Vito Crimi
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#NoiNonSiamoFermi
C'è anche Ettore Fermi.
Fra i 50 indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'associazione per delinquere che negli ultimi 15 anni ha gestito appalti delle Grandi opere pubbliche per 25 miliardi di euro, c'è anche il presidente di Metro Brescia srl e consulente del Consorzio Cepav Due.
Deve rispondere, in concorso, di induzione indebita a dare o promettere utilità nella realizzazione della tratta Tav Brescia-Verona.
Avanziamo due richieste.
1. FERMARE SUBITO I LAVORI DELLA TAV, fino a quando non si saranno chiarite le responsabilità nella vicenda dei vari soggetti indagati e non si sarà compreso come siano stati gestiti gli affari legati ad un'opera della quale si è già dimostrata l'inutilità, e l'insostenibilità economica ed ambientale.
2. LE DIMISSIONI IMMEDIATE DI FERMI dal ruolo di presidente del consiglio di amministrazione - indicato dai privati - di Metro Brescia Srl, detenuta per il 51% da Brescia Mobilità, azienda interamente partecipata dal Comune di Brescia.
Intanto ci rivolgeremo alla Procura della Repubblica di Brescia affinché venga aperta un'indagine sugli appalti che hanno interessato la metropolitana leggera di Brescia, dall'inizio dell'era Fermi fino ad oggi.
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