“Se il punto è realizzare delle cose per gli italiani, realizzare un programma elettorale, e quell’ostacolo è Luigi Di Maio premierallora dico: scegliamo insieme un presidente del Consiglio che non sia io a patto che questo presidente del Consiglio realizzi con la sua azione di governo il reddito di cittadinanza, la legge Fornero e una seria legge anticorruzione“. Lo ha detto a In Mezz’Ora, su Rai3, il capo politico del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio. “Se l’obiettivo come abbiamo sempre detto è quello di realizzare i fatti allora – ha aggiunto Di Maio – io sono sicuro che con chi ha a cuore la gente allora una soluzione la dobbiamo trovare, soprattutto se il rischio è che arrivi un altro algido governo tecnico” che “non avrebbe connessione con il Paese”. Secondo Di Maio “insieme a Salvini possiamo scegliere un presidente del Consiglio che non sia io e che non sia Salvini, visto che è disponibile anche lui. Scegliamo una persona politica, l’ultimo dei problemi, se della Lega o del M5s. Scegliamo una personalità che possa rappresentare le due forze“. Anche un tecnico? “Purché sia una personalità in grado di gradire e comprendere il momento storico: questa è la differenza con i tecnici”.
Resta il nodo Berlusconi e anche su questo Di Maio ripete: “Io faccio un passo indietro, Salvini fa un passo indietro, ma c’è un altro che deve fare un passo indietro” riferendosi al leader di Forza Italia. Il leader Cinquestelle ha raccontato di aver parlato a Salvini di questa possibilità “un po’ di tempo fa” e ricordando che “il dialogo con Salvini non è andato avanti perché c’è il tema del centrodestra”. Quello che vuole Di Maio è “un governo politicocon la Lega su determinati punti”. “L’impuntatura su Luigi Di Maio premier non c’è mai stata”, aggiunge, piuttosto “la mia persona rappresentava un argine a non mollare il presidente del consiglio dei ministri a tutto il centrodestra, anche a persone che non eravamo disposti a mettere nella compagine di governo come Berlusconi. Il dialogo non è andato avanti perché c’è il tema del centrodestra”. E quindi se il centrodestra non ci sta? “Se arrivasse una chiusura il M5s, come si vede anche dai sondaggi, non avrebbe nessun problema a tornare al voto. Ho cercato in tutti questi sessanta giorni di capitalizzare al meglio gli 11 milioni di voti ricevuti per risolvere problemi”.pronunciate a In Mezz’Ora, il programma di Lucia Annunziata, a meno di 24 ore dall’inizio del quinto giro di consultazioni tra Quirinale e mandati esplorativi: il capo dello Stato Sergio Mattarella vedrà come prima delegazione proprio quella dei Cinquestelle. Per l’ultima volta il presidente chiederà ai partiti di portargli numeri e non richieste di tempo o meri desideri di parte. Espletata la verifica finale, in un paio di giorni il capo dello Stato lancerà la sua proposta. E su questo Di Maio dà già la linea: “Se siamo in grado di fare un governo bene, altrimenti parte ungoverno tecnico che noi non voteremo “. A un governo del presidente “direi di no”, dice più chiaramente, ma d’altra parte secondo il capo politico del M5s comunque “non ci sono i numeri, perché il M5s non c’è e a quello che sento non c’è neanche la Lega“. Quanto alla eventuale vacatio di un governo Di Maio assicura che poiché “l’esercizio provvisorio è da scongiurare assolutamente” e “il Parlamento sta lavorando nella commissione speciale: il governo ha presentato il Def, che analizzeremo come Parlamento”. “Ora – dice Di Maio – bisogna fissare con una legge quello che prevediamo nel Parlamento e questo si può fare con un decreto legge “manovrina” sia a luglio, sia a settembre per votare a ottobre per scongiurare l’aumento dell’Iva. C’è l’impegno del M5s di tenere i conti in ordine”.
Intanto continua il lavorio nei e tra i partiti. In serata Matteo Salvini sarà a Roma per il vertice del centrodestra che lo vedrà a cena a Palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Resta il problema della partecipazione eventuale di Berlusconi alla composizione del governo, visto che ancora oggi Forza Italia respinge ogni ipotesi di appoggio esterno.

Sabato una timida apertura alla ripresa del dialogo con il Carroccio per un esecutivo a tempo che possa portare ad una nuova legge elettorale e sterilizzare l’aumento dell’Iva è arrivata da Vito Crimi“La risposta a Salvini è da valutare ma la sua offerta veramente arriva in ritardo”, ha detto il senatore M5s intervistato su Sky da Maria Latella. Alla richiesta di fare un pronostico sulle chance di un accordo tra M5s e Lega, Crimi si è detto in qualche modo possibilista: “Metà e metà. L’altra metà e che si voti a giugno”. Resta il fatto che gran della base e molti esponenti M5s danno come chiusa la porta. Tant’è che lo stesso Crimi aggiunge che “Salvini non è credibile, ogni volta cambia posizione: E comunque – prosegue – noi le condizioni le abbiamo poste da tempo, ci sediamo ad un tavolo e discutiamo di temi per cittadini. Ma discutono Luigi Di Maio e Salvini. Punto. Senza terzi incomodi“. Tradotto: senza Berlusconi×