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03/10/16

Migranti.Ieri in Ungheria la quasi metà della popolazione ha detto no,ma l'Europa dice si, la soluzione non è questa

Migranti.Ieri in Ungheria la quasi metà della popolazione ha detto no,ma l'Europa dice si, a chi dare ragione, dei migranti che hanno bisogno di venire in europa quanti scappano dalle guerre e in quanti scappano dalla fame, chi ha messo in moto queste guerre,perchè noi e parlo di tutta l'europa dobbiamo farcene carico e come, di certo lo facciamo dando una mano ad Obama, non è che lui sia il responsabile di tutto,il vero artefice di tutta questa merda è stata l'amministrazione Bush,però io credo che i numeri sono importanti,l'Africa del nord bolle di problemi,di guerre e fame, che fare li prendiamo tutti in Europa?si parla fra migranti economici e profughi dalle guerre di 300 milioni, è una cosa impossibile,poi perchè devi prenderne alcuni si e gli altri no,quelli che stanno veramente male stanno lì in Africa, non hanno nessun mezzo per venire da noi, dunque che fare.

Intanto dire all'America dell'Obama oggi e domani di chissà chi di farsi li cazzi sua, cioè alleanza non è sudditanza, ossia se a un Bush è venuta l'idea di scassare Iraq e a Obama di scassare la Siria non è che poi noi dobbiamo intervenire ad aggiustare i loro misfatti,perchè si tratta di misfatti,dell'Iraq si sa era il petrolio lo scopo dell'esporto della democrazia, mi ricordo che poi noi italiani eravamo pure contrari, e anche per la libia eravamo contrari,e adesso io sono contro i ribelli della Siria, mi pare di avere capito che questi a colpi di pane e corano vogliono vincere,ma la Siria non ha solo loro come popolazione,ossia la metà non vuole pane e corano,vuole lo stato laico, io sono per lo stato laico, non mi va di aiutare i ribelli e il loro corano del cacchio.

tolto quello che voglio io che non conta nulla,però che io debba ospitare gente che viene quì e a colpi di corano ci cambia il nostro vivere ,ebbene dico no, poi adesso che l'onu, gli usa ecc vogliono la tregua, però i ribelli no, che vuol dire dargli una mano, cioè la tregua per fare perdere Assad, che sta poi vincendo e il fatto che gli ospedali vengono bombardati, perchè non dicono che i ribelli li usano come rifugi ecc, cioè le guerre sono sporche,ma la verità poi si saprà e gli States saranno disonorati perchè sono infami.

A me italiana e europea viene dato il peggio,la benzina è carissima, mi becco gente che crea problemi di convivenza e di sostegno in un periodo di magra tutto per ingrassare gli usa, ebbene io dico no, non è possibile,la soluzione bisogna trovarla,ma non possono venire più in europa,va aiutata la gente in loco, e bisogna farlo in fretta, perchè la guerra si sposterà in europa


I paesi dell'Est non possono pretendere benefici ed evitare responsabilità sui migranti



Ieri in Ungheria si è votato per un referendum con il quale il primo ministro Viktor Orban, del partito di destra Fidesz, chiedeva ai cittadini di esprimersi sull'accoglienzadei migranti e nello specifico se accettare o meno la quota di richiedenti asilo assegnata con il piano di distribuzione previsto dall'Unione europea.
Il sistema di quote è entrato in vigore nel settembre del 2015, ma in qualche modo è già stato superato. È per questo che il voto ungherese ha un forte valore esclusivamente politico, anche perché la Commissione europea aveva sottolineato come qualsiasi risultato non avrebbe potuto modificare la legislazione dell'Unione.
Il referendum non ha raggiunto il quorum e dunque il risultato non è valido: ha votato il 40% della popolazione ungherese, ma ha vinto il No con una percentuale schiacciante, il 98%. Voglio fare due considerazioni: il rischio per l'Unione Europea è che i comportamenti dei paesi dell'est spinga verso la riduzione dei fondi per la politica di coesione, nel senso che questi usufruiscono delle risorse ma rifiutano ogni solidarietà e ogni prospettiva politica per l'Unione. Questo potrebbe spingere i paesi contributori netti, fra cui l'Italia, a ridurre il bilancio della politica di coesione. Ciò creerebbe anche un danno per le nostre regioni del sud.

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