Amato: «Amici per 40 anni. L’estate
in cui svalutammo la lira»
L’ex premier racconta il lungo rapporto con Carlo Azeglio Ciampi: il lavoro in tandem e la staffetta a Palazzo Chigi
«Domenica l’avremmo chiamato, con mia moglie, per il settantesimo anniversario del suo matrimonio con Franca; una bellissima storia d’amore e di vita», dice per prima cosa Giuliano Amato, che apprende la notizia dall’altra parte dell’Oceano, negli Stati Uniti dove si trova per una conferenza. E comincia a snocciolare i ricordi del suo rapporto ultraquarantennale con Carlo Azeglio Ciampi.
«Ci incontrammo la prima volta negli anni Settanta, nella commissione Chiarelli per il riordino delle Partecipazioni statali, e scattò subito una sintonia che non ci ha mai abbandonato. Rafforzatasi negli anni in cui ero sottosegretario alla presidenza del Consiglio, e lui governatore della Banca d’Italia». Era la stagione dell’inflazione a due cifre e del debito pubblico crescente: «La sua principale preoccupazione era l’aumento dei prezzi. Lavoravamo in tandem, e continuammo a farlo quando io divenni ministro del tesoro. Da allora cominciò la frequentazione anche da parte delle signore, in occasioni di incontri pubblici dov’era prevista la loro presenza, e poi le mogli sono diventate grandi amiche».
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