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27/11/16

juncker vota si,ma chi cazzo è e a che titolo.Junker rappresenta la finanza ,la più crudele che ci sia,altro che europa

Mi risulta che ogni tanto, ma forse più che ogni tanto eccede nel bere , mi sa che pure al mattino questo trinca, chi cazzo è per dire che lui vota si,ma lo sappiamo chi è,uno della finanza ,uno che è stato messo lì appunto dalla finanza, che fa la finanza? Mica gli affari nostri,ma i suoi,ma di dove, che finanza,ma quella internazionale, la cosiddetta globalizzazione, data a noi popoli come una benedizione e in realtà gestita e amministrata da criminali, come vediamo con i nostri occhi, in 20 anni la gente normale diventa sempre più povera e i ricchi sempre più ricchi, questo è il si di juncker , questo è pure un Renzi e che dire di un Napolitano, che adesso io capisco, mai stato comunista,ma rimasto fascista e forse la diceria napoletana che lo vuole figlio del re illegittimo è vera, solo un delirante con sangue marcio può avere certi desideri per il popolo italiano, che fare, votare no e fortemente no




Tsipras alla Ue, lo accoglie Juncker completamente ubriaco

Giancarlo Marcotti  

Ecco le persone alle quali siamo in mano. La scena viene ripresa dalle tv di tutto il globo, l’evento è certamente importante, il neo capo del Governo greco Alexis Tsipras si reca a Bruxelles per incontrare i massimi vertici europei, lo accoglie il Presidente della Commissione Ue, il lussemburghese Jean Claude Juncker.
Ebbene fin qui nulla di strano, nulla di più normale, davanti agli occhi dei giornalisti e fotoreporter giunti per l’occasione, però, si presenta una scena incresciosa, all’arrivo del Presidente della Commissione Ue tutti si rendono immediatamente conto dello stato penoso in cui si trova Jean Claude Juncker.
http://www.finanzainchiaro.it/tsipras-alla-ue-lo-accoglie-junker-completamente-ubriaco.html


Lussemburgo, i 550 «favori» alle multinazionali che imbarazzano Juncker

BRUXELLES – Documenti riservati, pubblicati da un consorzio di giornali, hanno rivelato oggi giovedì 6 novembre che il Granducato del Lussemburgo ha concesso negli ultimi 10 anni generosi accordi fiscali a una lunga lista di multinazionali. In un momento di ristrettezze finanziarie e crisi economica, la vicenda rischia di provocare clamore, e soprattutto di gettare una ombra sul nuovo presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, primo ministro del piccolo paese dal 1995 al 2013.


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