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04/02/16

la verità sulla siria e la guerra del gas si sa da anni,eppure gli usa non ritraggono di una virgola,vergogna

LE VERITA' NASCOSTE SULLA SIRIA

Pubblicato su 20 Luglio 2012 da frontediliberazionedaibanchieri in ITALIA
La questione siriana in questi ultimi tempi è sempre più presente all’interno dei nostri telegiornali. Rivoluzione, guerra, democrazia, armi chimiche, ribelli … le parole che sentiamo più spesso. La mia curiosità nei confronti di questa situazione aumenta nel momento in cui, chiedendo informazioni ad un fornitore siriano con il quale lavoro, mi trovo davanti a delle risposte che non coincidono per niente con quello che i telegiornali riportano quotidianamente.
Il mio “informatore”, Tony, vive nella capitale siriana: Damasco. Mi comunica che la situazione sta peggiorando giorno dopo giorno, con interruzioni di corrente e guerriglie (prima fuori la città ma da ieri -18/07/2012- anche all’interno della capitale stessa). Tony mi racconta che gli estremisti islamici sono contro il governo, e attaccano tutti i sostenitori di Assad. Chi non si ribella deve morire. Questi “ribelli” però sono finanziati da Arabia Saudita e Qatar, Usa e Israele…

Disorientata decido di informarmi meglio per verificare la realtà dei fatti confrontando più versioni…
Quello che ci raccontano in Tv e che leggiamo sui giornali è che il Presidente Bashar al-Assad, colpevole di esser erede al trono di una monarchia che regna ormai da troppi anni, sta uccidendo migliaia di civili che hanno iniziato a ribellarsi al suo governo per ottenere maggiori diritti civili. In tv passano immagini di bombardamenti, di manifestazioni e soprattutto storie di bambini uccisi brutalmente.
Quello che invece possiamo trovare indagando un attimo più a fondo (neanche troppo, grazie al semplice utilizzo di Facebook), è che i Siriani non sembrano esser stufi di questo governo, e neanche sembrano ribellarsi al loro Presidente.
Grazie a Lo Sai Medio Oriente infatti, possiamo trovare il link di un’intervista ad un cittadino siriano che vive in Francia, che “per errore” è stato contattato da un programma radiofonico in diretta.
Per chi avesse voglia di ascoltare la registrazione in francese –sottotitolata in italiano- su youtube(http://www.youtube.com/watch?v=myKCs_90jKs&feature=player_embedded#!), effettuata un anno fa, dopo l’inizio dei tumulti in Siria.)
Di seguito i punti salienti:
Vorrei anche testimoniare l’impotenza di fronte a quello che si sente sulla Siria.C’è da sapere che è certo che ci sono delle manifestazioni, ma non rappresentano sicuramente la maggioranza della popolazione. Perché mostrare ogni volta dei video fatti con dei cellulari, che fanno vedere solo una cinquantina, massimo 100 persone, occultando nello stesso tempo milioni di persone che sostengono la Siria. In sostegno del presidente Assad, al presidente, ma in particolare alla Siria, per la SiriaMi dispiace ma in Siria oggi ci sono delle bande armate che terrorizzano la popolazione, ci terrorizzano. Hanno minacciato di bruciare la nostra casa per il semplice fatto che non partecipavamo abbastanza attivamente alle manifestazioni. Allora mi dispiace, ma si deve ristabilire la verità…Mi dispiace ma questa non rappresenta assolutamente la maggior parte della popolazione. La maggioranza della popolazione è contro questo caos…L’attuale primo ministro Adel Safar è un sunnita, la maggior parte dei suoi ministri sono sunniti o cristiani ortodossi, o cristiani maroniti. Mi dispiace ma in Siria siamo un paese prima di tutto laico…La può chiamare una dittatura o come le pare a lei, ma siamo prima di tutto un paese laico. Io stesso sono un sunnita e non sono assolutamente d’accordo con questa banda di criminali che terrorizza la popolazione…In Siria siamo multi confessionali, amandoci gli uni con gli altri. Non ci sono mai stati problemi.
Queste parole potrebbero esser non vere, direte voi, ma trovano riscontro in altri siti e altre o per esempio nella manifestazione tenutasi a Roma il 16 giugno:
Per la Siria – manifestazione a difesa dello Stato siriano, del suo popolo e del suo presidentehttp://www.radioradicale.it/scheda/354855
Non è presente un solo rappresentante del popolo siriano, come potrebbe esser l’intervistato dalla radio francese Stephane, o il mio fornitore al lavoro Tony, ma parlano persone del calibro di Fulvio Grimaldi (Rappresentante della Comunità Italo Siriana), Ilario Capucci (Sacerdote Ortodosso), Imam Annad Hassan (Imam) e vari esponenti siriani come professori ed economi.
Arrivati a questo punto, dopo un paio di testimonianze e due video, mi piacerebbe che molti di voi prendessero in considerazione l’idea che quello che ci raccontano sulla Siria forse non è vero… che è sempre meglio informarsi da soli e cercare le notizie da fonti diverse riguardo quello che ci sta succedendo attorno.
Siccome sono più che certa che non basti tutto ciò per convincere le persone più scettiche, vi riporterò fatti oggettivi, sul perché la Siria stia subendo questo attacco, al suo governo e al suo territorio, attacco perpetuato da potenze occidentali per il controllo di una zona strategica.
Inoltre di seguito vedrete come il ruolo di Cina e Russia, che in TV spacciano come quello dei 2 giganti cattivi che se ne fregano dei diritti dei poveri cittadini siriani, non sia da biasimare. Che possano avere i loro interessi sotto, questo è poco ma sicuro, ma comunque vogliono lasciare un paese che era in pace prima, in pace anche adesso! Grazie a loro per il momento non si sta scatenando una guerra che potrebbe esser ben molto più grave di quelle passate.
L’esercito siriano infatti è uno dei più forti del Medio Oriente. Fonti ufficiose dichiarano che il governo stia utilizzando al momento meno del 10% della sua forza. Se Assad dovesse utilizzare tutta la sua forza annienterebbe l’intero paese.
I giornali riportano che il governo attacca le case e uccide i civili. Il problema è che i terroristi si nascondono tra le case e dentro esse. Quando vengono scoperti, il governo allerta i civili 24 ore prima di un attacco diretto al centro abitato. I cittadini dovrebbero quindi scappare, ma i terroristi impediscono loro la fuga. Se provano a scappare vengono uccisi. Se i siriani non si ribellano allo stato vengono uccisi, se manifestano per Assad e accettano la LAICITA’ del loro stato vengono uccisi. Questi sono i veri ed importanti problemi siriani d’oggi.
Siria: La guerra per il gas!
Il gas è la fonte principale di energia di questo secolo, come alternativa al petrolio, a causa del declino delle riserve, o come fonte di energia pulita. Pertanto, il controllo delle aree ricche di gas del mondo, da parte delle varie potenze, vecchie ed emergenti, è la base di un conflitto internazionale, la cui manifestazione è regionale.
Attualmente, il vantaggio della disputa sul gas è a favore della Russia (progettati 2 gasdotti: North Stream e South Stream), da qui la necessità per gli Stati Uniti di assicurarsi delle zone gassifere addizionali:
- Il gas iraniano per alimentare il gasdotto Nabucco (progetto che terminerà nel 2017), che passerebbe in Georgia [e in Azerbaigian, se possibile] per raggiungere il punto d’incontro di Erzurum, in Turchia.
- Gas dal Mediterraneo orientale: Siria, Libano e Israele.
Nel luglio 2011 l’Iran ha firmato accordi relativi al trasporto di gas attraverso l’Iraq e la Siria, accordi che rendono la Siria un punto di incontro e di produzione in collegamento con le riserve del Libano. Si tratta quindi di uno spazio geografico, strategico ed energetico che si apre e che include Iran, Iraq, Siria e Libano. Gli ostacoli che il progetto ha sofferto per oltre un anno, suggeriscono il grado della battaglia per la Siria e il Libano.
Dopo il contratto firmato da Damasco per trasportare gas iraniano dall’Iraq, dopo aver attraversato il Mediterraneo, lo spazio geopolitico della Siria si aprirebbe, mentre avrebbe chiuso lo spazio agli attori del progetto Nabucco, boa di salvataggio di Europa e Turchia. Pertanto, la Siria è la chiave per la prossima era.
Secondo l’Istituto di Washington infatti il Mediterraneo è ricco di gas e la Siria ne sarebbe lo stato più ricco.
Ora che il segreto del gas siriano è stato tolto, tutti dovrebbero comprendere le ragioni e la portata delle MENZOGNE sulla Siria.
Chi controlla la Siria è in grado di controllare il Medio Oriente. E a partire dalla Siria, porta per l’Asia, si possono “possedere le chiavi per la casa russa” come affermava la zarina Caterina II, in quanto si potrebbe disporre della Via della Seta.
In quello che è stato definito “il secolo del gas”, chi si impadronisse della Siria, il paese mediterraneo più ricco di gas, avrebbe a disposizione uno strumento di egemonia mondiale. L’aggressione contro la Siria si configura dunque, simultaneamente, come la prima guerra della “geopolitica del gas”, come un attacco inteso a spezzare l’”Asse della Resistenza” e come un tentativo di espellere la Russia dal Mediterraneo. In Siria si decide dove dovranno passare le nuove frontiere che separano i blocchi geopolitici contrapposti: la NATO e l’Organizzazione di Shanghai. Le altre motivazioni che vengono addotte sono pretestuose, demagogiche o prive di senso; lo scontro che ha luogo in Siria infatti non è né per i “diritti umani” né contro uno “Stato laico” (la Costituzione siriana stabilisce infatti che la fonte principale della legislazione è il diritto islamico e che il presidente deve essere di religione musulmana).
Imad Fawzi Shueibi: filosofo e geopolitico siriano. Presidente del Centro di Documentazione e Studi Strategici di Damasco – Siria.
Ruolo di Cina e Russia
La Risoluzione dell’ONU che consentì alla NATO di aggredire militarmente la Libia e di occupare militarmente il paese venne approvata grazie all’astensione di Russia e Cina. Adesso sembra proprio che Mosca e Pechino si siano svegliate e intendano evitare il bis del disastro libico. Il comunicato emesso alcuni giorni fa dal governo cinese in occasione della visita di Putin a Pechino è chiarissimo: “La Cina e la Russia si oppongono a qualunque intervento straniero in Siria ed a cambiamenti politici perseguiti con la forza”. Il doppio veto ribadito dai due governi a favore della Siria non è motivato soltanto da una cooperazione energetica russo-cinese che comprende l’Iran, di cui Damasco è alleata storica, ma anche da comuni interessi geostrategici minacciati in vario modo dall’Occidente: con lo “scudo missilistico”, col coinvolgimento del Giappone e della Corea del Sud nella strategia statunitense, coi tentativi compiuti da Obama per implicarvi anche l’India, col rilancio del progetto della “Grande Asia Centrale”, finalizzato a bloccare Russia e Cina. In questo confronto tra i due schieramenti, la Siria rappresenta una posta in gioco decisiva
Dall’intervista al prof. Claudio Mutti, Direttore dell’autorevole rivista italiana di geopolitica “Eurasia”
Cosa ne pensa Kofi Annan
Il 7 luglio l’inviato speciale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha rilasciato un’intervista a Le Monde, in cui ha detto che gli sforzi per trovare una soluzione politica alla crescente violenza in Siria erano falliti.
L’intervista con Annan, infatti, esprime un certo grado di frustrazione e rabbia da parte sua contro la diretta ingerenza militare in Siria, già intrapresa da Stati Uniti e dai loro alleati Turchia e Stati del Golfo. Si lamentava che se la Russia e l’Iran sono presentati, da alcuni, come ostacoli alla pace, sottolineando come:“non parleranno che quei paesi che inviano armi, soldi e hanno una presenzasul campo. Tutti questi paesi dicono di volere una soluzione pacifica, ma intraprendono azioni individuali e collettive che minano il senso stesso delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza. Questa è concorrenza distruttiva.” (cit. K.A.).
Il 3 luglio, una riunione del gruppo di opposizione siriana al Cairo, ha fatto capire il tipo di regime che le potenze occidentali stanno cercando per sostituire i baasisti Assad. Come per la Libia prima di essa, l’opposizione è vista come una forza democratica, ma in realtà è dominata da elementi islamisti, ex elementi del regime e agenti dei servizi segreti occidentali.

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