTRIA: “HAI 28 GIORNI PER ANDARTENE”FANNO BENISSIMO IN AUSTRIA, ANCHE PERCHè POI I SOLDI CHE DICE DI DARE DOVE SONO, IN ITALIA SPENDIAMO 5 MILIARDI L'ANNO PER I PROFUGHI O PRESUNTI TALI O CHE LORO FINGONO DI ESSERE

FANNO BENISSIMO IN AUSTRIA, ANCHE PERCHè POI I SOLDI CHE DICE DI DARE DOVE SONO, IN ITALIA SPENDIAMO 5 MILIARDI L'ANNO PER I PROFUGHI O PRESUNTI TALI O CHE LORO FINGONO DI ESSERE, E ALLORA SORES CHE SOLDI METTE, LI PRENDE I SOLDI ALTRO CHE METTERLI, POI CHI è LUI PER METTERE MANO ALLE LEGGI DELLE NAZIONI, SE NE TORNI AL SUO STATO E Lì SPANDA LA SUA MERDA, L'AFRICA VA AIUTATA IN LOCO, NON CON QUESTI BIBLICI SPOSTAMENTI CHE PUZZANO COME SORES


A GEORGE SOROS IL DIVIETO DI OPERARE IN AUSTRIA: “HAI 28 GIORNI PER ANDARTENE”


Il leader più giovane del mondo, il neo-eletto Sebastian Kurz, non perde tempo e si rivolge a George Soros: l’obbligo imposto è quello di cessare qualsiasi operazione ad opera della sua Open Society Foundation in Austria entro 28 giorni. L’alternativa è andare incontro ad un’azione legale per “tentata minaccia alla democrazia della nazione”.
Secondo il portale di informazione indipendente YourNewswire, il trentunenne Sebastian Kurz, il leader austriaco più giovane di sempre, avrebbe parlato ai suoi colleghi della necessità di agire immediatamente, a seguito della notizia per cui George Soros ha donato $18 miliardi del suo patrimonio da $24 miliardi alla Open Society Foundation, fondazione di proprietà dello stesso Soros.
«La situazione è diventata critica»,
ha detto Kurz.
«Soros sta versando tutto ciò che ha dietro alla sua spinta per (ottenere) il controllo mondiale. La disinformazione e la manipolazione dei media sono già aumentate esponenzialmente durante la notte. Non abbiamo spazio per la compiacenza».
Kurz, che si autodefinisce un fan delle cospirazione e sostiene di essere stato illuminato dal film Loose Changesull’11 settembre, afferma di aver compreso pienamente l’agenda di Soros e dichiara che «non esiste alcun modo per cui questo paese sarà la sua quinta vittima».
Il neo-cancelliere austriaco si riferisce al numero delle economie nazionali che Soros ha fatto quasi fallire per ottenere enormi profitti personali e una forte influenza politica.
Interrogato sul perché voglia bannare la Fondazione Open Society di George Soros dall’Austria, Kurz ha risposto: «Perché è il 2017».
La notizia per cui Soros ha versato il 75% della sua fortuna per sostenere la sua agenda politica e sociale ha causato onde d’urto in tutto il mondo: molti leader eletti democraticamente temono che il peso dei suoi miliardi, usato per comprare politici e giornalisti, possa essere difficile da combattere.
Kurz è d’accordo. Ed è questo il motivo per cui avrebbe optato per un’azione rapida:
“Lo spettro di Soros è la sfida più grande che l’umanità affronta nel mondo nel 2017. È un grande calamaro vampiro avvolto attorno al volto dell’umanità, che inserisce inesorabilmente il suo imbuto di sangue in qualsiasi cosa che odori di denaro, usando questi soldi per corrompere politici, giornalisti e il settore pubblico, tentando di creare il mondo alla sua immagine.
Il popolo austriaco ha rifiutato il Nuovo Ordine Mondiale ed è mio dovere e mio privilegio difendere la sua volontà”.

Caro Facebook attenzione alle restrizioni, non dimenticare di essere "social"MA IO INVECE HO CAPITO CHE IL POTERE NON VUOLE PIAZZE,MA SOLO GABINETTI ,MA LA PUZZA LA SENTIAMO LO STESSO CARO POTERE DEL CAZZO

Com'è ADESSO NON MI PIACE PIù FACEBOOK, IO MI CHIEDO QUESTA PRIVACY INVOCATA POI DA POLITICI PUZZA UN SACCO,IO NON MI SONO MAI LAMENTATA DELLA MIA PRIVACY E NON DA QUANDO C'è FACEBBOK PERCHè VAI SU UN SOCIAL CI METTI I CAZZI TUA E POI TI LAMENTI PERCHè GLI ALTRI SANNO.
METTIAMO CHE IO,MA MAI SUCCESSO, NELLA REALTà ODIO CHI SI FA FOTOGRAFARE IN SITUAZIONI INTIME, HO RISPETTO DEI MIEI SENTIMENTI E DI CHI CON ME LI CONDIVIDE, OSSIA è PRIVATO E SENZA VIDEO ECC ECC,MA METTI CHE MI METTA NUDA E MI FACCIA RIPRENDERE MENTRE FACCIO L'AMORE E POI PRETENDO CHE NESSUNO SAPPIA, CIOè è DA PAZZI, SE NESSUNO DEVE SAPERE TIENITI PER TE LE TUE COSE, PERCHè DA QUANDO TEMPO C'è LE COSE CHE DICI SI SANNO, è SEMPRE STATO COSì.
ADESSO FACEBOOK è DIVENTATO GRAZIE AI POLITICI TROMBATI COME LA CLINTON E POI I NOSTRI PIDDINI,UN LUOGO DOVE VAI E TI BECCHI LA Pubblicità, CHE DEVO DIRE, IO HO VOTATO M5S,MA SE NON CI FOSSE IL MOVIMENTO NON VOTO,PUNTO MI FANNO SCHIFO I PARTITI,PERCHè NON è DA QUANDO C'è FACEBOOK CHE METTONO CON
LA SCUSA DELLA PRIVACY CENSURE E BAVAGLI, PRIMA C'ERANO I FORUM E PURE Lì CHI MODERAVA ERA GENTE CHE ERA RACCOMANDATA DAI PARTITI E PURE Lì SE DAVI FASTIDIO TI BANNAVANO, E DOVEVI RIFARE IL NIK ECC ECC, INVECE UN MODO PER ESSERE LIBERI E DEMOCRATICI E NON FARCI RIMBAMBIRE PURE SU FACEBOOK DALLA PUBBLICITà C'è, SE NON DIMOSTRI DI ESSERE PERSONA PER BENE NON PUOI FARE POLITICA E SI TORNA CIVILI, IN ITALIA LO VEDIAMO TUTTI,BERLUSCONI CONDANNATO PER EVASIONE FISCALE, DOVE 250 MILIONI PROPRIO LI HA EVASI E SENZA NESSUNA PENA PERCHè REATO PRESCRITTO VA DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E Lì RICEVUTO IN POMPA MAGNA E QUESTO MI FA VERAMENTE SCHIFO,POTETE CENSURARE, POTETE PURE AMMAZZARE,MA SE PUZZATE,PUZZATE, E HO DETTO TUTTO
https://www.huffingtonpost.it/michele-zizza/caro-facebook-attenzione-alle-restrizioni-non-dimenticare-di-essere-social_a_23416196/

Caro Facebook attenzione alle restrizioni, non dimenticare di essere "social"

ABerlusconi e Boldrini uniti dalle valutazioni sui Cinque stelle: NOI DONNE NON SIAMO COME QUESTA E LA CASELLATI,MA PER CARITà,NOI SIAMO UMANE NON UNA CARICATURA Dell'umanità

IO CI AVEVO AZZECCATO CHE SINISTRA QUESTA è SOLO FRUTTO DEL MALIGNO,NA POVERACCIA A CACCIA DI Notorietà, MI FA SOLO SCHIFO , IO DONNA CHE VOGLIO ESSERE RAPPRESENTATA DA UNA ALTA CARICA IN PARLAMENTO A VEDERE QUESTE MI VERGOGNO DI ESSERE DONNA,MA NOI NON SIAMO COME QUESTA E LA CASELLATI,PER CARITà,NOI DONNE SIAMO UMANE 


Berlusconi e Boldrini uniti dalle valutazioni sui Cinque stelle: hanno smania di andare al potere

La ex presidente della Camera lo scrive in un tweet, l'ex premier nell'intervista al Corriere

DI MATTEO HA RAGIONE, E IO CHE HO 69 ANNI MI RICORDO QUEL PERIODO,ERA MAFIA OVUNQUE E SCOPPIò MANI PULITE,MA LA SENSAZIONE è CHE SIA STATO TUTTO INSABBIATO,NAPOLITANO SECONDO ME SA TANTE COSE CHE SI PORTERà NELLA TOMBA

DI MATTEO HA RAGIONE, E IO CHE HO 69 ANNI MI RICORDO QUEL PERIODO,ERA MAFIA OVUNQUE E  SCOPPIò MANI PULITE,MA LA SENSAZIONE è CHE SIA STATO TUTTO INSABBIATO,NAPOLITANO SECONDO ME SA TANTE COSE CHE SI PORTERà NELLA TOMBA

"I carabinieri non hanno agito da soli. Non abbiamo avuto prove concrete per agire nei confronti dei livelli più alti. Noi riteniamo che i carabinieri siano stati incoraggiati a fare una trattativa. Ho sempre sperato che quei carabinieri avrebbero dato un contributo ulteriore di conoscenza. Il fatto che siano stati condannati solo i carabinieri non significa che il livello politica non fosse a conoscenza o fosse il mandante. Ci vorrebbe un pentito di Stato, qualcuno che appartiene alle istituzioni che faccia chiarezza". Lo dice Nino Di Matteo, pm della direzione nazionale antimafia, intervistato a '1/2h in più' su Rai3 sulla trattativa Stato-mafia.




https://www.huffingtonpost.it/2018/04/22/il-pm-nino-di-matteo-sulla-sentenza-trattativa-stato-mafia-ce-bisogno-di-un-pentito-di-stato_a_23417302/

si è sempre saputo che c'è stata trattativa, si sono scritti fiumi di articoli, di Matteo è stato bravo a dimostrare che c'è stata, adesso c'è la sentenza e poi ci sarà l'altro processo che come al solito ribalterà tutto, siamo in Italia e lo sanno pure i sassi, siamo un paese fondato sulla mafia

si è sempre saputo che c'è stata trattativa, si sono scritti fiumi di articoli, di Matteo è stato bravo a dimostrare che c'è stata, adesso c'è la sentenza e poi ci sarà l'altro processo che come al solito ribalterà tutto, siamo in Italia e lo sanno pure i sassi, siamo un paese fondato sulla mafia perchè la mafia è in parlamento,basta vedere certi tipi, chi non lo era e lottava per l'onestà è morto o si è convertito alla mafia naturalmente, oggi gli unici che possono sconfiggere la mafia cominciando dal parlamento sono quelli del m5s e si deve fare un governo m5s lega, è l'unica soluzione e deve durare 5 anni e poi ancora 5

Questa ruota ad energia solare raccoglie fino a 40,000 chili di spazzatura al giorno.

21/04/18

Carissimo Presidente Silvio Berlusconi, chi Le scrive è un figlio ORGOGLIOSO di avere una madre che con umiltà e dignità, nella vita "ha pulito i cessi" chi di cesso ferisce di cesso perisce, cioè Berlusconi al cesso ci vai pure tu e chi te lo pulisce lo fa per campare, io non te lo pulirò mai preferisco crepare di fame


Amalia Kyriakakou e altre 9 persone hanno condiviso un post.
Ferdi Tripodi
11 h
Carissimo Presidente Silvio Berlusconi,
chi Le scrive è un figlio ORGOGLIOSO di avere una madre che con umiltà e dignità, nella vita "ha pulito i cessi" (uso una Sua triste frase) pur di crescere una famiglia con sacrifici.
Perché vede Presidente, quando non si ha la fortuna di nascere e crescere in una famiglia come la Sua per esempio, tocca rimboccarsi le maniche e darsi fa fare soprattutto quando ci sono dei figli da sfamare.
Vede Presidente, "pulire i cessi" non è cosa di cui vergognarsi, è semplicemente un umile ed onesto lavoro, che centinaia di persone nel nostro Paese ogni giorno con dignità svolgono.
Presidente, forse durante la Sua triste frase, per un attimo ha probabilmente dimenticato che se non ci fosse chi pulisse "i cessi", Lei, sarebbe costretto ad entrare non nei bagni dorati come forse è abituato, ma al contrario in ambienti ripugnanti.
Tanto quanto la Sua frase.
Forse rimarrà deluso nell'apprendere che in passato l'ho votato, io e tutta la mia famiglia, compresa mia madre, la stessa Donna che ha "pulito i cessi".
Non mi pare Presidente che Lei abbia rifiutato il voto.
Non mi pare di aver sentito in campagna elettorale parole del tipo: "non voglio i voti di chi pulisce i cessi".
Da persona educata che mi reputo, può notare il modo elegante e rispettoso con cui mi sono rivolto a Lei, chiamandola Presidente.
Le assicuro che questa volta ho fatto molta fatica, ma io non sono Lei, peso le parole e soprattutto i termini perché ho rispetto anche di chi non mi rispetta.
Spero che avrà il coraggio di chiedere scusa Presidente, perché in fondo una battutaccia può scappare a chiunque, l'importante è rendersene conto.
La Saluto Presidente, e laddove Vorrà sarò disponibile ad insegnarLe come pulire un "cesso", Le garantisco che non nuoce gravemente alla salute, anzi, insegna l'umiltà ed il rispetto per il prossimo, quello che forse Lei ha dimenticato.
La Saluto.
Ferdinando Tripodi

Giorgio Napolitano esulta per l'assoluzione di Nicola Mancino, che nel processo trattativa Stato mafia era imputato per falsa testimonianza, lo sfacciato protagonista delle telefonate distrutte.


Giorgio Napolitano esulta per l'assoluzione di Nicola Mancino, che nel processo trattativa Stato mafia era imputato per falsa testimonianza, lo sfacciato protagonista delle telefonate distrutte.
"Finalmente restituita dignità e serenità al senatore Mancino...suo operato sempre corretto..." 
Ah si ? Quanto il suo! Uguale! 
E' dignitoso che un imputato chiami il Presidente della Repubblica, critichi il giudice che lo sta processando e chieda aiuto contro di lui ? E' dignitoso che chi presiede lo Stato e il Consiglio Superiore della Magistratura, si attivi per aiutare quell'imputato cambiando le sorti di un processo alla mafia ?
No non lo è. La parola dignità è ben lontana da questi individui e dai segreti che probabilmente porteranno con se nella tomba.
Sono quelli che non troveremo scritti nelle sentenze, ma nella considerazione che ognuno di noi, almeno una volta, ha fatto fra sé e sé: "i peggiori mafiosi stanno dentro al palazzo"

faccio fatica ad ammetterlo,ma ha ragione.Fusaro avverte il M5S: «PD peggio di Berlusconi, è il partito degli sfruttatori da evitare come la peste»

Diego Fusaro rimane convinto che «l’unica soluzione è un governo di cambiamento tra Movimento 5 Stelle e Lega. In questo momento Di Maio deve evitare il Pd come la peste».

Diego Fusaro reputa il PD il nemico numero uno del M5S: «Unica soluzione è un governo di cambiamento tra 5 Stelle e Lega»

Il ricercatore di filosia del San Raffaele di Milano e commentatore TV è stato intervistato dalla Stampa di Torino in merito alla formazione di un governo. Il mandato esplorativo di Maria Elisabetta Casellati sembra destinato al fallimento, visto che né il M5S né Forza Italia sembrano disponibili a governare insieme. Per Fusaro, che è stato protagonista del recente convegno di Ivrea organizzato dall’associazione Gianroberto Casaleggio, non c’è una alternaiva al governo tra Cinque Stelle e Lega, al momento reso impossibile dalla scelta di Salvini di non rompere l’alleanza con cui si è presentato al voto.

LEGGI ANCHE> TRE INDAGATI PER IL VIDEO DEGLI INSULTI «PROF NON MI FACCIA INCAZZARE» CONTRO UN PROFESSORE DI LUCCA

«Tutte le altre strade neutralizzano la spinta del cambiamento che i Cinquestelle incarnano. M5S e Lega sono le uniche due forze contro i sostenitori della mondializzazione turbocapitalista e a favore dei dannati della capitalismo. Se, come sembra, non riusciranno a trovare un accordo è meglio tornare alle urne».  Diego Fusaro condivide il veto pentastellato contro Silvio Berlusconi, ma è ancora più duro contro un accordo col PD.
Per il ricercatore in filosofia di tendenza sovranista unica soluzione è governo tra Cinque Stelle e Lega
GIORNALETTISMO.COM

no grazie,il pd non lo voglio manco morta ,se vanno con il pd io lascio,poi per i pensionati che in 10 anni si sono visti dimezzare di valore la pensione nessuno ne parla, io o mettono il reddito di cittadinanza o niente, con il pd mai,sono marci dentro e fuori

se vanno con il pd io lascio,poi per i pensionati che in 10 anni si sono visti dimezzare di valore la pensione nessuno ne parla, io o mettono il reddito di cittadinanza o niente, con il pd mai,sono marci dentro e fuori, a meno che  ci sia il reddito di cittadinanza come programma e del pd fuori renzi,padoan, rosato,e altri ancora,magari dentro bersani, fuori boldrini e bonino ecc, cioè ma chi ci va con questi,vorranno più immigrati che vuol dire più tasse,vorranno mangiare ancora e poi mogli,figli e amici nei posti chiave e la rai ridotta a un cesso,no grazie,il pd non lo voglio manco morta



Roma, 18 aprile 2018

Maurizio #Martina(#PD) converge verso il #M5Svista l’impossibilità di un governo #Lega-#Pentastellati.
#Salvini il burattino di #Berlusconi ormai è definitivamente fuori gioco. Forse per lui solo un ruolo secondario nel caso di un ‘#Governo del#Presidente

Martina ha postato:

"Confrontiamoci con i cittadini a partire dai loro bisogni e dalle loro aspettative, ripartiamo dalle nostre proposte concrete. Lasciamo ad altri tatticismi, scontri personali e di potere. Noi pensiamo all'Italia"

"Allargare il reddito di #inclusione per azzerare la povertà assoluta in tre anni e potenziare le azioni contro la povertà educativa; introdurre l'assegno universale per le #famiglie con figli, la carta dei servizi per l'infanzia e nuovi strumenti di welfare a favore dell'occupazione femminile, per ridurre le diseguaglianze e sostenere il reddito dei ceti medi; introdurre il salario minimo legale, combattere il dumping salariale dei contratti pirata anche valorizzando il #Patto per la fabbrica promosso dalle parti sociali. Tagliare ancora il carico fiscale sul costo del lavoro a tempo indeterminato per favorire assunzioni stabili con priorità a donne e giovani, norme per la parità di retribuzione dei generi"

Belle parole, non distanti dalle posizioni del Movimento 5 Stelle.

Stiamo a vedere. #DiMaio #Presidente può andar bene anche col PD. Importante è rispettare gli impegni #elettorali.

con il reddito di cittadinanza riparte l'economia,i poveri i soldi li spendono,i ricchi li investono in borsa, pensateci


In mezzo alle polemiche e alle schermaglie sulla formazione del nuovo governo,…

FANPAGE.IT

Silvio Berlusconi e la mafia: vent'anni di soldi in nero (ma nessuno ne parla)


Le verità scomode sul leader di Forza Italia: dal patto con i boss per assumere ad…

ESPRESSO.REPUBBLICA.IT

“È Stato la mafia”: editoriale di Marco Travaglio

“È Stato la mafia”: editoriale di Marco Travaglio

(di Marco Travaglio – da Il Fatto Quotidiano del 21 aprile 2018) – Quella di ieri, 20 aprile 2018, è una data storica, come la sentenza che l’ha segnata. La sentenza che chiude il processo di Norimberga allo Stato italiano.
Riscrive la storia della fine della Prima Repubblica e l’inizio della Seconda. E condanna per lo stesso reato – violenza o minaccia a corpo politico dello Stato – tanto gli uomini di mafia (Leoluca Bagarella e Antonino Cinà, unici picciotti superstiti fra gli imputati dopo le morti di Provenzano e Riina) quanto gli uomini dello Stato (i capi del Ros Subranni, Mori e De Donno e l’inventore di Forza Italia Marcello Dell’Utri).
La Corte di Assise di Palermo ha messo nero su bianco, in nome del Popolo Italiano (rappresentato da sei giudici popolari con la fascia tricolore), quello che noi del Fatto e pochi altri avevamo sempre detto e scritto sul patto neppure tanto occulto fra Stato e mafia che edificò la Seconda Repubblica sui cadaveri di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, degli uomini e donne delle scorte e dei 10 caduti inermi (più 30 feriti) nelle stragi di Firenze, Roma e Milano.
Ma un conto sono le ricostruzioni giornalistiche, facili da spacciare per opinioni od ossessioni, un altro sono le sentenze, sia pur di primo grado.
Merito dei pm Ingroia, Di Matteo, Teresi, Delbene e Tartaglia che ci hanno creduto, contro tutto e contro tutti (capi dello Stato, governi, pezzi dell’Arma e dei Servizi, magistrati tremebondi o collusi, giuristi della mutua, storici senza memoria, giornalisti da riporto), fornendo alla Corte le prove non solo per accertare la verità processuale (sempre di molto inferiore a quella storica), ma anche per punirne i colpevoli. E merito dei giudici togati Alfredo Montalto e Stefania Brambille e di quelli popolari che per cinque anni non hanno mai piegato la schiena dinanzi a pressioni altissime e potentissime, e ieri hanno osato compiere fino in fondo il proprio dovere: rendere giustizia a un Paese dove – come diceva Leonardo Sciascia – “lo Stato non processa se stesso”.
In attesa delle motivazioni, il dispositivo già consente di ricostruire come andarono le cose nel biennio nero 1992-’94, quando tutto sembrò cambiare e poi tutto tornò come prima.
Anzi, peggio.
È una ricostruzione che i nostri lettori conoscono bene, perché a noi bastano i fatti, le testimonianze, i documenti. Ora però c’è il timbro della Corte di Assise. E quelle verità indicibili, che tutti nei palazzi del potere conoscevano da anni ma non osavano ammettere, si possono dire. Con tanti saluti ai negazionisti e agli azzeccagarbugli. Ricordare come andarono le cose è utile non solo per capire la sentenza.
Ma anche per orientarsi nella crisi politica di questi giorni, che vede l’Italia – oggi come allora – in bilico fra speranze di cambiamento e pericoli di restaurazione.
Nel gennaio del 1992 Salvatore Riina, “tradito” dai suoi referenti Andreotti & C. che non avevano bloccato le condanne dei boss al maxiprocesso in Cassazione, decise di “fare la guerra per fare la pace” con lo Stato, ricattandolo a suon di bombe e delitti politici.
Uccise Lima, il “traditore”.
Uccise Falcone, il simbolo del “maxi” e della svolta antimafia del governo Andreotti. Sbarrò al Divo Giulio la strada del Quirinale. E si mise in attesa. Risposero i vertici del Ros, la triade Subranni-Mori-De Donno: andarono a trattare con Vito Ciancimino perché facesse da tramite col Capo dei Capi le cui mani grondavano del sangue di Capaci.
E continuarono a trattare dopo via d’Amelio. Sapremo dalla sentenza se i giudici hanno ritenuto provata l’ipotesi più probabile: e cioè che Borsellino sia stato assassinato a distanza così ravvicinata da Falcone perché indagava sui rapporti Mangano-Dell’Utri-B. e perché aveva saputo della Trattativa e stava per smascherarne gli autori.
Sia come sia, è per questo che i tre carabinieri sono stati condannati insieme a Bagarella e Cinà: per avere trasmesso ai governi Amato e Ciampi il messaggio ricattatorio di Cosa Nostra (il “papello” con le richieste di Riina in cambio della fine delle stragi) perché lo Stato si piegasse ai mafiosi.
E lo Stato si piegò.
Prima con la mancata perquisizione del covo di Riina (arrestato, anzi venduto da Provenzano) da parte del Ros, che consentì ai picciotti dello Zu Binu di portar via indisturbati le carte dalla cassaforte.
Poi con la rimozione degli uomini della linea dura (il ministro dell’Interno Scotti e il direttore del Dap Niccolò Amato, mentre il ministro della Giustizia Martelli se ne andò per Tangentopoli) per rimpiazzarli con quelli della linea molle (dal nuovo Guardasigilli Conso al nuovo capo del Dap Capriotti) che, pressati dal triplice messaggio stragista di Firenze, Milano e Roma fra maggio e luglio del ’93, revocarono il 41-bis a ben 330 mafiosi detenuti. A riprova del fatto che le stragi pagavano e la Trattativa, lungi dal frenarle, le incoraggiava. Fu quello il primo di una lunga serie di regali a Cosa Nostra, proseguiti per vent’anni sotto i governi di centrodestra e centrosinistra, ma purtroppo non punibili penalmente.
In pieno terremoto Mani Pulite, le elezioni del 1994 si avvicinavano, col rischio per l’Ancien Régime di un vero rinnovamento.
Fu così che l’eterna politica mafiosa trovò in Dell’Utri, e dunque in Berlusconi, i suoi vindici e salvatori. Nel giugno ’92, subito dopo Capaci, Dell’Utri capì che i vecchi protettori del suo mondo di mezzo fra mafia e Fininvest stavano per defungere. E incaricò il consulente Ezio Cartotto, di studiare un partito della Fininvest. B. ne fu informato all’inizio del ’93, quando aveva già le aziende sull’orlo della bancarotta e sotto inchiesta, e tutti i manager indagati o in galera: mancava solo lui.
Il Cavaliere sposò il progetto, che gli avrebbe risparmiato il crac e il carcere, portando in politica il patto personale e aziendale stipulato nel 1974 con i boss Bontate, Teresi, Di Carlo, Gaetano Cinà e Mangano. I dubbi delle “colombe” Gianni Letta, Fedele Confalonieri e Maurizio Costanzo furono spazzate via dall’autobomba di via Fauro contro Costanzo, illeso per miracolo.
Mangano, sopravvissuto alla guerra tra la vecchia mafia palermitana e la nuova mafia corleonese perché detenuto, appena uscito si era salvato grazie al suo rapporto privilegiato con Marcello&Silvio. Infatti prima Riina e poi Provenzano lo mandarono spesso a Milano2 a fare la spola fra Dell’Utri e Cosa Nostra, per testare lo stato di avanzamento lavori di Forza Italia.
Rassicurato, nell’autunno del ’93 lo Zu Binu sciolse il partitino regionale e secessionista “Sicilia Libera”, appena fondato da Cosa Nostra, per puntare tutto sul partitone di Silvio & Marcello. Poi, tra fine ’93 e inizio ’94, Mangano tornò più volte ad avvertire Dell’Utri e, per suo tramite, il neopremier Berlusconi che le stragi, bruscamente interrotte col fallimento e poi la revoca della mattanza di carabinieri allo stadio Olimpico a Roma, sarebbero riprese se il nuovo governo non avesse mantenuto i patti. Fu allora che Giuseppe Graviano, al bar Doney di via Veneto a Roma, confidò al suo killer Gaspare Spatuzza che B. e Dell’Utri “ci stanno mettendo l’Italia nelle mani”.
Per questo anche Dell’Utri è stato condannato, pure lui in concorso col boss Bagarella: per aver portato il messaggio ricattatorio di Cosa Nostra al suo amico premier (che ora puzza ufficialmente di mafia non solo come imprenditore, ma anche come politico e capo del governo). Cioè per aver traghettato il Grande Ricatto dalla Prima alla Seconda Repubblica. E condannato quest’ultima, con quell’indelebile peccato originale, a restare in mano a Cosa Nostra.
Ps. Si spera che ora i 5Stelle rinuncino definitivamente all’insano proposito di governare col concorso esterno di un partito nato dalla trattativa con la mafia. E prendano molto sul serio quella che ieri pareva l’ennesima battutaccia di B.:
“I grillini li prenderei a pulire i cessi nelle mie aziende”. Siccome i bagni di Publitalia, negli anni 90, li pulivano le cooperative di due amici e delle tre figlie di Mangano, quella non è una battutaccia.
È un messaggio.