siamo solo dei pazzi,o siamo europa e allora tutto deve andare insieme,crediti e debiti,oppure ognuno se la veda da se,Europa vuol dire pure mettere mano ad ordinare la parte politica e amministrativa degli stati,ossia se un politico in Germania prende 10.000 euro al mese, metti la Merkel,non capisco perchè in Italia deve prendere 20.000, togli i capi di stato,che ci sta a fare il quirinale,ne metti uno europeo,gli stati uniti sono 50 stati,hanno un presidente, hanno un esercito,hanno gli stati con i governatori, noi ne abbiamo 20 in in Italia a succhiare sangue nostro, se siamo Europa bisogna fare in modo che sia legiferato per tutti eguale e poi perchè un'operaio tedesco prende 2500 euro al mese,mettiamo un metalmeccanico e quello italiano 1500, se poi il costo del cibo è eguale e le tasse pure più costose in Italia,non usciremo mai dal debito messi così, lo capisce pure una massaia,non ci vuole lo scienziato in economia, metti due famiglie che hanno due redditi diversi con spese eguali, quella che prende meno,(l'Italia) non può farcela,noi abbiamo la politica che costa una cifrona,poi c'è la chiesa, cioè è una zavorra, 7 miliardi l'anno, è un succhia sangue,altro che cristo e pietà ci strozza da 1500 anni, a questo aggiungi la casta che ha preso il posto dei nobili, non possiamo farcela, ossia urge che l'Europa sia unita sul serio con leggi e economia, altrimenti è meglio lasciare.
Seduti su 360 miliardi di dubbi
http://www.beppegrillo.it/2016/10/seduti_su_360_miliardi_di_dubbi.html
di MoVimento 5 Stelle
Le banche italiane sono sedute su 360 miliardi di euro di crediti dubbi e inesigibili, le cosiddette sofferenze, pari a quasi il 20% dei loro attivi e al 25% del PIL nazionale. L’avvitamento economico testimoniato da questi numeri si aggiunge ai 2.2 trilioni di euro di debito pubblico (134% del PIL) che il paese è chiamato a servire in assenza di sovranità monetaria. Il cocktail micidiale che ne consegue alimenta la bomba ad orologeria italiana pronta ad esplodere in qualsiasi momento e a rendere così il nostro paese definitivamente terra di conquista.
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