(di Francesco Gallo) - Un appartamento da abbandonare perché il palazzo sta crollando; uno spazio teatrale in cui i due protagonisti, Emad (Shahab Hosseini) e Rana (Taraneh Alidoosti), sono attori dilettanti e infine una nuova casa da vivere (abitata fino a poco tempo prima da una prostituta). Si gioca su tre spazi 'Il Cliente', il film dell'iraniano Ashgar Farhadi, premiato a Cannes per la sceneggiatura e l'interpretazione maschile di Hosseini, che arriva in sala in Italia il 5 gennaio distribuito da Lucky Red. E' una storia familiare, di gelosia, di vendetta, di rapporti umani, di differenti classi sociali e di violenza che si proietta, a pieno diritto, verso gli Oscar: è infatti nella shortlist per il miglior film straniero (statuetta che Farhadi ha già vinto con Una separazione nel 2012) ed è anche nella cinquina per i Golden Globes.
Nel nuovo appartamento, appena occupato da Emad e Rana, accade una cosa intollerabile. Uno sconosciuto, cliente della prostituta, entra nell'abitazione e scambia Rana, da sola in bagno, per la sua amata escort.
Una cosa, questa, intollerabile per Emad che, nonostante sia un iraniano evoluto, ha solo voglia di vendetta, di cancellare l'onta che ha subito. Per lui questo occasionale episodio diventa un'ossessione. Si trasforma così in un detective e va sulle tracce dell'uomo che lo ha offeso. Quei rigurgiti di tradizione, di vendetta che sono montati in Emad, e che forse neppure sapeva di avere, declinano ancora di più verso le regole ancestrali più estreme della sua cultura.
Una cosa, questa, intollerabile per Emad che, nonostante sia un iraniano evoluto, ha solo voglia di vendetta, di cancellare l'onta che ha subito. Per lui questo occasionale episodio diventa un'ossessione. Si trasforma così in un detective e va sulle tracce dell'uomo che lo ha offeso. Quei rigurgiti di tradizione, di vendetta che sono montati in Emad, e che forse neppure sapeva di avere, declinano ancora di più verso le regole ancestrali più estreme della sua cultura.
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