NON CI FACCIAMO INTIMIDIRE!
COMUNICATO:
Quello che sta avvenendo attorno alla manifestazione da noi indetta per il 30 Novembre, contro la vivisezione a Milano, è qualcosa di indegno e assolutamente inaccettabile con il solo scopo di intimidirci, ma che in realtà otterrà solo l’effetto contrario, ovvero vederci ancora più forti e ancora più compatti.
Ricostruiamo brevemente i fatti, Animal Amnesty ha indetto una manifestazione contro la vivisezione, e richiesto alla questura di Milano un percorso che arrivasse nei pressi della sede dell’Istituto Mario Negri, da noi indicato come luogo per eccellenza della ricerca su animali in Italia per l’importanza dell’Istituto, ma soprattutto per l’influenza che il suo direttore, nonchè fondatore, ha nel mondo politico-economico italiano.
Abbiamo toccato evidentemente qualcosa che “non andava toccato”, perchè da questo momento la risposta ricevuta è qualcosa, che è andata ben oltre ogni nostra immaginazione.
Lasciando stare qualche paginetta facebook che ha l’importanza del due di coppe quando la briscola è denari, abbiamo visto dapprima una serie di messaggi di solidarietà a Garattini provenienti da ogni realtà scientifica e industriale di questo paese (solidarietà per cosa poi? La solidarietà spetta alle vittime, e Garattini non è vittima di nulla) successivamente un comunicato, riportato dal Mario Negri stesso, vede una serie di personalità definire la nostra azione come “incivile e inaccettabile”, tra questi non solo rettori universitari, e direttori di Istituti, non solo i “soliti politici” alla Giovanardi da cui ormai ci aspettiamo di tutto (essere attaccati da chi definì un bacio saffico al pari di urinare in strada è solo un onore), ma anche persone che per professione DEVONO stare al di sopra delle parti e dalla parte della legge, che fino a prova contraria NOI abbiamo rispettato, e questo, dal nostro punto di vista è “inaccettabile e incivile”.
La questura di Milano, ci ha informati che “per motivi di sicurezza” non sarà possibile arrivare in prossimità dell’Istituto come da noi richiesto, ma in un luogo più sicuro, ovvero un piazzale nel mezzo del nulla a oltre un chilometro dal Mario Negri, opzione che giudichiamo totalmente inaccettabile e offensiva della nostra libertà di manifestare. Non sussistendo i tempi tecnici per un ricorso al TAR contro questa decisione, e ritenendo, a maggior ragione dopo questi sviluppi, importantissimo manifestare, abbiamo optato per una decisione alternativa; dato che una parte del sistema scientifico-politico-econo mico si sta schierando a difesa del Mario Negri, porteremo la manifestazione nel cuore di Milano, nelle vie del centro storico, laddove nessuno potrà ignorarci e nessuno potrà zittirci. Sappiamo che la risposta che abbiamo avuto, e l’enorme muro di fuoco che ci è stato alzato, nasce da un solo motivo: hanno terribilmente paura di noi. Mentre noi, possiamo affermare, con molta serenità, che non temiamo questi signori e ancor meno abbiamo paura dei poteri che rappresentano, perchè a differenza, loro lottiamo sapendo di essere dalla parte del giusto.
COMUNICATO:
Quello che sta avvenendo attorno alla manifestazione da noi indetta per il 30 Novembre, contro la vivisezione a Milano, è qualcosa di indegno e assolutamente inaccettabile con il solo scopo di intimidirci, ma che in realtà otterrà solo l’effetto contrario, ovvero vederci ancora più forti e ancora più compatti.
Ricostruiamo brevemente i fatti, Animal Amnesty ha indetto una manifestazione contro la vivisezione, e richiesto alla questura di Milano un percorso che arrivasse nei pressi della sede dell’Istituto Mario Negri, da noi indicato come luogo per eccellenza della ricerca su animali in Italia per l’importanza dell’Istituto, ma soprattutto per l’influenza che il suo direttore, nonchè fondatore, ha nel mondo politico-economico italiano.
Abbiamo toccato evidentemente qualcosa che “non andava toccato”, perchè da questo momento la risposta ricevuta è qualcosa, che è andata ben oltre ogni nostra immaginazione.
Lasciando stare qualche paginetta facebook che ha l’importanza del due di coppe quando la briscola è denari, abbiamo visto dapprima una serie di messaggi di solidarietà a Garattini provenienti da ogni realtà scientifica e industriale di questo paese (solidarietà per cosa poi? La solidarietà spetta alle vittime, e Garattini non è vittima di nulla) successivamente un comunicato, riportato dal Mario Negri stesso, vede una serie di personalità definire la nostra azione come “incivile e inaccettabile”, tra questi non solo rettori universitari, e direttori di Istituti, non solo i “soliti politici” alla Giovanardi da cui ormai ci aspettiamo di tutto (essere attaccati da chi definì un bacio saffico al pari di urinare in strada è solo un onore), ma anche persone che per professione DEVONO stare al di sopra delle parti e dalla parte della legge, che fino a prova contraria NOI abbiamo rispettato, e questo, dal nostro punto di vista è “inaccettabile e incivile”.
La questura di Milano, ci ha informati che “per motivi di sicurezza” non sarà possibile arrivare in prossimità dell’Istituto come da noi richiesto, ma in un luogo più sicuro, ovvero un piazzale nel mezzo del nulla a oltre un chilometro dal Mario Negri, opzione che giudichiamo totalmente inaccettabile e offensiva della nostra libertà di manifestare. Non sussistendo i tempi tecnici per un ricorso al TAR contro questa decisione, e ritenendo, a maggior ragione dopo questi sviluppi, importantissimo manifestare, abbiamo optato per una decisione alternativa; dato che una parte del sistema scientifico-politico-econo
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