Rilassarsi ascoltando della musica è quasi d’obbligo in una società troppo dinamica come quella che stiamo vivendo. Me ne sto rendendo conto da tempo: poter contare sempre meno sulle certezze a cui eravamo abituati in quegli anni novanta che rimpiangiamo costantemente può spingerci a trovare conforto -senza esagerare- in una valvola di sfogo innocua e per questo amata come la Seconda Arte. Evitando sin da subito di prendere in considerazione generi tremendi quali la “new age”, nata per soddisfare i bisogni “spirituali” di un’ingorda classe media diffusasi a tappeto negli anni ottanta, ed escludendo, per almeno una volta, musicisti di estrazione più o meno colta e jazz quali Burt Bacharach e George Gershwin (che naturalmente adoro), chi scrive reputa Ludovico Einaudi, oggi il più amato pianista in Italia, un ideale sinonimo di quiete e armonia nel mondo delle sette note.http://morningcoat.org/firenze-ludovico-einaudi/
22/07/16
Nella magica Firenze per ascoltare Ludovico Einaudi
Rilassarsi ascoltando della musica è quasi d’obbligo in una società troppo dinamica come quella che stiamo vivendo. Me ne sto rendendo conto da tempo: poter contare sempre meno sulle certezze a cui eravamo abituati in quegli anni novanta che rimpiangiamo costantemente può spingerci a trovare conforto -senza esagerare- in una valvola di sfogo innocua e per questo amata come la Seconda Arte. Evitando sin da subito di prendere in considerazione generi tremendi quali la “new age”, nata per soddisfare i bisogni “spirituali” di un’ingorda classe media diffusasi a tappeto negli anni ottanta, ed escludendo, per almeno una volta, musicisti di estrazione più o meno colta e jazz quali Burt Bacharach e George Gershwin (che naturalmente adoro), chi scrive reputa Ludovico Einaudi, oggi il più amato pianista in Italia, un ideale sinonimo di quiete e armonia nel mondo delle sette note.http://morningcoat.org/firenze-ludovico-einaudi/
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