vuoi vedere che cantone funziona,ma non te preoccupà lo mettiamo al quirinale e tutto torna tranquillo,daie che trovata la medicina si torna a rubà,ma poi io mi chiedo se stanno parando il culo marcio dietro a cantone,ma mi chiedo cantone che dice del papà di renzi e di un renzi indagato,un renzi condannato per sperpero di denaro pubblico,tace il signor cantone,forse questa prova di non vedere nella nebbia lo porta a fare il presidente della repubblica,non sarebbe male ,finalmente una persona normale anche esteticamente, senza porri,sena errori grammaticali alla grasso,sensa deliri alla boldrini, senza sospetti di fgliature illegittime di re,giovane ,intelligente di nessun partito,solo una cosa mi fa sospettosa,ma di renzi non si occupa cantone,ossia se è integerrimo dovrebbe dire a renzuccio di dare dimissioni da adesso,non è quello che lui sbraita in tv, è uno dei tanti che ha ladrato da sempre
Nel grande salone delle feste del Quirinale, nel ricevimento offerto da Giorgio Napolitano alle alte cariche dello Stato per gli auguri di Natale, il presidente dell'Autorità nazionale dell'anticorruzione Raffaele Cantone si è mosso la settimana scorsa come un ospite di gran riguardo.
Un osservato speciale, con tanti sguardi puntati addosso. Di ministri, deputati, senatori, burocrati, presidenti, prefetti, generali, direttori di giornale. Sorridente, affabile e perfettamente a suo agio in mezzo agli esponenti del governo. A partire dal premier Matteo Renzi che lo portava, come si dice, in palmo di mano.
Tutti lo vogliono, nessuno lo ostacola, almeno a parole. Per il sistema politico il presidente dell'Autorità anticorruzione è una specie di certificato di garanzia. Un marchio Dop sulla pulizia degli appalti e degli affari controllati dalla politica.
Cantone, 51 anni appena compiuti, rappresenterebbe ... una rottura con il passato e con il presente di un Paese che all'estero resta associato alla corruzione e alla mafia, ora arrivata a inquinare le scelte amministrative della Capitale. Anche se il timore di Cantone è un altro. L'unanimismo che ha finora circondato la sua azione è una quiete prima della tempesta. E finire nel tritacarne del toto-Quirinale, più che un riconoscimento, può essere il segnale che la strana, innaturale luna di miele tra il Palazzo e il magistrato anti-corruzione sta per terminare.
Nel grande salone delle feste del Quirinale, nel ricevimento offerto da Giorgio Napolitano alle alte cariche dello Stato per gli auguri di Natale, il presidente dell'Autorità nazionale dell'anticorruzione Raffaele Cantone si è mosso la settimana scorsa come un ospite di gran riguardo.
Un osservato speciale, con tanti sguardi puntati addosso. Di ministri, deputati, senatori, burocrati, presidenti, prefetti, generali, direttori di giornale. Sorridente, affabile e perfettamente a suo agio in mezzo agli esponenti del governo. A partire dal premier Matteo Renzi che lo portava, come si dice, in palmo di mano.
Tutti lo vogliono, nessuno lo ostacola, almeno a parole. Per il sistema politico il presidente dell'Autorità anticorruzione è una specie di certificato di garanzia. Un marchio Dop sulla pulizia degli appalti e degli affari controllati dalla politica.
Cantone, 51 anni appena compiuti, rappresenterebbe ... una rottura con il passato e con il presente di un Paese che all'estero resta associato alla corruzione e alla mafia, ora arrivata a inquinare le scelte amministrative della Capitale. Anche se il timore di Cantone è un altro. L'unanimismo che ha finora circondato la sua azione è una quiete prima della tempesta. E finire nel tritacarne del toto-Quirinale, più che un riconoscimento, può essere il segnale che la strana, innaturale luna di miele tra il Palazzo e il magistrato anti-corruzione sta per terminare.
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