Referendum la voce del popolo contro leggi porcata
Come si svolge la procedura
Ricevuto il formulario la Corte come prima cosa valuta se il ricorso è fondato nel merito. Se non lo è informa il cittadino che il ricorso è irricevibile. Questa decisione non può essere impugnata. In caso contrario informerà le parti dell’apertura a proprio nome di un fascicolo di ricorso il cui numero di riferimento dovrà essere citato in tutta la corrispondenza successiva.
È possibile che in seguito vengano richiesti documenti, informazioni o spiegazioni complementari relativi al ricorso. La Corte può anche decidere di raccogliere testimonianze ed effettuare indagini sul luogo dove si sono verificati i fatti in causa.
I procedimento innanzi alla Corte si svolgono essenzialmente per iscritto ma, in casi specifici, la Corte può decidere di tenere udienze pubbliche presso il Palazzo dei Diritti dell’Uomo con sede a Strasburgo.
C’è da dire che la Corte europea cerca sempre di favorire l’accordo fra le parti e, dunque, una composizione amichevole della controversia. Tuttavia qualora non si giungesse ad alcun tipo di accordo, la Corte procederà ad una valutazione di merito. A questo punto la Corte emette una sentenza, che diverrà definitiva una volta decorsi tre mesi dalla sua pubblicazione. In questo lasso di tempo le parti possono richiedere un riesame del caso per una nuova valutazione.
Quanto dura la procedura davanti alla Corte
Non è possibile stimare a priori la durata di una procedura, molto dipende dal carico di lavoro degli uffici, dalla complessità del caso, dalle informazioni disponibili e da molti altri fattori. Così ci sono casi che possono essere esaminati e risolti molto rapidamente, mentre ce ne sono altri la cui valutazione può richiedere maggior tempo.
Sentenze vincolanti per gli Stati
Le sentenze di condanna, che accertano una violazione della Convenzione, sono vincolanti per lo Stato, che ha l’obbligo di eseguirle.In particolare è il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa vigila sull’esecuzione delle sentenze, che spesso consistono nel pagamento di somme assegnate dalla Corte ai ricorrenti come risarcimento per i danni subiti.
Attenzione: le sentenze sono definitive e non possono essere appellate dalle parti. Se è lo Stato ad essere condannato, questi ha l’obbligo di evitare che tali violazioni si ripetano in futuro, eventualmente anche modificando il proprio ordinamento interno.
Violazioni maggiormente accertate
Si consideri che ogni anno vengono presentati alla Corte più di 50.000 ricorsi. Più della metà delle sentenze di condanna emanate dalla Corte hanno riguardato il diritto ad un giusto processo, a seguire il diritto alla vita, il diritto a non subire torture e trattamenti inumani e degradanti, il diritto alla libertà di espressione, il diritto alla privacy, ecc.
ATTENZIONE IL REDDITO DI CITTADINAZA E UN DIRITTO ALLA VITA ...
IL GOVERNO RENZI HA BOCCIATO BEN DUE VOLTE IL DDL M5S NOI POSSIAMO FARE DI PIÙ RACCOGLIAMO LE FIRME E PORTIAMOLO A STRASBURGO AL COSPETTO DELLA CORTE EUROPEA ...
SVEGLIA CI STANNO FACENDO PERDERE LA SOVRANITÀ ...
La Corte europea è un tribunale internazionale con sede a Strasburgo che tutela taluni diritti sanciti dalla “Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo” che siano stati violati come:
-diritto alla vita,
-diritto ad un equo processo,
-diritto al rispetto della vita privata e familiare,
-libertà di espressione,
-libertà di pensiero,
-coscienza e religione,
-diritto a disporre di un ricorso effettivo,
-diritto al rispetto dei propri beni,
-diritto di votare e di presentarsi come candidati.
Si consideri che ogni anno vengono presentati alla Corte più di 50.000 ricorsi. Più della metà delle sentenze di condanna emanate dalla Corte hanno riguardato il diritto ad un giusto processo, a seguire il diritto alla vita, il diritto a non subire torture e trattamenti inumani e degradanti, il diritto alla libertà di espressione, il diritto alla privacy, ecc.
Tra i Paesi più condannati a Strasburgo, per la lentezza dei processi giudiziari, al primo posto c’è proprio l’Italia e per lo stesso motivo la Russia, la Francia, Polonia e Turchia.
Lo studio legale Pacenti è in grado di fornire assistenza in tale ambito su tutto il territorio nazionale.
IL GOVERNO RENZI HA BOCCIATO BEN DUE VOLTE IL DDL M5S NOI POSSIAMO FARE DI PIÙ RACCOGLIAMO LE FIRME E PORTIAMOLO A STRASBURGO AL COSPETTO DELLA CORTE EUROPEA ...
SVEGLIA CI STANNO FACENDO PERDERE LA SOVRANITÀ ...
La Corte europea è un tribunale internazionale con sede a Strasburgo che tutela taluni diritti sanciti dalla “Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo” che siano stati violati come:
-diritto alla vita,
-diritto ad un equo processo,
-diritto al rispetto della vita privata e familiare,
-libertà di espressione,
-libertà di pensiero,
-coscienza e religione,
-diritto a disporre di un ricorso effettivo,
-diritto al rispetto dei propri beni,
-diritto di votare e di presentarsi come candidati.
Si consideri che ogni anno vengono presentati alla Corte più di 50.000 ricorsi. Più della metà delle sentenze di condanna emanate dalla Corte hanno riguardato il diritto ad un giusto processo, a seguire il diritto alla vita, il diritto a non subire torture e trattamenti inumani e degradanti, il diritto alla libertà di espressione, il diritto alla privacy, ecc.
Tra i Paesi più condannati a Strasburgo, per la lentezza dei processi giudiziari, al primo posto c’è proprio l’Italia e per lo stesso motivo la Russia, la Francia, Polonia e Turchia.
Lo studio legale Pacenti è in grado di fornire assistenza in tale ambito su tutto il territorio nazionale.
Come si svolge la procedura
Ricevuto il formulario la Corte come prima cosa valuta se il ricorso è fondato nel merito. Se non lo è informa il cittadino che il ricorso è irricevibile. Questa decisione non può essere impugnata. In caso contrario informerà le parti dell’apertura a proprio nome di un fascicolo di ricorso il cui numero di riferimento dovrà essere citato in tutta la corrispondenza successiva.
È possibile che in seguito vengano richiesti documenti, informazioni o spiegazioni complementari relativi al ricorso. La Corte può anche decidere di raccogliere testimonianze ed effettuare indagini sul luogo dove si sono verificati i fatti in causa.
I procedimento innanzi alla Corte si svolgono essenzialmente per iscritto ma, in casi specifici, la Corte può decidere di tenere udienze pubbliche presso il Palazzo dei Diritti dell’Uomo con sede a Strasburgo.
C’è da dire che la Corte europea cerca sempre di favorire l’accordo fra le parti e, dunque, una composizione amichevole della controversia. Tuttavia qualora non si giungesse ad alcun tipo di accordo, la Corte procederà ad una valutazione di merito. A questo punto la Corte emette una sentenza, che diverrà definitiva una volta decorsi tre mesi dalla sua pubblicazione. In questo lasso di tempo le parti possono richiedere un riesame del caso per una nuova valutazione.
Quanto dura la procedura davanti alla Corte
Non è possibile stimare a priori la durata di una procedura, molto dipende dal carico di lavoro degli uffici, dalla complessità del caso, dalle informazioni disponibili e da molti altri fattori. Così ci sono casi che possono essere esaminati e risolti molto rapidamente, mentre ce ne sono altri la cui valutazione può richiedere maggior tempo.
Sentenze vincolanti per gli Stati
Le sentenze di condanna, che accertano una violazione della Convenzione, sono vincolanti per lo Stato, che ha l’obbligo di eseguirle.In particolare è il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa vigila sull’esecuzione delle sentenze, che spesso consistono nel pagamento di somme assegnate dalla Corte ai ricorrenti come risarcimento per i danni subiti.
Attenzione: le sentenze sono definitive e non possono essere appellate dalle parti. Se è lo Stato ad essere condannato, questi ha l’obbligo di evitare che tali violazioni si ripetano in futuro, eventualmente anche modificando il proprio ordinamento interno.
Violazioni maggiormente accertate
Si consideri che ogni anno vengono presentati alla Corte più di 50.000 ricorsi. Più della metà delle sentenze di condanna emanate dalla Corte hanno riguardato il diritto ad un giusto processo, a seguire il diritto alla vita, il diritto a non subire torture e trattamenti inumani e degradanti, il diritto alla libertà di espressione, il diritto alla privacy, ecc.
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