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26/05/18

CONVIENE FARE COSì, POI IL TEMPO PASSA E SI DISFA, MA SE SI VA A VOTARE, IL PRE VOTO LO GESTISCE IL GOVERNO GIALLO VERDE E NON I SERVI DI MATTARELLA

Commissione sgrida l'Italia sul sistema pensionistico, ma i funzionari UE hanno pensioni privilegio, LE PENSIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO MANCO I CONTRIBUTI METTONO,MA VAFFANCULO



Ieri la Commissione Europea ha presentato, nel suo bilancio 2019, la richiesta di un aumento del 6% alla voce pensioni. Il trattamento pensionistico di chi lavora nelle istituzioni europee prevede contributi ed è basato su un sistema retributivo. Quello dei deputati del Parlamento europeo, addirittura, non prevede nemmeno contributi (qui la nostra battaglia).
La cosa paradossale è che oggi la stessa Commissione Europea ha pubblicato le raccomandazioni specifiche per Paese. E per l'Italia, tra le tante richieste, c'è il capitolo pensioni al punto 11.
Ebbene, il burocrate di turno sottolinea l'insostenibilità del nostro sistema previdenziale esaltando la riforma Fornero, ammonendo eventuali dietrofront e suggerendo anche giusti tagli a chi è andato in pensione senza il regime contributivo. Peccato che il funzionario che ha redatto tale raccomandazione si sia dimenticato di ammonire il suo trattamento privilegiato e pagato dai cittadini, ai quali raccomanda la riforma Fornero e ulteriori sforzi.+

continuano a fare affari con le mafie per il trasporto di persone dalla libia all'Italia è mafia non azione umanitaria





l'ordinamento della stato è questo.Mattarella sta abusando del suo ruolo e si dimetta

UE, il commissario Oettinger minaccia l'Italia: "I criteri del nuovo debito e del debito totale devono essere rispettati. In caso contrario, avremo confronti duri". Ecco i "confronti duri". L'Italia volerà e loro resteranno schiacciati dalla nazi-moneta. Ciaooooooooooo...

Macron parlaci della Francia che non ti regge chiù

La nostra è ancora una Repubblica parlamentare. Per quella presidenziale il Presidente dovrà prima farsi eleggere dal popolo.

La nostra è ancora una Repubblica parlamentare. Per quella presidenziale il Presidente dovrà prima farsi eleggere dal popolo.
 

un presidente di aprte e dunque non lo riconosco

COSA VUOLE IL QUIRINALE E CHE METODO SBAGLIATO E', MI SPIEGO,IL POPOLO VOTA, SI FA UNA COALIZIONE E SI TROVA UN PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, CHE SECONDO MATTARELLA SCEGLIE I MINISTRI IN ACCORDO CON LUI E IN DISACCORDO CON LA COALIZIONE CHE è ESPRESSIONE DELLA MAGGIORANZA DEI VOTANTI ITALIANI



COSA VUOLE IL QUIRINALE E CHE METODO SBAGLIATO E', MI SPIEGO,IL POPOLO VOTA, SI FA UNA COALIZIONE E SI TROVA UN PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, CHE SECONDO MATTARELLA SCEGLIE I MINISTRI IN ACCORDO CON LUI E IN DISACCORDO CON LA COALIZIONE CHE è ESPRESSIONE DELLA MAGGIORANZA DEI VOTANTI ITALIANI,MA CHE USA MATTARELLA, QUALE ALLUCINOGENO,GIà USA IL NUOVO ,LO SBALLO ASSICURATO , LO USANO PURE LA MERKEL E MACRON, CHE POI UNA ORAMAI è STANTIA DI ASPETTO E DI ETà, CON LE SUA GIACCHETTE ALLA HITLER E L'ALTRO CHE è IL NUOVO DI FRANCIA CON LA MOGLIE MAMMA,MA ANNATE A LAVORARE, NON SIETE ESPRESSIONE DEL POPOLO ITALIANO MA FRANCESE E TEDESCO,QUINDI CONSIGLIO A MATTARELLA DI TORNARE NELLE SUE PATRIE, FRANCIA E GERMANIA E CI LIBERI DEL MALE, CIOè NE ABBIAMO LE PALLE PIENE 

MARCO TRAVAGLIO otto&mezzo 25/05/2018

scrivete al presidente della repubblica come ho fatto io



signor presidente io le chiedo di non interferire  sulla scelta dei ministri per un governo Conte, espressione del m5s e lega, perchè rappresentano noi, più di 17 milioni di italiani che li abbiamo votati e dunque sono maggioranza e rappresentano noi, lei invece pè stato eletto dalle camere che oramai sono cambiate nei numeri dei partiti , dunque lei deve rappresentare l'Italia e non la Germani o La francia, non faccia il dittatore che poi si finisce male come la storia insegna e pure Cossiga, la saluto con rammarico e amarezza, io voglio i miei rappresentanti in parlamento e al governo non lei che a quanto apre rappresenta la Germania, oltre al fatto che questo ci danneggia,ma lei è pure ridicolo, non legge non sente, la popolazione è tutta contro la sua decisione.
mi firmo
anna maria quercia


https://servizi.quirinale.it/webmail/

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Giornali e politici tedeschi insultano: italiani mendicanti, fannulloni, evasori fiscali, scrocconi e ingrati. E noi dovremmo scegliere un ministro dell’Economia che vada bene a loro? No, grazie!

I Signori Qualcuno, di Marco Travaglio. esempi delle nomine di ministri approvati dal quirinale,Valeria Fedeli, quella che vantava una laurea e poi si scoprì che non aveva nemmeno il diploma (però l’asilo l’aveva fatto) e fu perciò nominata de plano al ministero della Pubblica Istruzione


I Signori Qualcuno, di Marco Travaglio

(pressreader.com) – Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano 26-5-2018 – Anche noi, come i colleghi dei giornaloni, siamo in ambasce alla sola idea di essere governati da un Signor Nessuno mai sentito prima: il prof. avv. Giuseppe Conte, per giunta accompagnato da una serie di carneadi populisti, giustizialisti, manettari, eversori. Solo, diversamente dai colleghi dei giornaloni, non riusciamo a dimenticare da chi siamo stati governati finora. Il primo che ci viene in mente è Angelino Alfano: ma lo sapete, sì, che Alfano da un anno e mezzo è il nostro ministro degli Esteri, dopo esserlo stato per quattro dell’Interno e per tre della Giustizia? Un’altra che ci sovviene è Valeria Fedeli, quella che vantava una laurea e poi si scoprì che non aveva nemmeno il diploma (però l’asilo l’aveva fatto) e fu perciò nominata de plano al ministero della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca scientifica, a riprova del fatto che non è l’America il paese dell’opportunità: è l’Italia.
Marianna Madia è da cinque anni la spensierata (nel senso etimologico del termine) ministra della Pubblica amministrazione e Semplificazione anche se nessuno, tantomeno lei, aveva mai sospettato una sua competenza in materia: infatti, appena entrata nel 2008 a Montecitorio, aveva dichiarato orgogliosa: “Porto in dote la mia straordinaria inesperienza”. Tant’è che fu un gran sollievo scoprire che aveva copiato intere pagine della tesi di dottorato da pubblicazioni di gente esperta, scordandosi purtroppo di citarle fra virgolette. Infatti la fecero assistere da due badanti, Giulio Napolitano figlio del più noto Giorgio e Bernardo Mattarella figlio del più noto Sergio, per scrivere (coi piedi) le leggi che i padri dei due badanti non ebbero scrupolo a promulgare (prima che la Consulta e i giudici amministrativi provvedessero a cancellarle).
Le “riforme” istituzionali, un tempo affidate a giuristi (vedi Mattarella per il Mattarellum), furono appaltate alle mani sante di Maria Elena Boschi, avvocaticchia di Laterina (Arezzo) più esperta in banche (soprattutto una) che in altro: i famosi Patti Laterinensi. Poi, tra referendum costituzionale e Consulta sull’Italicum, andò come andò. E, per la nuova legge elettorale, si cambiò superesperto: Ettore Rosato, ragioniere triestino ignoto ai più. Con i risultati che tutti possiamo apprezzare. La demeritocrazia degli attuali, trafelati cultori di curriculum altrui proseguì indefessamente in tutti i rami dello scibile umano. La vigilessa Antonella Manzione capo dell’Ufficio legislativo di Palazzo Chigi (poi spedita al Consiglio di Stato anche se non aveva l’età prevista per legge e rimpiazzata da Roberto Cerreto, filosofo).
Beatrice Lorenzin, diplomata al classico, ministro della Sanità. Andrea Orlando, diplomato allo scientifico, alla Giustizia (al posto del pm Nicola Gratteri, pericolosamente laureato ed esperto, dunque respinto con perdite da Napolitano). Giuliano Poletti, noto cultore di calcetto & coop rosse (in lieve conflitto d’interessi), al Lavoro. Luca Lotti, plurimedagliato alle Olimpiadi Consip, ministro dello Sport. L’imprenditrice della moda Angela D’Onghia viceministra dell’Istruzione. Il dermatologo Antonello Soro garante della Privacy. Tutti degni eredi delle facce come il curriculum targate centrodestra: l’ing. Castelli, esperto in abbattimento di rumori autostradali, ministro della Giustizia; l’avvocato e corruttore di giudici Previti alla Difesa; l’amico dei camorristi Nick Cosentino viceministro dell’Economia con delega al Cipe; il massmediologo Gasparri alle Telecomunicazioni; la calippa Francesca Pascale consigliera provinciale a Napoli; l’igienista dentale e tante altre belle cose Nicole Minetti consigliera regionale in Lombardia; la escort Patrizia D’Addario candidata alle Comunali di Bari e via primeggiando.
All’epoca non si faceva gran caso ai curriculum, altrimenti i consigli dei ministri sarebbero andati deserti. Né si andava tanto per il sottile sulle sacre prerogative del capo dello Stato, riscoperte improvvisamente oggi per sbarrare la strada al temibile Paolo Savona: l’ottantaduenne scavezzacollo stava bene a tutti quand’era ministro di Ciampi e ai vertici di quasi tutte le banche e le imprese; ma poi s’è radicalizzato in tarda età nelle madrasse grillo-leghiste e ora minaccia di farsi esplodere nella Bce, nella Cancelleria di Berlino e nella Commissione Ue (altamente infiammabile per la presenza di Juncker). Ergo nessuno osi porre diktat contro i diktat di Mattarella (o chi per lui), che però non si chiamano diktat perché la parola è tedesca e poi la gente chissà cosa va a pensare. Se Conte propone Savona non è autonomo perché ascolta Di Maio e Salvini; se invece lo cassa “è autonomo”perché obbedisce a Mattarella. Com’è noto, tra le prerogative costituzionali del Presidente è scritto espressamente che, se uno non la pensa come lui, Macron, la Merkel e Juncker al quarto whisky, non può fare il ministro. E morta lì. L’importante, per diventare ministri senza problemi, è non pensarla proprio.
Per diventare premier, invece, sempre a prescindere dal pensiero, occorre qualche requisito in più. Tipo, per citare solo casi recenti: pulirsi il culo con la Costituzione, parlare l’inglese come Totò e Peppino il tedesco, avere genitori persino peggiori di sé, fare insider con finanzieri ed editori amici. Oppure mettersi in società con Cosa Nostra, finanziarla per 18 anni, avere il braccio destro in galera per corruzione giudiziaria e il sinistro per concorso esterno, essere un “delinquente naturale” con 4 anni di galera per frode fiscale, 9 prescrizioni per corruzioni e falsi in bilancio e 7 processi per simili bazzecole, iscriversi a logge eversive, comprare senatori un tanto al chilo e, volendo, andare a puttane (anche minorenni). Insomma, essere Qualcuno.

il vizio di non farsi i cazzi sua e di comandare della Germania che poi finisce in tragedia nulla ha insegnato ai tedeschi,nazisti lo sono sempre stati e ancora lo restano.

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il vizio di non farsi i cazzi sua e di comandare della Germania che poi finisce in tragedia nulla ha insegnato ai tedeschi,nazisti lo sono sempre stati e ancora lo restano.
Mi chiedo che gli frega quello che facciamo noi, il fallimento dell'italia non ci sarà siamo un paese troppo grosso e messo in una posizione che una volta che diciamo addio  all'Europa c'è Putin che ci accoglie a braccia aperte,e all'occidente non conviene, questo metterci i governi che loro vogliono ha portato ad aumentare il debito e non a diminuirlo e così che la Germania e francia si pappano mi pare decine di miliardi l'anno in interessi per i titoli che hanno comperato e così si capisce il perchè il debito aumenta, la gente italiana diventa povera e i ministri che abbiamo avuti tutti stronzi che hanno venduto il p'aese, una Ue così è meglio che finisca,oppure si cambia e si fa comandare l'umanità e non i soldi, i tedeschi il nazismo lo hanno nel dna, l'unica cosa sensata sarebbe sbattere loro fuori dalla UE 

In tutto ciò, da registrare l’ennesimo attacco dei giornali stranieri. Se ieri la stampa tedesca aveva accusato l’Italia di essere scroccona e di essere pronta ad emettere i ‘Tardelli bot’ (Der Spiegel), oltre a rappresentarla come un’ammalata in barella spinta dal ‘dottor-Peste Salvini’ e dal ‘dottor-Colera Di Maio’ (la Faz), oggi è la volta del New York Times, che torna a colpire il presidente del Consiglio incaricato. Se qualche giorno fa l’accusa erano il curriculum del professore e i suoi visiting non documentati, ora è la sua cifra politica a finire nel mirino: Conte viene definito “uno sconosciuto la cui unica qualifica è eseguire gli ordini”. Una presunta debolezza politica, quella del giurista di origini pugliesi, che in passato (e forse anche ora) spaventa non poco anche Sergio Mattarella, specie nell’ottica della reazione dei mercati. Con lo spread mai così in alto negli ultimi mesi, ieri sera l’ennesima conferma delle nuvole nere che aleggiano sull’Italia è arrivata dall’agenzia Moody’s, che ha messo sotto osservazione il rating Baa2dell’Italia per un possibile downgrade. Il motivo? Rischio di indebolimento del bilancio e stallo delle riforme strutturali.https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/26/governo-conte-tra-il-muro-del-colle-su-savona-e-salvini-che-minaccia-il-voto-meloni-da-mattarella-inaccettabile-ingerenza/4382892/

il presidente del consiglio che ci rappresenta deve scegliere i ministri senza che il capo dello stato interferisca,ossia la Merkel si deve fare i cazzi sua,

il presidente del consiglio che ci rappresenta deve scegliere i ministri senza che il capo dello stato interferisca,ossia la Merkel si deve fare i cazzi sua, lo sanno pure le pietre che la Germania è una parassita, campa sulle spalle nostre,è ora di dire basta, e poi con un governo giallo/verde che dura 5 anni il debito pubblico calerà, i grillini sono tirchi,parsimoniosi e questo fa paura alle zecche che ci stanno succhiando

Il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte © ANSA"Stiamo lavorando". Così il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, ha risposto - lasciando la sua abitazione a Roma per recarsi alla Camera - ai giornalisti che gli chiedevano quando avrebbe sciolto la riserva. Nessuna dichiarazione, invece, al suo arrivo a Montecitorio avvenuto - come ormai è tradizione - in taxi.
Il presidente del consiglio incaricato è giunto alla Camera dove ha a disposizione un ufficio per lavorare alla formazione del Governo. Conte, giunto come da tradizione in taxi e accompagnato da due auto di scorta, è entrato a Montecitorio senza rilasciare dichiarazioni.  

25/05/18

David Bowie "My way"

David Bowie – “Heroes” – Live at Earls Court - 1978

io ho votato m5s, come vedo il futuro governo gialloverde benissimo .Governo M5s-Lega, quei 17 milioni di italiani che i media non vedono

io ho votato m5s, come vedo il futuro governo gialloverde benissimo lo vedo,perchè i governi di sinistra li ho visti come fuoco che brucia carne viva e la carne siamo noi italiani,siamo 17 milioni che abbiamo votato per il governo giallo verde, il perchè è semplice,la classica politica corretta nel senso che va forte a grappa o allucinogeni, oramai vede se stessa in circoli esclusivi e si confronta cona la gente normale tramite tv, lì va e delira assieme a giornalisti compiacenti,sono una corte,mi pare la brutta copia della corte di re sole, poi grazie a queste corti è avvenuta la rivoluzione francese.

adesso siamo nel 2018, le rivoluzioni avvengono nell'urna che hai voglia a blaterale in tv e dire che stiamo tutti bene, non stiamo bene per niente, siamo polli di batteria in allevamento intensivo e in gabbia, nutriamo pochi milioni di cretini che si credono dio e che ci trattano da plebaglia,magari poi abbiamo pure studiato e siamo pure colti,ma si sa niente danè e plebaglia sei,allora abbiamo votato perchè si cambi e le tv se continuano a dire falsità fra un pò chiuderanno,perchè ad esempio io non le vedo più, ma non solo io,siamo milioni oramai stufi di subire lavaggi al cervello.


Governo M5s-Lega, quei 17 milioni di italiani che i media non vedono



Governo M5s-Lega, quei 17 milioni di italiani che i media non vedono

Un tg dell’altro giorno, dopo ampi servizi dedicati al curriculum “gonfiato” del premier non ancora incaricato Giuseppe Conte, informava sul concorso svoltosi a Torino per 5 (cinque) infermieri a cui hanno partecipato 3000 (tremila) persone giunte da tutta Italia, perlopiù giovani disoccupati. Ci veniva detto che superata la prima selezione i candidati superstiti ne affronteranno altre due o tre (con altri viaggi anche notturni e altre spese). Finché, come in certi fantasy dell’orrore, in un’arena colma di sangue e di speranze perdute ne resteranno solo 5 (cinque).
A quel punto chi scrive questo diario, in preda a un attacco acuto di demagogia, ha pensato: sai quanto gliene potrà fregare ai milioni di nostri concittadini in lotta per uno straccio di lavoro se Conte abbia frequentato oppure no quel determinato corso alla New York University o alla Sorbona. Sicuramente non ci dormiranno la notte, magari dopo aver trascorso il giorno a inviare CV (non imbellettati) senza ricevere risposta alcuna.https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/quei-17-milioni-di-italiani-che-i-media-non-vedono/

lo dissi pure io mi ricordo precisamente nel 1992.Savona affermava che prima la Germania voleva imporsi “manu militari".Oggi invece ha inventato un meccanismo che si chiama EU e che porta gli stessi effetti. Embé?Che ha detto di sbagliato?

Savona affermava che prima la Germania voleva imporsi “manu militari".Oggi invece ha inventato un meccanismo che si chiama EU e che porta gli stessi effetti. Embé?Che ha detto di sbagliato?

Massimo Fini ha scritto e io super approvo,spetta al Parlamento, e solo al Parlamento, sfiduciare i ministri, in pectore o già in carica, o dar loro credito (art.92 della Costituzione).

Massimo Fini ha scritto e io super approvo, Mattarella non faccia come Napolitano che come ben saprà è stato il presidente più odiato di tutti i tempi, non abbiamo bisogno di badanti,votiamo da maggiorenni e scegliamo noi che vogliamo ci governi,lui deve essere il garante della costituzione che recita come quì sotto metto

spetta al Parlamento, e solo al Parlamento, sfiduciare i ministri, in pectore o già in carica, o dar loro credito (art.92 della Costituzione).



di Massimo Fini – Il progetto del governo Cinque Stelle-Lega si sta di nuovo incagliando sul nome di Paolo Savona che pur ha tutti i titoli per fare il ministro dell’Economia. A mettersi in mezzo è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che non lo vede di buon occhio in quanto ‘antieuropeista’. Per quel che mi riguarda io sono un sostenitore dell’Europa unita perché nessun Paese del Vecchio Continente, Germania compresa, potrebbe resistere da solo all’urto politico ed economico delle grandi potenze mondiali, Stati Uniti, Cina, Russia, India e agli indecifrabili e indefinibili, oltre che inquietanti, potentati economici e finanziari che di fatto son quelli che guidano la danza, insomma il famigerato “mercato” globale. Detto questo il Presidente Mattarella, scoprendo improvvisamente d’esser Luigi Einaudi (altra autorevolezza, altro tutto), si arroga diritti che non ha: vorrebbe metter becco sulla nomina dei ministri, scartare quelli che non gli garbano, imporre quelli che gli piacciono. Purtroppo per Mattarella la nostra non è una Repubblica presidenziale, ma parlamentare e spetta al Parlamento, e solo al Parlamento, sfiduciare i ministri, in pectore o già in carica, o dar loro credito (art.92 della Costituzione).
E’ del tutto evidente che lo stallo politico che, nel momento in cui sto scrivendo, dura ormai da più di ottanta giorni è dovuto al fatto che si è cercato di impedire, in tutti i modi e con i pretesti più vari, ai Cinque Stelle di andare al governo. Si è cercato di impedire cioè che si desse seguito alla volontà espressa nei seggi elettorali da 11 milioni e mezzo di votanti per “los grillinos” come li chiamano in Spagna, cui si aggiungono i 5 milioni e mezzo che hanno votato per la Lega di Salvini, in totale più di 17 milioni di persone che rappresentano la maggioranza assoluta nel nostro Paese. Insomma non si vuole rispettare la tanto e sempre strombazzata Democrazia, di cui tutti si riempiono la bocca ma ai cui meccanismi si oppongono quando van contro il proprio guicciardiniano “particulare”. A un governo Cinque Stelle-Lega si oppongono tutti coloro che finora sono stati ben incistati nel sistema che il nuovo governo vorrebbe radicalmente cambiare: dallo stesso Mattarella ai partiti tradizionali ai poteri economici e finanziari, nazionali e internazionali, ai ricchi che temono il tentativo soprattutto dei “los grillinos” di arrivare ad una più equa distribuzione della ricchezza nazionale fra ceti privilegiati e quelli deboli o addirittura alla fame, agli intellettuali, ai giornali, ai giornalisti e ai media di regime cioè quasi tutti salvo rare, molto rare, eccezioni.
Ci sono certamente nel contratto fra Cinque Stelle e Lega molte cose ancora confuse e contradditorie, che andranno precisate a cominciare dalle risorse con cui i due movimenti intendono attuare il proprio programma. Ma ciò che più mi convince del nuovo governo è proprio ciò che più gli viene contestato. Tutti, sia a livello nazionale che internazionale bollano il governo giallo-verde come “antisistema”. Per quel che mi riguarda sono almeno trent’anni che mi batto contro questo “sistema”, e chiunque mi abbia fatto il favore di tentare di sbarazzarsene, come la prima Lega di Bossi, o che cerca di farlo ora, come i Cinque Stelle e, in subordine, Salvini, non può che avere la mia adesione e, nei limiti con cui può farlo legittimamente un giornalista, cioè non scontando nulla al nuovo governo se farà qualcosa che riterremo una sciocchezza, il mio appoggio.