alla raggi gli contano i peli e a questi?Ma che schifo di giustizia abbiamo, tanto paga il becco dell'abbonato
Scoppia lo scandalo tangenti in casa Rai. A darne notizia è l’Ultima ribattuta, che scrive: “Che in Rai vi fosse un sistema di gestione degli appalti di tipo “mafioso” era risaputo. Lo aveva scritto nella sua requisitoria il Pm Alberto Galanti sul caso dell’imprenditore Piero Di Lorenzo (LDM) che ne aveva denunciato le dinamiche nel 2015. >>(leggi qui) e (qui) <<
Articolo a cura di Mario Basso per lultimaribattuta.it
Ma, ovviamente, quando si va a toccare un mostro sacro come Carlo Conti e un appuntamento storico per gli italiani come il Festival di Sanremo tutto assume un sapore di verso. Ma sempre cattivo. Come puntualmente descritto da La Verità, la Procura di Roma sta conducendo un’indagine che, al momento, conta 52 indagati tra funzionari, dirigenti e direttori della fotografia che hanno lavorato in Rai: le accuse vanno dall’associazione a delinquere all’appropriazione indebita, passando per turbativa d’asta, corruzione e concussione.
Avviso di garanzia anche allo scenografo Riccardo Bocchini che, guarda caso, anche quest’anno si è occupato dell’allestimento del Teatro Ariston per il Festival di Sanremo: la terza volta consecutiva (senza contare le altre, una ventina, tra il 2014 e il 2015, tutte in prima serata su Raiuno). Ovviamente una risorsa esterna. Ovviamente pagata a peso d’oro. Alla faccia degli scenografi già dipendenti della Rai che evidentemente non sono altrettanto creativi (o forse sì, ma se non li facciamo lavorare non lo scopriremo mai).
Lo scandalo, ovviamente, chiama in causa i vertici della produzione di viale Mazzini che non hanno fatto i dovuti controlli (ma questo merita un discorso a parte). Vertici che forse sperano di cavarsela facendo volare gli stracci, cioè un mazzetto di licenziamenti. Provvedimenti che lasciano il tempo che trovano.
Caso strano l’articolo de La Verità non è stato inserito nella rassegna stampa di oggi della Rai. Tant’è che il consigliere Arturo Diaconale ha dovuto sollevare la questione inviandone comunicazione.
Il Festival di Sanremo inizierà la prossima settimana. Rinnoviamo l’invito a spegnere la televisione in occasione della kermesse (leggi qui), perché è uno spreco indegno di soldi (650mila euro il compenso di Carlo Conti) che, al solito, finiscono nelle tasche dei soliti “amici di”. Petizione che è stata fatta propria anche dal leader della Lega Matteo Salvini che ribadisce: «Di Sanremo non vedrò neanche un minuto […] Lo stipendio di Carlo Conti è una cosa assolutamente indegna […] È uno schiaffo in faccia a tanta gente». Impossibile (stavolta) dargli torto.
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