A Trapani pare sia infiltrata la mafia nella banca,ma solo a Trapani? Ma nel monte paschi che hanno fatto,si sono infiltrati i santi,ma dai!!!! Le banche in Italia servono solo ai potenti e alla politica e la mafia le gestisce, quella banca a Milano che dava soldi al Berlusconi, cosa era un'opera di carità o riciclava soldi di mafia e Milano 2 con che soldi è stata fatta, è cosa vecchia oramai lo sanno pure i sassi, vuoi un prestito tu poveraccio devi dare garanzie e poi manco bastano,io ho provato a chiedere un prestito per ampliare casa mia, ma mi hanno chiesto oltre alla garanzia della mia proprietà pure la firma di mia sorella, assurdo, chiedo 10.000 euro dò in garanzia un immobile per 50.000 e vogliono la firma di mia sorella, poi io sono pensionata, dunque ho un reddito,poi comprando un locale da annettere al mio a 20.000 euro la mia proprietà di valore sarebbe stata di 70.000 euro,ma niente ,non me li hanno dati.
Adesso mi chiedo come hanno fatto a dare miliardi a gente senza garanzie che mai ridaranno indietro e che hanno portato all'estero e chiedono a me oggi di sopportare una cosa così e pagare tasse per salvare le banche?
Le banche o sono private e allora cazzi loro o pubbliche e allora chi da prestiti del tipo di miliardi a imprenditori di merda e mafiosi deve andare in galera e tutti i suoi collaboratori,non come succede oggi che lo spostano in altri istituti a fare ulteriori danni.
Io non voglio pagare per le banche, sono troppe, sono oscure, cioè puzzano di marcio, di mafia e di clientele e tutto a carico nostro,ossia dei poveracci, il monte paschi fallisca e non rompano le palle, vengano risarciti i piccoli risparmiatori e per i dipendenti tutti in odore di mafietta, bè c'è la cassa integrazione echecazzo, per gli altri che perdono il lavoro non si fanno scrupoli,e per i banchieri devo pagare io?
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/28/trapani-banca-amministrazione-giudiziaria-infiltrata-da-cosa-nostra/3223687/
Centoventimila euro prelevati in contanti dalla cognata di uncollaboratore di giustizia senza che nessuna segnalazione venisse inoltrata alla Banca d’Italia, conti correnti intestati a nomi di fantasia e legami neanche troppo occulti con soggetti legati a Cosa nostra. E poi un filo rosso che porta direttamente alle logge massoniche. A Trapani, nella provincia del superlatitante Matteo Messina Denaro, la mafia era riuscita a infiltrare un’intera banca. A sostenerlo è la procura di Palermo che ha chiesto e ottenuto sei mesi di amministrazione giudiziaria per la banca di credito cooperativo “Senatore Pietro Grammatico” di Paceco. Un piccolo istituto che ha fatto la storia nella provincia più occidentale della Sicilia: fondato nel 1915, un secolo dopo gestisce 5 filiali in un’area popolata da quasi trecentomila persone, ha più di 1.500 soci e dà lavoro a 32 dipendenti. Solo che secondo gli investigatori da anni subiva le ingerenze di soggetti legati a Cosa nostra. Il primo nome finito sul tavolo dei magistrati è quello Filippo Coppola, detto ‘u professuri (il professore ndr), condannato nel 2002 per associazione di stampo mafioso, colpito più volte da procedimenti di sequestro: ufficialmente aveva chiuso i suoi conti, ma per gli inquirenti ha continuato ad avere rapporti con l’istituto di credito. Il fratello, Rocco Coppola, era un dipendente della banca: aveva una scrivania all’ufficio Fidi e Rischi.
Trapani, banca in amministrazione giudiziaria: “Infiltrata da Cosa nostra”
La procura di Palermo contesta molteplici violazioni delle norme antiriciclaggio alla Bcc di Paceco. Nel 2010 e nel 2013 Bankitalia aveva inviato per due volte ispettori. Il pm Petralia: "Ci sono collegamenti con la massoneria"
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