per Obama che vuol dire Usa l'Arabia saudita è moderata, mentre la Siria di Assad non lo è, per me che vedo le cose come sono la Siria di Assad è più moderata di emirati, arabi e musulmani turchi egiziani ecc, perchè almeno Assad ha avuto il buon senso di essere libero , lo stato siriano è laico,non si viene frustrati per le poesie in Siria, ma non si è liberi come da noi,ma manco devi portare il velo,sei libera di fare della tua testa quello che vuoi, allora diciamoci la verità, della libertà della gente non frega nulla a nessuno,in specie agli usa, quello che frega è che possano fare affari per loro,la Siria gli affari li fa in preferenza con la Russia e questo la rende una dittatura, l'Arabia li fa con gli usa gli affari e la rendono democratica, alla faccia della gente, ossia di noi,perchè l'Italia non fa nessuna differenza, noi è 70 anni che siamo governati da mafie,ma per gli usa siamo affidabili,la tangente l'abbiamo pagata, 13 miliardi per gli f35, per il resto se crepiamo agli usa non gli frega nà minchia, come in Arabia non mi risulta che gli usa abbiano protestato per la condanna a ,Fayadh reo di scrivere poesie, cazzo la poesia è pericolosa, i caproni arabi vesti di bianco e con il cervello pieno di sterco non la comprendono,loro capiscono solo il dollaro
Shock alla radio francese (RMC): un siriano racconta la verità sulla Siria
Arabia Saudita: Fayadh condannato a frustate e carcere. Il suo reato? Scrivere poesieNon verrà più decapitato ma, come il blogger Raif Badawi, andrà incontro al carcere e alle frustate.
Ieri l’avvocato di Ashraf Fayadh, il poeta di origine palestinese arrestato nell’agosto 2013 e condannato a morte nel maggio 2014 in Arabia Saudita per apostasia e promozione dell’ateismo, ha reso nota la nuova pena inflitta al suo cliente: otto anni di carcere e 800 frustate, da eseguire 50 alla volta in 16 sessioni settimanali.
In più, Fayadh dovrà presentarsi in televisione, scusarsi, chiedere perdono e dissociarsi dalla sua arte.
Come ricorderanno le lettrici e i lettori di questo blog, Fayadh è l’autore di “Istruzioni all’interno”, una raccolta di poesie pubblicata a Beirut: versi che parlano della lontananza dalla patria, dell’identità che si smarrisce durante l’esilio, di questioni culturali e filosofiche, d’amore.
In decine di città del mondo, il 14 gennaio, in occasione di unamobilitazione internazionale in suo favore, sono state organizzate letture di sue poesie. Molti gli eventi in Italia, paese dove Fayadh nel 2013 aveva curato alla Biennale di Venezia la mostra d’arte contemporanea “Rhizoma”.
Raccomando la visione di questo estratto dell’evento di Roma, organizzato dalla blogger e arabista Chiara Comito in collaborazione con la libreria Griot e Amnesty International Italia.
Fayadh Ashraf è un poeta. Non ha commesso alcun reato ma in Arabia Saudita per le persone come lui ci sono il carcere e la frusta. La campagna per la sua completa assoluzione e scarcerazione proseguirà fino a quando non avremo raggiunto quell’obiettivo.
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