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04/11/14

napolitano teme il terrorismo,ma poi mica si chiede il perchè c’è gente che terrorizza, certo che vedere lui un uomo che da fascista in un nanosecondo è diventato comunista e mai lavorato in vita sua, la voglia di terrore viene pure a me che sono pacifica di dna


napolitano teme il terrorismo,ma poi mica si chiede il perchè c’è gente che terrorizza,certo che vedere lui un uomo che da fascista in un nanosecondo è diventato comunistae mai lavorato in vita sua, la voglia di terrore  viene pure a me che sono pacifica di dna, cioè mica quest’uomo e i suoi amici che in italia pare siano 3 milioni,3 milioni di politici che campano benissimo,passano da un partito all’altro e nella vita altro non fanno,e i risultati di tale popolo si possono vedere,toccare e pure annusare dalla puzza emanante di fogna che spandono attorno a se, dunque quest’uomo che di comunista ha solo dell’infiltrato,chiede a chi di essere pacifica, a me?Io 550 euro al mese mantengo pagando tasse e balzelli lui che ne piglia netti 30.000 ma che lordi sono 50.000, poi che vuole rispetto,amore,manco morta lo posso rispettare, rappresenta non lo stato ma l’ingordigia,l’intrallazzo,l’approfittare, la casta,il peggio del paese,lui e gli altri suoi amici , 3 milioni di criminali per me dovessero crepare domani mattina non me ne fotterebbe nà minchia, che vuol dire,divento pure volgare se penso a loro, da come li vedo tronfi e supermagnoni,io voglio un’italia pulita,pacifica con gente che lavora e con politici a tempo ,poi a casa e a lavorare, questa è l’italia che voglio,non voglio gente ricca che affama ma gente che sta bene che lavora ed ama i figli,il paese, e chi ci sta,pure i fili d’erba devono essere amati e rispettati perchè sono la vita anche loro e forse più di noi,senza loro noi non esisteremmo,siamo lontani anni luce signor napolitano detto ù figliu ù re chissà perchè

Napolitano: “Con terrorismo e antagonismo rischio violenze mai viste”

Napolitano: “Con terrorismo e antagonismo rischio violenze mai viste”
Politica & Palazzo
Il presidente della Repubblica interviene per la Giornata delle forze armate: “No alla riduzione delle spese per la difesa, sono visioni ingenue e non realistiche”

Mai abbassare la guardia, tenere sempre di conto il rischio dell’estremismo, dell’antagonismo, del terrorismo, delfanatismo, interno ed esterno. Terroristi e antagonisti, insomma, finiscono al centro del discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per il Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle forze armate che cade il 4 novembre, giorno della fine della prima guerra mondiale, nel 1918. “Vi è il rischio – spiega il capo dello Stato – che, sotto la spinta esterna dell’estremismo e quella interna dell’antagonismo, e sull’onda di contrapposizioni ideologiche così datate e insostenibili, prendano corpo nelle nostre società rotture e violenze di intensità forsemai viste prima“. “Nell’era della globalizzazione, la conflittualità – continua – è alimentata da ogni estremismo, che rifiuta pregiudizialmente il dialogo e la ragione, ed è alimentata da situazioni di profonda disuguaglianza”. Per questo motivo, riflette il presidente, “bisogna in primo luogo misurarsi con problemi di giustizia, ovvero di garanzia del rispetto delle regole e di principi fondanti della convivenza umana, condivisi in seno alla Comunità internazionale”. Infatti, prosegue Napolitano, “solo su queste basi potranno svilupparsi strategie di stabilizzazione, che approdino ad una affermazione crescente dei principi dello stato di diritto, nel rispetto reciproco e nel dialogo operoso tra ispirazioni e concezioni diverse”.
E dunque il presidente della Repubblica sottolinea come “da parte di ogni paese Nato si debba esser seri nel prendere decisioni, che non possono mai avallare visioni ingenue, non realistiche, di perdita di importanza dello strumento militare” nonostante “una ricorrente pressione per una riduzione quasi di principio di quell’impegno e dei suoi costi”. Al contrario bisogna tenere di conto di “nuove e più aggressive forme di estremismo e di fanatismo che rischiano di investire anche l’Europa, e l’Italia in particolare, infiltrandone gradualmente le società. È una minaccia reale, anche militare, che, insieme all’Unione Europea e alla Nato, dobbiamo essere pronti a prevenire e contrastare”.

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