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21/01/18

Cantone: Roma fa passi avanti E Raggi posta su Fb la lettera Anac

Cantone: Roma fa passi avanti
E Raggi posta su Fb la lettera Anac

Raggi posta sui social la lettera del presidente dell’Autorità che giudica positivamente il lavoro svolto dal Comune su trasparenza e anticorruzione. Restano diverse criticità

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Il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone dà la propria valutazione al tavolo tecnico istituito con il comune di Roma riguardo al lavoro svolto dal Campidoglio nel campo della trasparenza e dell’anticorruzione. Ne dà notizia la sindaca Virginia Raggi che pubblica la lettera sul proprio profilo Fb.
Buoni risultati ma anche nodi da sciogliere
«Significativa riduzione del ricorso alle procedure negoziate», cioè senza gara, in materia contrattuale. «Misure efficaci» in materia di anticorruzione nell’ambito del piano triennale di prevenzione. «Azioni correttive» «di particolare rilievo» intraprese sul «sistema di governance delle società partecipate dal Comune». Permanere di «criticità» sulla «centralizzazione degli acquisti», sulla «rotazione del personale», su una «elevata ed anomala cancellazione di Cig», cioè i codici identificativi di gara negli appalti.
La valutazione riguarda anche la precedente gestione
Sono questi alcuni degli aspetti messi in luce dall’Anac in merito al tavolo tecnico istituito con Roma Capitale il 23 marzo 2016 con la precedente gestione Commissariale e riattivato nel marzo 2017 per monitorare l’operato del Comune su contratti, prevenzione della corruzione e trasparenza. Questo è contenuto nella lettera che il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, ha inviato alla sindaca Virginia Raggi il 18 gennaio e che la sindaca pubblica sul proprio profilo Facebook.
La «migliorie» da fare
Molti i punti positivi messi in evidenza, uniti all’«apprezzamento per la collaborazione mostrata da parte dei componenti del Tavolo e per la disponibilità che si è avuto modo di cogliere negli incontri intercorsi». In particolare nel settore contrattuale Cantone dà atto che «le azioni intraprese nel corso del 2017, anche per effetto della riorganizzazione promossa in precedenza e delle sollecitazioni prodotte dal tavolo tecnico, abbiano conseguito importanti e auspicati risultati». Passi avanti, con qualche miglioria da fare, anche in materia di trasparenza con la «progressiva implementazione» «dei dati concernenti i contratti pubblici, salvo lacune e inesattezze che l’amministrazione è stata invitata a regolarizzare».
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Sgarbi condannato per diffamazione Contrariato per critiche Padiglione Italia a Biennale Venezia



 - MILANO, 21 GEN - Contrariato da un articolo sul Corriere della Sera che criticava il Padiglione Italia della Biennale di Venezia del 2011, da lui curato, il critico d'arte e politico Vittorio Sgarbi prima ha iniziato a scrivere sms con parolacce e offese all'autore del pezzo pubblicato, il giornalista Sebastiano Grasso, e poi in un articolo su Il Giornale, ha usato nei confronti del recensore considerazioni da lui ritenute diffamatorie. Ora il Tribunale di Milano, giudice Nicola Di Plotti, in sede civile, lo ha condannato a una pena pecuniaria per ingiuria e diffamazione a mezzo stampa.
    E inoltre alla pubblicazione, a proprie spese, di un estratto della sentenza sul Corriere della Sera che avverrà domani. La notizia è stata resa nota dall'avvocato Biagio Cartillone, patrocinante di Grasso già responsabile delle pagine dell'arte sul quotidiano di via Solferino, che ha prodotto integralmente la sentenza.

UN'ALTRO TROIAIO,PROVATE E VEDETE, ECCO PERCHè GLI AUTORI NON VOGLIONO PIù LA SIAE MILENA GABANELLI IN STUDIO Buonasera, la Siae, cos'e' la siae? E' un ente pubblico a gestione privata che si occupa di incassare e ripartire i diritti d'autore,

IL SOTTOFONDO DELLA SIAE

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Buonasera, la Siae, cos'e' la siae? E' un ente pubblico a gestione privata che si occupa di incassare e ripartire i diritti d'autore, che non c'entrano niente con la birra i supermarket o il bigliardo, ma c'entrano nel momento in cui in questi luoghi c'è una radio o un altoparlante che diffonde musica o un televisore, perché il gestore di questi luoghi paga alla siae una tassa, che poi probabilmente scarica nei prodotti in vendita. Ma prima di capire come vengono ripartiti questi soldi e a chi vanno, vediamo di capire cos'è la legge antiparateria varata l'anno scorso, ovvero la legge che punisce tutti coloro che vendono prodotti non originali, senza il bollino, ma anche coloro che copiano cioe' che masterizzano.


L'ultima legge sulla tutela del diritto d'autore risale ad agosto del 2000, e ha gia' provocato una serie di processi, perche', ascoltate bene, definisce alla stregua dei pirati, quindi punibili penalmente, i possessori di cd, videocassette e cdrom che non hanno il bollino della siae. [fino a liberticida].
Questa legge dell'agosto del 200 è una follia perche' prevedendo appunto che le datazioni dei compact disc leciti non piratati cioe' non masterizzati ma privi del bollino Siae è parificata alla pirateria.
LORIS BIGLIA rivenditore dischi - interno magazzino 
In questa scatola ne abbiamo centinaia, sono tutti dischi originali pero' abbiamo dovuto buttar via&è un disco originale ma io non posso vendere un disco la cui scatola è rotta. Il bollino non lo posso in alcun modo sostituire o togliere, di conseguenza sto drammaticamente vendendo un disco falso alla stregua esattamente dei dischi che puoi comprare al mercatino, sulla bancarella.
VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE 


http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-52fcc1de-37ce-4f9c-961c-a67408c02ee0.html

Soundreef, l’annuncio di D’Atri e Fedez: “Oggi cade il monopolio Siae”MA CHI DIRIGE LA SIAE E LO STATO CHE RUOLO HA, NON LO SO


Soundreef, l’annuncio di D’Atri e Fedez: “Oggi cade il monopolio Siae”

Il fondatore e amministratore delegato della startup, insieme al rapper, ha dichiarato nel corso di una conferenza: "Una piccola società ha abbattuto un dominio ultracentenario". La riscossione del copyright per gli artisti legati a Soundreef sarà affidata all'associazione non profit Lea (Liberi editori autori). La risposta di Siae: "Siamo certi che le Istituzioni e le Autorità preposte verificheranno questa evidente finzione"


Si sta parlando molto di SIAE e di guadagni dal diritto d'autore, in questo periodo. Il motivo è l'imminente elezione del Consiglio di Sorveglianza e l'approvazione del nuovo statuto, che assegna un maggiore numero di voti in assemblea a chi raccoglie più soldi con il diritto d'autore. In pratica: comandano i più ricchi. Da questo punto di vista, diventa interessante capire chi sono i più facoltosi e quindi i più potenti all'interno della SIAE. Quindi chi guadagna di più con i diritti d'autore SIAE?

A rispondere è un articolo del Corriere del 22 febbraio a firma Massimo Sideri. Nel pezzo, il Corriere mette in fila tutti gli autori che guadagnano più soldi dai dividendi della SIAE. Nonostante la musica porti gran parte degli introiti dei diritti d'autore (circa 480 milioni di euro all'anno sui 600 milioni complessivi raccolti da SIAE), non è un musicista in testa alla classifica, ma un autore televisivo.

Si tratta di Michele Guardì, autore e regista di programmi come Uno Mattina e per anni il comitato de I fatti vostri, che ogni dodici mesi porta a casa due milioni di euro di diritti d'autore. Condannati alla rivalità perenne anche nei conti correnti, Ligabue e Vasco Rossi si piazzano a ridosso di Guardì con un milione e 600mila euro a testa. Sopra il milione di euro anche Zucchero, mentre intorno ai sei zeri si attesta Ennio Morricone. La pattuglia di chi supera il mezzo milione è decisamente nutrita: Pino Donaggio(800mila), Lorenzo Jovanotti (750mila), Biagio Antonacci (700mila), Claudio BaglioniFrancesco De GregoriGianna Nannini ed Eros Ramazzotti (500mila).

Come sottolinea a più riprese Massimo Sideri nell'articolo sull'edizione cartacea del Corriere, si tratta di incassi legati ai soli diritti d'autore, cui vanno aggiunti gli introiti legati a vendite di dischi, biglietti di concerti e merchandising di vario tipo.

Questi gli incassi dei diritti d'autore, questi, quindi, gli equilibri della SIAE del futuro prossimo. Un futuro prossimo in cui Michele Guardì peserà tantissimo. Lui e il superpremio.https://www.rockit.it/news/guadagni-diritto-autore-siae-incassi-soldi

NOI IN iTALIA INVECE CI DIAMO AL GAS, CIOè AGLI AFFARI DI ALTRI, ABBIAMO IL SOLE,MA LA NOSTRA POLITICA VUOLE IL GAS.Cina, la grande marcia verso un ambiente più pulito. Ora Pechino è il primo produttore al mondo di energia solare

Cina, la grande marcia verso un ambiente più pulito. Ora Pechino è il primo produttore al mondo di energia solare

Cina, la grande marcia verso un ambiente più pulito. Ora Pechino è il primo produttore al mondo di energia solare
Energie pulite, politiche e tecnologie per l’ambiente hanno contribuito nel 2017 alla crescita del 6,9% del Pil cinese. Per la prima volta dopo sette anni un forte segnale di ripresa dovuto soprattutto agli investimenti in questi settori. Già da un paio di anni il Paese sta cambiando rotta in fatto come dimostra il recente lancio del mercato del carbonio, un sistema di scambio delle emissioni di CO2 che al momento riguarderà solo il settore dell’energia elettrica

gli italiani hanno bisogno che tu ti togli dalle palle,non risolvi il problema fame nel mondo con gli immigrati in Italia stronza sei

trasformismo e culoperbenismo

20/01/18

“Che belle gambe”: editoriale di Marco Travaglio


“Che belle gambe”: editoriale di Marco Travaglio


(pressreader.com) – di Marco Travaglio da Il Fatto Quotidiano 20 gennaio 2018 – B: “Io ti caccio, parroco democristiano!”. F: “Questo è un partito leninista!”. B: “Sei come Fini, vaffanculo!”. F: “Non sai di cosa parli! Io vi impicco tutti!”. B: “Sei figlio di un vecchio democristiano, vattene e fatti il tuo partito!”. F: “Io resto, ma non ti ho mai leccato il culo come faceva Alfano o come tanti qui continuano a fare!”. B: “Tu non devi permetterti di andare in tv, di farmi il controcanto quotidiano: ci hai fatto perdere il 3-4%!”. F: “Ah, per colpa mia perdiamo, non perché ci costringi a fare le dame di compagnia di Renzi!”.
Il simpatico siparietto andò in scena il 1° ottobre 2014 all’ufficio di presidenza di FI. B. era Silvio Berlusconi, in piena luna di miele nazarena con Renzi. F. era Raffaele Fitto, nemico giurato dell’inciucio e fautore delle primarie per disarcionare il Caimano (che solo due anni prima magnificava come “l’Uomo fa tornare la pioggia a Bari”, mica come quelli che gli leccavano il culo). Si sfiorò lo scontro fisico quando il dito puntato di B. colpì il naso di F.. Al che Brunetta, sconvolto, scoppiò in lacrime. E Verdini, per placare gli animi, minacciò il fittiano Capezzone: “Vi impicco tutti a un albero!”.
Ora, a parte Verdini ancora in lista d’attesa nell’anticamera del suo Matteo, siamo lieti di annunciare le prossime nozze di B. e F.: è tutto perdonato e Brunetta non piange più. Quel pacioccone di Fitto torna fra le braccia di Silvio, nella sua qualità di animatore della “quarta gamba” del centrodestra: “Noi con l’Italia”. La notizia non può che entusiasmare i 20 milioni di astenuti che tutti i partiti si propongono di recuperare alle urne: infatti il 4 marzo potremo scegliere fra un centinaio di sigle, ammucchiate nei due blocchi di centrodestra e centrosinistra (solo posti in piedi) o in ordine sparso. Come se, aumentando i simboli, crescessero i voti e diminuissero i non-voti: nel qual caso tanto varrebbe presentare un vasto assortimento di 47 milioni di loghi, uno per elettore.
Tutto attorno al Pd fioriscono nell’ordine: la presunta peonia (o begonia, o petunia, boh) di “Lorenzin Civica Popolare”, che ingloba a sua volta cinque miniature (Italia dei Valori, Centristi per l’Europa, Unione, L’Italia è popolare, Alternativa Popolare); “+Europa con Emma Bonino-Centro Democratico” (cioè Tabacci: più che una lista, un ossimoro); “Insieme Italia Europa” con dentro altri tre simboli (Partito Socialista Italiano, Verdi e Area Civica). In tutto 12 simboli. Dall’altra parte, si fa per dire, la costellazione del centrodestra: Il Popolo della (non più delle) Libertà-Berlusconi Presidente (incandidabile e ineleggibile), da non confondere con Forza Italia.
Poi la Lega-Salvini Premier, da non confondere con Noi con Salvini; e poi Fratelli d’Italia, Energie per l’Italia, Popolo Idea e Libertà, Italia Unione di Centro, Direzione Italia, I Popolari di Italia Domani, Pensionati. E meno male che Piero Grasso è riuscito a federare in Liberi e Uguali un po’ di sinistre, sennò avremmo ancora Mdp, Sel, SI, Possibile, Campo Progressista. Purtroppo ha lasciato fuori almeno quattro partiti comunisti: Potere al Popolo (che include Rifondazione e si presenta come “lista unitaria”: falla pure dispersiva), Partito Comunista dei Lavoratori, Partito Comunista e basta; Partito Comunista Italiano. Poi ci sono le liste creative, fra cui seguiamo con trepidazione Italia 10 Volte Meglio. Ma anche l’evocativa Viva la Fisica, le imprescindibili Maie – Movimento associativo italiani all’estero e Unital-Unione Tricolore America Latina, l’assertiva Siamo, la raggelante Confederazione Grande Nord, il più rassicurante Mamme nel Mondo, l’enigmistico M.T.N.P.P. Mov. Tec. Naz. Pop. Pace, il cosmopolita Free Flights to Italy e dulcis in fundo l’attualissimo Sacro romano impero liberale cattolico-Movimento europeo liberal-cristiano “Giustizia e libertà”-Giuristi del Sacro romano impero-A tutto campo nel tempo e nello spazio (da un’idea di Lina Wertmüller).
Ma dicevamo di Fitto. Nella “quarta gamba” di B. non è solo. C’è pure “Fare” dell’ex sindaco leghista di Verona Flavio Tosi e della sua compagna Patrizia Bisinella, che fino a ieri stavano con Renzi e ora tornano a destra last minute: vorremmo tanto vederli chiusi in una stanza con Salvini. Poi c’è l’ottimo Lorenzo Cesa, l’ex pony express delle mazzette del ministro Gianni Prandini (detto Prendini) che, quando fu arrestato (Cesa, non Prandini), verbalizzò: “Ho deciso di svuotare il sacco”. E c’è anche l’ex alfaniano Maurizio Lupi, di cui il centrodestra chiese le dimissioni da ministro dei Trasporti del governo Renzi per lo scandalo del Rolex e del contrattino regalati al figlio da un magnager autostradale, e continuò a sostenere il centrosinistra come capogruppo Ap alla Camera. Un bel frittomisto, peraltro speculare alla “quarta gamba” di Renzi, nascosta fra i petali della presunta peonia made in Lorenzin. Lì convivono felicemente gli alfaniani, fra cui l’ex P2, ex Psi ed ex FI Cicchitto, autore di memorabili libri, saggi e denunce sul “golpe di Mani Pulite”; e i reduci dell’IdV, fondata dal noto golpista Di Pietro, che per giunta promosse il referendum abrogativo della legge Alfano sul legittimo impedimento. “Se vince il centrosinis trascriveva Cicchitto nel 2006 – il pericolo dell’instaurazione di un regime è molto forte… l’organizzazione del potere politico-economico del centrosinistra avrebbe in un settore della magistratura e in pezzi dei corpi dello Stato il suo braccio armato con un rinnovato uso politico della giustizia… Questo libro è stato scritto anche per descrivere ed esorcizzare questo pericolo”. Ora, per esorcizzarlo meglio, si candida nel centrosinistra, in lista con i dipietristi. Perciò si parla tanto di seconde, terze e quarte gambe: per mancanza di teste.

CAZZOLA ..EX SINDACALISTA EX PARLAMENTARE 11.000 AL MESE FRA PENSIONE E VITALIZIO

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VIDEO Centro islamico di Falls Church, in Virginia, ha raccomandato agli inizi di giugno di praticare la mutilazione femminile per impedire la “ipersessualità” nelle donne.

ISLAMICO MODERATO: “GIUSTO MUTILARE SESSUALMENTE LE BAMBINE” – VIDEO

L’islamico moderato Tariq Ramadan si rifiuta di condannare le mutilazioni genitali sulle bambine. Lo studioso islamico condanna invece le polemiche anti-islamiche nate a seguito delle mutilazioni femminili negli Stati Uniti dove, l’imam del Centro islamico di Falls Church, in Virginia, ha raccomandato agli inizi di giugno di praticare la mutilazione femminile per impedire la “ipersessualità” nelle donne.*

Tutti i soldi che Renzi ha guadagnato sulle spalle nostre

Per la #ricostruzione incaricava il marito.....che “gentile” eh?!? Sicuramente era il più bravo di tutti....o no?!?

Quelli che.....”...aboliamo il #Cnel...”...ora lo occupano....#avanti....balle.....ops....#FakeNews ....#Minniti?!? Segnala!!!!!

è vitale è urgente togliere le pensioni d'oro e dare una pensione decente a pensionati con un reddito basso, 780 euro è il minimo per vivere ,il reddito di cittadinanza

È curioso che la nostra proposta di dare una "pensione di cittadinanza" a chi vive sotto la soglia minima di povertà, di cui ho parlato ieri mattina, venga derisa proprio dai parlamentari del PD, cioè dai rappresentanti di quel partito che in teoria dovrebbe dimostrare una certa sensibilità verso temi come la povertà e l’emarginazione sociale. Ma evidentemente l’unico tema a cui sono rimasti sensibili sono i loro privilegi.
Se queste persone si tagliassero lo stipendio o rinunciassero al vitalizio, come abbiamo fatto noi del MoVimento 5 Stelle, trovare le coperture per dare una pensione decente ai tanti anziani che non arrivano a fine mese non sarebbe un problema. Io sono stufo di un Paese in cui i soldi per i vitalizi e gli stipendi d’oro ci sono sempre, mentre per i cittadini non ci sono mai e non accetto di vedere un anziano che dopo una vita di sacrifici non può nemmeno fare la spesa o comprare le medicine. E questa non è retorica: qualche settimana fa sono stato all’associazione Pane Quotidiano a Milano e ho visto con i miei occhi tanti pensionati fare la fila per mangiare un pasto caldo.
La nostra proposta è una risposta concreta a tante situazioni come queste: è un’integrazione per un pensionato che ha un assegno inferiore ai 780 euro mensili o ai 1170 euro se si tratta di una coppia. E’ una misura contenuta dentro il reddito di cittadinanza e le coperture ci sono, le presenteremo domenica a Pescara insieme a tutte le altre. E’ una misura realizzabile, con buona pace di quelli del PD che continueranno a dire che non si può fare.

Bagarre a Dimartedì (La7) sul tema dei vitalizi. Il dibattito in studio si accende quando l’ex deputato del Pdl, Giuliano Cazzola, dissente dall’intervento del direttore de La Verità, Maurizio Belpietro, che osserva: “La questione di vitalizi non è affatto demagogica. Se oggi abbiamo uno dei più alti debiti pubblici, lo dobbiamo anche a una classe politica del passato, che si è fatta delle leggi che hanno favorito il proprio vitalizio. A differenza di tutti gli altri lavoratori, che non si sono fatte le leggi, ma le hanno subite, come la legge Fornero, molti politici percepiscono la pensione avendo fatto in Parlamento 5 anni, o qualche volta addirittura meno. Io credo che questo sia ingiusto”. Piccata la reazione di Cazzola: “I giornalisti hanno adottato il contributivo pro rata soltanto dal 2017. E sono quelli che vengono dopo i notai come importo della pensione”. “Sì, ma se la sono pagata” – replica Belpietro – “C’è una differenza”. “Mi lasci finire” – ribatte l’ex parlamentare – “Macché se la sono pagata, si figuri. Vanno in prepensionamento a 58 anni coi soldi suoi. E questa cosa i giornalisti non la scrivono mai”. “Tutti vanno in prepensionamento” – risponde, sorridendo, il giornalista – “Lei sa benissimo che ci sono alcuni parlamentari che hanno fatto 5 anni e non c’è giornalista o notaio o qualunque altro lavoratore che percepisce una pensione a 5 anni e a 50 anni. Ma di che sta parlando, Cazzola? La smetta di fare polemiche demagogiche”. “Belpietro, si vergogni”, controbatte Cazzola. “Si deve vergognare chi prende 3 pensioni e ha fatto il parlamentare per 5 anni, ma di che parla?”, rincara Belpietro, tra gli applausi del pubblico. Interviene anche la deputata M5S, Carla Ruocco: “Si sta discutendo di un banale concetto: la legge deve essere uguale per tutti. E invece per chi fa le leggi c’è una legge privilegiata perché con prepotenza si insabbiano i progetti di legge che vogliono portare tutti i cittadini allo stesso livello. E dico un dato: i vecchi vitalizi ci costano 200 milioni di euro e li pagano i poveri pensionati, anche quelli che prendono 500 euro al mese”. “Sa quanti costano le pensioni baby? Nove miliardi e mezzo ogni anno. E questi non sono privilegi?”, replica, furioso, Cazzola. “E quindi i parlamentari devono continuare a tenersi un privilegio?”, ribatte Ruocco

il lavamacchine di santoro,un caccia palle è

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con un rolex al polso, vacanze in posti esclusivi,la moglie con maglie da 900 euro Renzi mentitore seriale è. La rete fa i conti in tasca a Renzi: “Ci ha mentito, mostri i suoi veri guadagni”



La rete fa i conti in tasca a Renzi: “Ci ha mentito, mostri i suoi veri guadagni”


Ma veniamo alla politica. Il 13 giugno 2004 diventa presidente della Provincia di Firenze fino al 2009 e guadagna circa 4mila euro al mese (240mila euro). Dal 2009 al 2014 è sindaco di Firenze per 5mila euro al mese (300mila euro), poi segretario del Pd, e presidente del Consiglio dal 22 febbraio 2014 al 12 dicembre 2016 per 114.797 euro all’anno (circa 344mila euro), e due volte ministro ad interim. A questo si sommano i diritti d’autore di Rizzoli, Mondadori e Feltrinelli per i suoi quattro libri del 2011 (Fuori!), 2012 (Stil Novo), 2013 (Oltre la rottamazione), 2017 (Avanti), che sebbene non sia J. K. Rowling, qualche copia l’avrà pur venduta. Risparmi che si aggirano poco sotto il milione di euro. Ma sul conto corrente ce ne sono solo 15.859. Sul web la gente esplode. Marcello: «Allora ci spiega come fa a portare la famiglia in vacanza negli hotel a cinque stelle e a pagarsi pranzi e cene al Four Seasons?». Paolo: «Ridicolo oltre ogni limite». Sandra: «Ci ha preso per dementi?». Titti: «Forse gli è rimasto poco perché ha comprato casa in centro di Firenze?».

quando governa la competenza lo pigli nel culo meglio?Io preferisco il m5s

voto m5s perchè non voglio essere governata da parassiti.Oggi manifestiamo a Ghedi contro la criminale installazione di nuove bombe atomiche in Italia

on gli F35, fa del nostro paese uno stato canaglia, molto più pericoloso per la pace mondiale della Corea del Nord. Che avrà un decimo delle bombe che vogliono mettere a casa nostra.
L'antidiplomatico - Liberi di svelarvi il mondo
LANTIDIPLOMATICO.IT

Cazzola lui che prende tre pensioni e rompe le palle,esperto in ladrocinio continuato, dice che : "Se vince Grillo auspico colpo di stato dei carabinieri"io li chiamerei adesso per te, ladrooooooo

È scontro sui vitalizi tra Maurizio Costanzo e il politico Giuliano Cazzola durante la trasmissione "DiMartedì" di Giovanni Floris.
Cazzola ha accusato Costanzo di prendere tre pensioni, ma lui si è subito difeso spiegando che la sua pensione è quella di un giornalista che fa questo mestiere da 40 anni. "Replico a Cazzola: quando dice persino il signor Costanzo, senta un po' io non sono un passante Cazzola. Lei forse si è distratto. Io faccio questo mestiere da 40 anni, se ne faccia una ragione. Ho una pensione da giornalista. È da quando avevo 17 anni che faccio il giornalista". Alla domanda di Cazzola "vorrei sapere qual è la sua pensione, è la terza pensione?", Costanzo rincara la dose: "Evidentemente lei c'ha dei rapporti stretti con il Parlamento". Poi il giornalista si rivolge al conduttore e afferma "lo difenda, lo difenda pure, non me ne può fregare di meno".

Giuliano Cazzola, in caso di vittoria di Grillo, spera che i carabinieri operino un…
ILGIORNALE.IT

19/01/18

Terremoto, per gli abitanti delle casette ora arrivano anche le super-bollette „"Vivere in una Sae con 600 euro di pensione. E vedersi arrivare 582 euro di bolletta del gas". Una situazione insostenibile quella denunciata da un terremotato di Accumoli“.

Terremoto, per gli abitanti delle casette ora arrivano anche le super-bollette „"Vivere in una Sae con 600 euro di pensione. E vedersi arrivare 582 euro di bolletta del gas". Una situazione insostenibile quella denunciata da un terremotato di Accumoli“.
http://www.today.it/cronaca/terremoto-sae-bollette.html

parassitismo è una malattia grave e comincia dai capi,in questo caso capodecazzo

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per trovare il perchè bisogna vedere chi ci sta nella corte dei conti

la dc mai è morta e fa più schifo di priam. tutta clientele e favori mafiosi,perchè questa è mafia.Firenze, prima la bocciano e poi la assume il sindaco

Firenze, prima la bocciano e poi la assume il sindaco

La figlia della presidente della Corte dei conti “promossa” alla Città Metropolitana da Nardella era stata respinta al concorso in Comune
Soltanto coincidenze. Tutte fiorentine. Il 26 ottobre, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha assunto negli uffici della Città Metropolitana la 28enne Celeste Oranges, priva di esperienza professionale e con in tasca una laurea magistrale in Legge. Incidentalmente, Celeste è la figlia di Acheropita Mondera Oranges, che guida la Procura della Corte dei Conti della Toscana dopo esserne stata a lungo viceprocuratore generale e soprattutto dopo aver richiesto, nel 2014, l’archiviazione per Matteo Renzi in un procedimento aperto a suo carico. Ma non basta. La sorte, a volte, si accanisce. E a queste casualità, pubblicate ieri dal Fatto, ne ha aggiunta un’altra: il 7 settembre 2017, un mese prima di ricevere l’incarico per chiamata diretta in Città Metropolitana, la 28enne Celeste Oranges aveva partecipato a un concorso pubblico del Comune di Firenze per 48 posti di istruttore direttivo amministrativo. Un bando al quale risposero tremila candidati. Alla seconda prova sarebbero passati i primi 500. Oranges si è piazzata al 627esimo posto. Quindi, fuori sin dalla prima selezione: nessun incarico nell’amministrazione. Non attraverso il concorso. La sua prova deve aver colpito Nardella che, dopo poche settimane, l’ha voluta nell’ufficio per il “patto per la giustizia della città metropolitana di Firenze”, ritenendola – si legge nel decreto di nomina – “una figura specializzata in ambito giuridico”.
Contattato telefonicamente, il sindaco ha preferito non rispondere. Ha poi chiesto di scrivergli un messaggio: “Prima della nomina lei conosceva Celeste Oranges? Le è stata segnalata? Come è stata selezionata?”. Neanche questo sms ha ricevuto alcuna risposta. Purtroppo. Intanto l’opposizione a Palazzo Vecchio, in particolare il consigliere comunale Tommaso Grassi, sta valutando come chiedere conto dell’assunzione, ma “Nardella ha dotato la città metropolitana di un regolamento che non prevede interrogazioni”. Comunque, aggiunge Grassi, “stiamo istituendo un canale per raccogliere le candidature così da proporre al sindaco, che come il suo predecessore si fa vanto di avere come stella polare la meritocrazia, di istituire un apposito bando e smetterla con le chiamate dirette”. Certo “avrebbero dovuto evitare di assumere la figlia del giudice che ha stralciato dal processo le accuse a Renzi e che dovrebbe controllare il datore di lavoro di sua figlia. È inopportuno, si fa presto a pensar male”, chiosa Grassi. Il Movimento 5 Stelle, attraverso il deputato toscano Alfonso Bonafede, sottolinea come “Nardella non ne faccia una giusta”. Mentre Michele Giarrusso invoca le dimissioni del primo cittadino fiorentino: “La poltronopoli del Pd aggiunge un’altra poltrona ai suoi scambi di favori”, dice. A stupire è l’assoluto silenzio da parte dei dem: nessuna voce si è levata in difesa di Nardella.