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15/11/16

"SE VINCE IL SÌ PASSIAMO ALL'OLIGARCHIA"

"Perché se passasse questa riforma costituzionale, per come proposta, si finirebbe per spostare di fatto le leve di comando in capo a un’oligarchia che avrebbe come riferimento il presidente del Consiglio. E onestamente, a prescindere da chi sia il premier, ritengo che sarebbe una situazione restrittiva dei diritti dei cittadini. Non posso non pensare al memorandum del 2013 di un colosso della finanza mondiale come JP Morgan. Lì la banca d’affari statunitense parlava di politica, istituzioni e Costituzioni, criticando in buona sostanza le Carte antifasciste e troppo “socialiste” degli Stati europei. Una delle ragioni della crisi, si sosteneva, era insomma il fatto che le persone avessero “troppi diritti” in Europa. Ecco: far passare una riforma che dà ragione a quelle critiche è un fatto che mi preoccupa tantissimo.
La preoccupazione nasce con il collegamento con la legge elettorale, la quale finisce in pratica per contribuire - con la nomina dei capilista bloccati - a negare il diritto di rappresentanza dei cittadini. Gli eletti non risponderebbero al corpo elettorale ma al segretario del partito che li ha indicati in lista. Con questo combinato disposto, il potere esecutivo riuscirà a condizionare gli altri poteri, anche quello giudiziario - penso alla Corte Costituzionale - e la Presidenza della Repubblica. Insomma, il rischio è quello di una vera e propria forma di controllo. [...]
L’immunità del nuovo Senato. I 95 senatori vengono ripartiti tra le Regioni in base al loro peso demografico: 74 senatori saranno eletti tra i membri dei Consigli regionali e 21 tra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori. I nuovi senatori godranno delle stesse tutele dei deputati, ovvero delle prerogative dell’articolo 68 della Costituzione: non potranno essere arrestati o sottoposti a intercettazione senza l’autorizzazione della loro camera. E qui mi permetto di delineare il peggiore degli scenari: cosa impedisce ad un partito, prima delle elezioni, di fare una valutazione di utilità rispetto alla scelta di persone che si ritrovano anche in situazioni giudiziarie non trasparenti? Cosa impedisce che da un governo forte arrivi l’input a indicare delle persone da salvare, traghettandole al Senato e alla sua immunità anche nell’esercizio di funzioni amministrative e non solo parlamentari?"
La riforma costituzionale? “A rischio oligarchia”. Alfredo Robledo, classe 1950, napoletano, magistrato in forze nel Nord Italia fin dall’inizio della sua carriera, non le ha mai man
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