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02/07/14

ma lo stanno facendo,stanno conquistando non roma ma l'europa,ma i politici non vogliono intervenire perchè lo capisce pure un cretino sono foraggiati,tutti lo sono, ma che cacchio, basta immigrati, chi c'è resti in europa,ma altri basta

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Iraq-la-minaccia-del-califfo-al-Baghdadi-Conquisteremo-anche-Roma-d64b0fe7-35eb-42eb-aa69-7c618232d6e1.html




Iraq, la minaccia del "califfo" al-Baghdadi: "Conquisteremo anche Roma"

Il leader dell'Isil lancia un appello a tutti i musulmani a immigrare nella "sua nuova terra" e a combattere: "Questa terra è per i musulmani, tutti i musulmani". Intanto il gruppo terroristico al Qaeda nel Maghreb ha annunciato l'adesione allo stato islamico

Miliziani Isil (LaPresse)
Abu Bakr al-Baghdadi, il ''califfo'' autoproclamato dello ''Stato Islamico'' che si estende fra l'Iraq e la Siria, ha promesso di conquistare anche Roma. Nel nuovo messaggio - ieri aveva minacciato gli Stati Uniti di un attacco peggiore dell'undici settembre-  il leader a capo dell'Isil lancia ancora un appello ai musulmani di tutto il mondo perchè immigrino nella sua nuova terra per combattere sotto la sua bandiera.

"Coloro che possono immigrare nello Stato Islamico dovrebbero farlo perchè l'immigrazione nella casa dell'Islam è un dovere'', ha dichiarato al-Baghdadi in un messaggio audio postato su un sito web utilizzato dal gruppo dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante. ''Affrettatevi o musulmani a venire nel vostro Stato. È il vostro Stato. La Siria non è per i siriani e l'Iraq non è per gli iracheni. Questa terra è per i musulmani, tutti i musulmani", ha detto ancora, citato dal The Telegraph online e si è definito il primo califfo dell'Islam.

Al Qaeda nel Maghreb si unisce al Califfato
Il gruppo terroristico al Qaeda nel Maghreb islamico ha annunciato l'adesione al califfato islamico. Sullo Stato islamico, istituto fra la città siriana di Aleppo e il governatorato iracheno di Diyala, sembra consumarsi la spaccatura tra i gruppi armati estremisti, che si sarebbero radunati nel sud-est della Libia. Con un messaggio audio dell'emiro del gruppo delle regioni centrali dell'Algeria, sheikh Abu Abdullah Uthman al Asimi, si annuncia "l'adesione di al Qaeda nel Maghreb allo Stato islamico", criticando l'operato della casa madre di al Qaeda che secondo i terroristi nord-africani "ci ha abbandonato".
Al Asimi difende inoltre lo Stato islamico dall'accusa di "eresia" avanzata da al Qaeda e chiede ad ad Ayman al Zawahiri "di chiarire una volta per tutte la sua posizione su questa nuova organizzazione nata in Iraq".

La minaccia agli Stati Uniti 
I miliziani dell'Isil hanno minacciato gli Stati Uniti di un secondo undici settembre. "L'America la pagherà cara, ancora di più rispetto a quello che è stato fatto da Osama Bin Laden". Il messaggio audio di Abu Bakr al-Baghdadi, il leader a capo degli estremisti: è il primo che al-Baghdadi pubblica dopo l'autoproclamazione del califfato. E le sue parole sono una fatwa contro l'America.

La guerra anche durante il Ramadan 
Al-Baghdadi ha invitato invita poi tutti i musulmani a "correre nel vostro Stato", cioè il califfato. L'appello è rivolto a medici, ingegneri e persone con abilità militari e amministrative ad andare nei territori nell'Iraq del nord per rispondere alle necessità della popolazione: "Baghdad è il cuore della battaglia dei sunniti contro l'Iran". C'è anche il riferimento al Ramadan, il digiuno compiuto dai musulmani iniziato proprio pochi giorni fa: "Non c'è sforzo migliore in questo mese benedetto, o in qualsiasi altro, che il jihad sul percorso di Allah, quindi abbracciate questo cambiamento e promuovete la religione di Allah attraverso il jihad", ha detto Al-Baghdadi.

L'impegno Usa in Iraq 
Intanto il presidente degli Stati Uniti ha ha autorizzato l'invio di altri 200 militari per proteggere l'ambasciata americana in Iraq e l'aeroporto internazionale di Baghdad, portando così a 775 il numero degli uomini dispiegati nel Paese. I militari, si legge in una lettera al Congresso, sono "attrezzati per il combattimento" e rimarranno "in Iraq finché la situazione della sicurezza non diventa tale da non essere più necessaria".
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