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10/04/17

Adesso c'è lo scandalo delle donne islamiche picchiate perchè rifiutano il velo,ossia le regole musulmane che la donna subisce, perchè è subire prepotenze del maschio padrone

Adesso c'è lo scandalo delle donne islamiche picchiate perchè rifiutano il velo,ossia le regole musulmane che la donna subisce, perchè è subire prepotenze del maschio padrone,ma è sempre stato così, mi chiedo perchè oggi i giornali ne parlano e perchè intervengono assistenti sociali,cosa è cambiato,la paura dell'integralismo fin'ora accettato e fin'ora negata la violenza che le donne subiscono, io ho frequentato per 4 anni una piccola comunità in Italia di islamici, le donne erano sistematicamente picchiate, perchè così il marito o maschio di casa voleva, in specie se un po alticcio, l'islam vieta l'alcool e fumo, droghe,ma ne facevano uso come gli italiani, le donne italiane erano puttane da sfruttare, ossia ricordo che c'erano uomini che avevano una donna in casa italiana , ma si sposavano nel loro paese con una musulmana ecc, cosa è cambiato allora in 20 anni, la paura, cioè adesso il potere politico italiano ha paura e interviene e i giornali come al solito a fare la sponda.
cosa devo scrivere , che meno male che il terrorismo c'è?Ma se si fosse intervenuto prima e se si fossero puniti certi comportamenti di maschio padrone già 20 anni fa, magari il terrorismo non ci sarebbe stato, l'integrazione lasciata alla buona volontà dei vicini di casa, alle chiese che ne fanno un affare, alle Caritas che pure loro se ne fottono,ossia sono affari danno questi risultati, ghetti che si sono formati in tutt' Europa, ghetti dove vige la legge del corano e noi che non contiamo un cazzo, questa è colpa della politica  chiamata progressista, invece è menefreghista, ossia una politica demente e lucrosa che sfrutta il suo simile e non conosce morale e amore per il prossimo, chiese e politiche ne sono responsabili.


Islam, picchiate perché rifiutano velo. In Veneto 15enne in comunità, a Napoli 28enne all’ospedale. In 10 giorni 3 casi

Islam, picchiate perché rifiutano velo. In Veneto 15enne in comunità, a Napoli 28enne all’ospedale. In 10 giorni 3 casi

Picchiate per non voler indossare il velo. Due casi in un giorno, a Bassano del Grappa, in Veneto, e a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli. Luoghi diversi del Paese per due storie che si somigliano. Nel Vicentino è stato un padre a picchiare la figlia che tentava di uscire di casa senza velo. In Campania la violenza integralista è opera di un marito nei confronti della moglie 28enne che non voleva il burqa. In dieci giorni è il terzo caso di questo tipo: una 14enne a Bologna, infatti, è stata allontanata dalla famiglia dalla Procura perché era stata rasata a zero dalla madre che la puniva perché sembrava “troppo occidentale”. Ieri, infine, la storia di una quindicenne promessa sposa a Torino.
A Bassano l’episodio delle violenze è divenuto noto dopo che la 15enne si è presentata a scuola piena di lividi. Come lei stessa ha raccontato ai compagni, le tumefazioni le erano state procurate dal padre, arrabbiato per averla vista tentare di uscire senza velo: per questo l’ha presa a calci e pugni e poi, dopo averle fatto rimettere il velo, l’ha mandata a scuola. Una volta arrivata nell’istituto che frequenta, la giovane ha raccontato tutto agli amici, ai professori e infine al preside che ha chiesto l’intervento dei servizi sociali per portarla in una comunità protetta. L’ira del padre della ragazza si è riaccesa la sera, quando l’uomo non l’ha vista rincasare. I carabinieri l’hanno segnalato in Procura. Si tratta di un uomo di origine africana e di fede musulmana, residente nel Vicentino da diversi anni. “La priorità di un pubblico amministratore in questi casi è la sicurezza della ragazzina: arrivo a dire che ci interessano poco le ragioni che hanno portato il padre a picchiarla con violenza: sono comunque fatti inaccettabili, che non devono succedere mai” commenta Ermando Bombieri, vicepresidente dell’Unione montana Valbrenta (che riunisce otto comuni dell’area in prossimità di Bassano del Grappa) con delega al sociale. “Domani valuteremo insieme alla dirigenza scolastica e alle forze dell’ordine – aggiunge – come agire per tutelare la ragazzina, che per ora resta in una comunità protetta”.
Un caso simile è avvenuto a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, dove una 28enne è stata picchiata dal marito che ha rifiutato il burqa e minacciato il divorzio. Per questo il marito 51enne l’ha presa a calci e pugni e l’ha poi chiusa nel bagno per evitare che riuscisse a chiedere aiuto. La donna è però riuscita a scappare e una volta in strada si è accasciata al suolo. Alcuni vicini hanno allertato i carabinieri, ai quali la 28enne ha raccontato violenze anche passate subite dal marito. L’uomo è stato arrestato con le accuse di sequestro di persona, minaccia aggravata e maltrattamenti in famiglia. Sgomenti i vicini di casa della coppia: “Lei la vedevamo poco – raccontano alcuni vicini – prima accompagnava la bambina grande a scuola, ma ultimamente ha detto che l’aveva lasciata in Marocco e che voleva tornare lì anche lei. Lui sembra tanto una brava persona, mai sentito urlare, sempre gentile con tutti. Ci meraviglia che sia arrivato a tanto“.

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