Prima vittoria in tribunale per i NO TAV francesi
Una prima battaglia legale è stata vinta l’11 luglio da coloro che si oppongono al progetto della linea ad alta velocità tra Lione e Torino.
La società Lyon Turin Railway (LTF), come ricostruisce Basta!, aveva citato in giudizio Daniel Ibanez, uno dei più strenui oppositori del progetto, per diffamazione. Daniel Ibanez ha contestato le osservazioni che gli erano state attribuite da un giornale locale. "Se c'è un’offesa in questo caso, è un’offesa al buon senso nel voler utilizzare denaro pubblico per un progetto inutile, distruggendo terreni agricoli", ha dichiarato Daniel Ibanez davanti a circa 150 attivisti francesi e italiani prima di entrare nel palazzo di giustizia di Chambery.
Il Tribunale di Chambéry ha respinto la domanda della società LTF – Lione Torino Ferroviaria, giudicando l'ordine di citazione in giudizio irricevibile.
"Questo progetto non è solo un problema regionale, con la devastazione dei terreni agricoli“, ha detto Daniel Ibanez lasciando il tribunale, “Si tratta di un progetto pericoloso dal punto di vista economico per il prosciugamento delle finanze pubbliche, quando il governo sta cercando 50 miliardi per i contribuenti, mentre scuole e ospedali sono chiusi e la linea esistente non viene utilizzata".
Daniel Ibanez ha voluto esprimere la sua solidarietà agli attivisti italiani "vittime della repressione organizzata". Membri del movimento No Tav italiano sono infatti soggetti a un centinaio di procedure, alcuni di loro sono anche accusati di "terrorismo". "Siamo oggi al palazzo di giustizia Chambéry ma potremmo essere anche a Torino" , aggiunge Paolo Prieri, dell movimento No Tav. "Questa è una lotta per l'ambiente, la democrazia e il denaro pubblico". Un appello ad unirsi alle proteste in Val di Susa è stato lanciato per oggi, 17 luglio.
L'Antidiplomatico
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=11&pg=8401
Una prima battaglia legale è stata vinta l’11 luglio da coloro che si oppongono al progetto della linea ad alta velocità tra Lione e Torino.
La società Lyon Turin Railway (LTF), come ricostruisce Basta!, aveva citato in giudizio Daniel Ibanez, uno dei più strenui oppositori del progetto, per diffamazione. Daniel Ibanez ha contestato le osservazioni che gli erano state attribuite da un giornale locale. "Se c'è un’offesa in questo caso, è un’offesa al buon senso nel voler utilizzare denaro pubblico per un progetto inutile, distruggendo terreni agricoli", ha dichiarato Daniel Ibanez davanti a circa 150 attivisti francesi e italiani prima di entrare nel palazzo di giustizia di Chambery.
Il Tribunale di Chambéry ha respinto la domanda della società LTF – Lione Torino Ferroviaria, giudicando l'ordine di citazione in giudizio irricevibile.
"Questo progetto non è solo un problema regionale, con la devastazione dei terreni agricoli“, ha detto Daniel Ibanez lasciando il tribunale, “Si tratta di un progetto pericoloso dal punto di vista economico per il prosciugamento delle finanze pubbliche, quando il governo sta cercando 50 miliardi per i contribuenti, mentre scuole e ospedali sono chiusi e la linea esistente non viene utilizzata".
Daniel Ibanez ha voluto esprimere la sua solidarietà agli attivisti italiani "vittime della repressione organizzata". Membri del movimento No Tav italiano sono infatti soggetti a un centinaio di procedure, alcuni di loro sono anche accusati di "terrorismo". "Siamo oggi al palazzo di giustizia Chambéry ma potremmo essere anche a Torino" , aggiunge Paolo Prieri, dell movimento No Tav. "Questa è una lotta per l'ambiente, la democrazia e il denaro pubblico". Un appello ad unirsi alle proteste in Val di Susa è stato lanciato per oggi, 17 luglio.
L'Antidiplomatico
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