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29/09/16

la procura chiede 3 anni di carcere per Ignazio Marino a processo per gli scontrini

per marino vengono chiesti 3 anni per scontrini falsi,ossia usati per spese personali,pasti mi pare con la moglie ed altri, poi anche una  onlus Immagine usata per scopi strani, sotto riporto l'articolo del post,insomma tre anni e poi 600.000 euro ecc, sarà giusto o sbagliato saranno i giudici a dirlo con sentenza,ma perchè anche quì la giustizia in Italia ha due pesi e due misure, per Renzi nessun procedimento, il giudice che ha assolto, ha chiuso il caso,appena data sentenza ha avuto la promozione e da chi,ma da Renzi,siamo una paese di mafia e di corruttela continuata e aggravata,poi io ammiro Davigo e la sua sete di giustizia, però dico anche che certi giudici vanno messi in galera, non in aspettativa o spostati quando di giustizia non ne fanno anzi la manipolano


Ignazio Marino a processo per gli scontrini: la procura chiede 3 anni di carcere

Tre anni, un mese e dieci giorni di carcere. È la richiesta arrivata dai pm nel processo che vede imputato Ignazio Marino per i reati di peculato e falso, legati all'inchiesta sulle cene pagate con la carta di credito da sindaco, e truffa ai danni dell'Inps per la vicenda della onlus Immagine, della quale fu presidente. Una Onlus fondata nel 2005 per portare aiuti sanitari in Honduras e in Congo. Le richieste sono arrivate dai pm Roberto Felici e Pantaleo Polifemo, che si occupano rispettivamente della prima e della seconda indagine.
In riferimento alla vicenda degli scontrini (12mila euro spesi secondo i pm per 56 cene consumate tra il 2013 e il 2015 in numerosi ristoranti di Roma e di altre città), proprio l'ex sindaco Marino ha sollecitato il rito abbreviato (che in caso di condanna prevede lo sconto di pena pari a un terzo) subordinandolo all'acquisizione di una perizia grafologica, grazie alla quale sarebbe possibile risalire a chi effettivamente ha posto la firma su quelle spese, e di una nota del suo ex capo di gabinetto in cui era esplicitato a che cosa si riferissero le cosiddette 'spese di rappresentanza'.


IGNAZIO MARINO

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