il mio canale you tube

il mio canale you tube
musica e video amatoriali fatti da me

Elenco blog personale

03/10/16

Sabella parla di mafia capitale,però quando stava in comune a fare il piddino taceva, come mai?

Roma, Sabella a Mafia Capitale: "Tredicimila gare senza bando e le delibere criminogene di Alemanno"

L'ex assessore alla Legalità ascoltato come teste di Buzzi. "Nel mio anno a Ostia sono stato pedinato e i pubblici funzionari al mio fianco hanno ricevuto intimidazioni sia fisiche che psicologiche"

LA MIRIADE DI STAZIONI APPALTANTI
"Le stazioni appaltanti sono tante e all'interno di ogni municipio ci sono più centri di spesa che gestiscono la propria gara. Le gare a evidenza pubblica si contano sulle dita di una mano. Quando sono arrivato ho notato che non c'erano: spesso si lavorava in emergenza e non c'era altro tipo di scelta. Io puntai invece alla trasparenza anche se capii subito che avevo poco tempo. Mi trovai di fronte a un'anomalia incredibile: 13mila gare di appalto erano tutte state fatte in somma urgenza e con procedure negoziate". Tra la giunta Alemanno e quella Marino ci sono state variazioni delle procedure negoziate?, domanda l'avvocato Diddi? "Per quello che ho visto, in termini economici con Marino si è ridotto notevolmente. Ma questo sostanzialmente è da imputare al fatto che, con Alemanno c'erano stati più affidamenti diretti, con Marino avevamo proroghe di quelle precedenti.

IL BILANCIO E I "DODICESIMI"
Complesso scardinare un sistema che da anni aveva funzionato così. "Riuscimmo ad approvare in tempo il bilancio di previsione 2015, cosa che non succedeva da anni e a anni a Roma". Questo ha influenzato molto lo svolgimento di bandi, poichè, spiega Alfonso Sabella "non approvare nei tempi un bilancio obbliga a lavorare in dodicesimi". Che tradotto, significa: "Non potendo più usare i soldi, ogni gara non può avere durata superiore al mese e questo porta a una moltiplicazione del numero di gare e al meccanismo di proroga".

LE DELIBERE CRIMINOGENE DI ALEMANNO
Il neo assessore alla Legalità si trovò a fare i conti con due delibere della giunta Alemanno sulle politiche sociali che, in aula, definisce "criminogene". "Una stabiliva di destinare il 5% del bilancio alle cooperative sociali. Con l'altra l'assemblea capitolina sancì di non dovere controllare tutti gli affidamenti sotto la soglia comunitaria di 200mila euro. Per dare affidamenti diretti occorre che siano sotto la soglia comunitaria, e per fare ciò devi frazionare il 5% del bilancio. Per me questo è illegale e   creò un'autostrada per il crimine". Le due delibere criminogene, ci può dire se sono state adottate per favorire Buzzi?, incalza il difensore del ras delle coop. "Non c'ero e non posso dirlo". Sa che Buzzi comprò una pagina di giornale per attaccare Alemanno perché con queste delibere si penalizzavano le cooperative sociali? "No. Per me Buzzi  non era più un problema quando sono arrivato io, se ne stava già occupando il Tribunale di lui".

L'APPALTO IN SUBAPPALTO
Uno dei casi incredibili che il magistrato si trovò già confezionato riguardava un appalto al quarto chiosco di Capocotta, Ostia. "Monge aveva la coop "Il Solco" (anche questa finita nell'inchiesta mafia capitale) e aveva in concessione un chiosco a Capocotta. Doveva pagare di concessione dai 30 ai 40mila euro; una quota della spiaggia invece l'aveva ceduta, subconcessa, a 180mila euro". Ma Ostia e il X Municipio dove il sindaco Marino lo spedì quando il presidente Andrea Tassone si dimise ad aprile, per fare il commissario, è un mondo capovolto, dove nulla è come appare.

OSTIA E LE INTIMIDAZIONI AL SUO STAFF
"Quando fu mandato a Ostia, ho sostituito tutte le figure apicali: sia il direttore del municipio che delle unità organizzative, e anche il comandante dei vigili, non per qualcosa, ma volevo un tipo di professionalità diversa". Lei o persone del suo staff hanno subìto intimidazioni dopo il suo mandato a Ostia?, domanda l'avvocato di parte civile Giulio Vasaturo dell'associazione antimafia Libera. "Questo sì, è avvenuto. Io personalmente sono stato pedinato dopo un sopralluogo su una spiaggia a maggio. C'erano persone che lavoravano in uno stabilimento accanto a quello in cui camminavo io. Tornato in municipio, me li trovo lì a chiedendomi cosa ero andato a vedere nel loro stabilimento". Ancora. "Altre intimidazioni le ha subite Cinzia Esposito attuale direttore del X Municipio. Fu minacciata dal gestore di un chiosco gestito da un sodale di Vito Triassi, e anche dal titolare di uno dei chioschi di Castelporziano. A Virginia Proverbio, all'epoca direttore del Municipio al posto di Saccotelli, il giorno in cui arrivò, davanti all'ingresso del municipio, le frantumarono il lunotto dell'auto. Silvia Decina, ex caposegreteria del sindaco, fu oggetto di pedinamenti e del lancio di cicche di sigarette dai balconi". Lei ha avuto riscontro in ordine a campagne diffamatorie contro la legalità e il suo lavoro da parte di finte associazioni antimafia?, domanda infine Vasaturo. La risposta di Sabella è sì. "Si tratta di sedicenti associazioni antimafia". E quando l'avvocato Palma lo incalza per conoscere i nomi dei soggetti dietro queste intimidazioni
 esplicitate attraverso campagne diffamatorie, Sabella non esita. "Si tratta di Andrea Schiavone,
Paola Filipe Dejesus, un ex poliziotto Fierro". Nomi già presenti in una relazione depositata in Antimafia che, secondo un testimone della difesa di Tassone, l'ex assessore al Bilancio Andrea Storri, hanno attaccato l'ex minisindaco perchè aveva negato un posto da assessore (allo Schiavone) non appena fu eletto alla guida del municipio.

Nessun commento: