l'islam moderato non esiste e il caso di Giulio Regeni lo dimostra, inutili discorsi , la verità è che in medio oriente,in Africa bolle di tutto, e in Egitto dove i fratelli musulmani sono stati sconfitti ,il metodo è discutibile,ma secondo me meglio un governo laico che lascia alle religioni compiti spirituali che un governo musulmano, lo si vede da tutti i punti di vista che meglio un generale che un musulmano al governo, ma chi ha torturato il ragazzo,i musulmani o i laici, chi? Cosa poteva sapere un ragazzo come lui,oppure cosa ha visto che in occidente non dobbiamo sapere, perchè secondo me il punto è questo,una manifestazione non può seppure avversata dal potere essere un motivo sufficiente,invece essere testimone di cose che non si devono sapere è si importante, e vale l'ammazzare una persona.
Il mondo è un calderone che sta bollendo e può scoppiare da un momento all'altro, l'onu è una parvenza del nulla, la nato è una truppa di persone super pagate per fare un cazzo, noi siamo un piccolo stato messo lì nel mediterraneo come posizione è strategica, siamo ricattati,ci stiamo prendendo migranti che poi , anzi già sono un problema, con milioni di disoccupati nostri si aggiungono i migranti che non sono una risorsa come la raccontano a mantra in tv, ma sono frutto di un ricatto, questo ricatto ci costa già 3 miliardi, dove ci porterà? alla catastrofe, l'Africa il medio oriente sta scoppiando,non è la religione che può risolvere problemi di fame e dittature e l'europa non è all'altezza di un compito importante perchè succube degli usa,non si risolvono in africa i problemi in questo modo perchè sono nostri vicini,ossia quando scappano poi arrivano quì, il problema da lì si sposta quì, allora che fare, io chiuderei le frontiere, e con gli usa non sarei così scema da facilitare le loro schifezze, gli usa sono vecchi politicamente,non stanno facendo nulla per il mondo e manco per loro, possono occuparsi di noi, è ora di finirla e fare le cose serie
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/05/giulio-regeni-fonti-sicurezza-egitto-due-arresti/2436997/
Giulio Regeni, fonti di sicurezza egiziane: “Due arresti per la morte dello studente”
Secondo l'agenzia Dpa, la polizia ha arrestato due sospetti accusati di aver avuto un ruolo nell'uccisione del 28enne. Il ministro degli Esteri egiziano Ahmed Abuzaid ha detto che nelle ultime 24 ore ci sono stati contatti di alto livello fra italiani ed egiziani per arrivare a chiarire le cause della morte
La polizia egiziana ha arrestato due persone sospettate di aver avuto un ruolo nell’uccisione dello studente italiano Giulio Regeni. Lo hanno riferito fonti della sicurezza all’agenzia Dpa, senza chiarire se i due arrestati siano egiziani o stranieri. I due sono sotto interrogatorio in queste ore. “Sono stati raccolti – hanno spiegato le fonti, a condizione di anonimato – indizi importanti sul caso che dimostrano che si è trattato di un atto criminale non collegato al terrorismo. I dettagli saranno resi noti nelle prossime ore”.
Il 28enne italiano è scomparso la sera del 25 gennaio, giornata in cui ricorreva il quinto anniversario della rivoluzione egiziana del 2011, e il suo corpo senza vita è stato trovato mercoledì 3 febbraio alla periferia della città. Poche ancora le informazioni sulla dinamica dell’accaduto. Secondo quanto riferito da un amico italiano a Efe, Regeni non pubblicava articoli sul giornale ‘Il Manifesto‘ con uno pseudonimo per paura o perché si sentiva minacciato, ma per precauzione. Sempre secondo la fonte, Regeni non aveva una relazione speciale con gli attivisti oppositori egiziani, ma niente più che la relazione professionale dovuta alla tesi di dottorato che stava scrivendo in Egitto.
Secondo l'agenzia Dpa, la polizia ha arrestato due sospetti accusati di aver avuto un ruolo nell'uccisione del 28enne. Il ministro degli Esteri egiziano Ahmed Abuzaid ha detto che nelle ultime 24 ore ci sono stati contatti di alto livello fra italiani ed egiziani per arrivare a chiarire le cause della morte
La polizia egiziana ha arrestato due persone sospettate di aver avuto un ruolo nell’uccisione dello studente italiano Giulio Regeni. Lo hanno riferito fonti della sicurezza all’agenzia Dpa, senza chiarire se i due arrestati siano egiziani o stranieri. I due sono sotto interrogatorio in queste ore. “Sono stati raccolti – hanno spiegato le fonti, a condizione di anonimato – indizi importanti sul caso che dimostrano che si è trattato di un atto criminale non collegato al terrorismo. I dettagli saranno resi noti nelle prossime ore”.
Il 28enne italiano è scomparso la sera del 25 gennaio, giornata in cui ricorreva il quinto anniversario della rivoluzione egiziana del 2011, e il suo corpo senza vita è stato trovato mercoledì 3 febbraio alla periferia della città. Poche ancora le informazioni sulla dinamica dell’accaduto. Secondo quanto riferito da un amico italiano a Efe, Regeni non pubblicava articoli sul giornale ‘Il Manifesto‘ con uno pseudonimo per paura o perché si sentiva minacciato, ma per precauzione. Sempre secondo la fonte, Regeni non aveva una relazione speciale con gli attivisti oppositori egiziani, ma niente più che la relazione professionale dovuta alla tesi di dottorato che stava scrivendo in Egitto.
Nessun commento:
Posta un commento