il mio canale you tube

il mio canale you tube
musica e video amatoriali fatti da me

Elenco blog personale

10/12/16

Arriva il governo Gentiloni-Padoan. L'uno premier, l'altro ministro. Invertendo i fattori, il risultato non cambia.

Il povero Mattarella vorrebbe tanto andarsene per mercatini natalizi, oggi. Invece, gli toccherà un altro giro di consultazioni. Del tutto inutile, perché i giochi sono fatti. Arriva il governo Gentiloni-Padoan. L'uno premier, l'altro ministro. Invertendo i fattori, il risultato non cambia. 

In questi giorni, si è rispolverato il classico armamentario della prima Repubblica: governo tecnico, istituzionale, di responsabilità, di scopo, delle grandi intese. Qualunque cosa, pur di non dare la parola al popolo sovrano.

Invece, ecco la novità: il governo Renzi, senza Renzi. Il governo del prestanome. Con l'ex (ex?) premier sempre lì, a tirare i fili. Renzi, il mandante. Gentiloni, o Padoan, il mandatario. Chiamato a fare il lavoro sporco, per conto del dominus Renzi.

La prima mossa del prestanome? Il decreto Mps. "Salvare" la banca senese, perché i privati, al piano che prevede la conversione delle obbligazioni in azioni, stanno rispondendo maramao. Allora, le obbligazioni non convertite le comprerà lo Stato, e scatterà il famigerato bail-in. A rimetterci, saranno quei 40mila poveretti ai quali Mps ha fatto acquistare le obbligazioni subordinate retail a scadenza 2008, e tutti coloro che possiedono azioni della banca, il cui valore sarà fortemente diluito con l'aumento di capitale.

Di Renzi, tutto si può dire, tranne che non sia furbo e scaltro. Capito perché ha rassegnato le dimissioni nelle mani del capo dello Stato? Perché, da premier dimissionario, può occuparsi solo degli affari correnti, e il decreto Mps certo non lo è. Presto, molto presto, prestissimo, il prestanome Gentiloni, o Padoan, riceverà l'incarico, nominerà i ministri, sempre quelli, si presenterà alle Camere, otterrà la fiducia dalla maggioranza parlamentare, sempre quella, e si insedierà il governo. Sempre quello, Renzi. Non più premier. Mandante.


Nessun commento: