"Si tratta di un macabro, insensato e inconcepibile vilipendio delle vittime di un evento naturale - spiega l'avvocato Mario Cicchetti "
Mi chiedo se è naturale ristrutturare una scuola e non farla a norma antisismica, lo vedo in tv il sindaco di Amatrice, per carità sarà innocente, sarà un'ottima persona,però superficiale ignorante, come ristrutturi una scuola sai che zona sismica e non la fai fare a norma anti terremoto,per il resto non ne voglio manco parlare, tutto quello che ha riguardato i terremoti in Italia è stata mangiatoia per il malaffare, è roba da aule giudiziarie, adesso se un giornale che fa satira si permette di criticare il nostro paese attraverso la satira di che pecca?
Mi chiedo cosa dobbiamo ancora sentire, ma allora quereli il patreterno che ha mandato il terremoto,la vignetta ha del macrabo è vero,però che noi risolviamo tutto con una bella mangiata è risaputo,poi che la mafia mangia in tutto il paese pure, cosa quereli, io voglio giustizia e vogli che chi ha fatto i lavori in quella scuola e altre strutture pubbliche vada in galera,pure il sindaco che doveva controllare, per il resto stendo un velo pietoso, prendersela con la satira, io me la prendo con chi deve fare le cose giuste con i soldi nostri invece non le fa, e la mafia ci guadagna sempre,perchè la mafia è nelle istituzione e anche questo le cronache giudiziarie ne danno notizia e non è satira è la realtà.
Amatrice querela Charlie Hebdo per la vignetta sul terremoto: "Macabro, insensato e inconcepibile vilipendio delle vittime"
Il Comune di Amatrice ha depositato questa mattina, presso la procura del tribunale di Rieti, una denuncia-querela per diffamazione aggravata relativa alla vicenda delle vignette pubblicate dal periodico francese Charlie Hebdo. L'atto è stato presentato dall'avvocato Mario Cicchetti, in qualità di legale dello stesso Comune colpito dal sisma del 24 agosto.
Il periodico francese Charlie Hebdo, nella prima vignetta dedicata al terremoto del centro Italia, secondo quanto espongono nella querela i legali del Comune di Amatrice, aveva raffigurato le vittime del sisma "in modo tale da somigliare a degli stereotipati piatti della tradizione culinaria italiana", mentre una seconda vignetta "aveva attribuito la colpa della devastazione del centro Italia alla mafia.
"Si tratta di un macabro, insensato e inconcepibile vilipendio delle vittime di un evento naturale - spiega l'avvocato Mario Cicchetti -. La critica, anche nelle forme della satira, è un diritto inviolabile sia in Italia che in Francia, ma non tutto può essere 'satira' e in questo caso le due vignette offendono la memoria di tutte le vittime del sisma, le persone che sono sopravvissute e la città di Amatrice". Ad avviso dello stesso legale "appare assolutamente configurabile la diffamazione aggravata e non si può ritenere in alcun modo sussistente l'esimente del diritto di critica nella forma della satira".
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