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20/07/17

Mafia Capitale 20 anni a Carminati e 19 a Buzzi,ma non ve preoccupate, che già fra poco staranno fuori e faranno altre cooperative, con le leggi che abbiamo noi!!!!

Mafia Capitale, la sentenza: Carminati condannato a 20 anni di carcere, per Buzzi 19


Vent’anni di carcere per Massimo Carminati, diciannove per Salvatore Buzzi. Colpevoli anche i politici: sei anni per il Pd,Mirko Coratti, undici per l’esponente di Forza ItaliaLuca Gramazio. Dopo 21 mesi e 230 udienze, a due anni e mezzo dai 37 arresti del Ros che squassarono per alcuni giorni i palazzi del potere, è arrivato il verdetto su Mafia capitale, un’organizzazione, secondo la procura di Roma, capace di infiltrarsi e fare business nella gestione dei centri accoglienza per immigrati e dei campi nomadi, di finanziare cene e campagne elettorali. I giudici della X sezione penale di Roma, presieduti da Rosanna Ianniello, hanno impiegato quasi un quarto d’ora per leggere la sentenza.
Le richieste di pena dell’accusa: “Karaoke della corruzione”
Il processo era nato da un’inchiesta di migliaia di pagine e di intercettazioni. La procura di Roma, guidata da Giuseppe Pignatone, aveva chiesto chiesto oltre 500 anni di carcere complessivi per i 46 imputati, in particolare 28 per l’ex terrorista neofascista Massimo Carminati, 26 anni e 3 mesi (leggi la scheda), per l’ex ras delle cooperative sociali Salvatore Buzzi (leggi la scheda). Sono loro per il procuratore aggiunto Paolo Ielo e i pm Giuseppe Cascini e Luca Tescaroli le due figure apicali del clan, in grado di pilotare appalti, corrompere e minacciare: protagonisti di quello che hanno definito il “karaoke della corruzione”. I vertici del gruppo erano assecondati, secondo l’accusa, da una schiera di politici di destra e di sinistra a libro paga. Tra loro l’ex capogruppo del Pdl in Comune Luca Gramazio, unico politico accusato di concorso in associazione mafiosa, per il quale erano stati chiesti 19 anni e mezzo. Per il presunto braccio destro di Carminati, Riccardo Brugia, anch’egli un passato di estrema destra e rapine, sollecitata la condanna a 25 anni e 10 mesi; 22 anni invece per la ‘cerniera’ tra Mafia Capitale e il mondo politico-istituzionale, Fabrizio Testa. C’è poi l’ex amministratore delegato di Ama, la municipalizzata dei rifiuti, Franco Panzironi, per il quale la richiesta era stata di 21 anni di carcere. Tutti loro sono accusati anche di mafia.I pm avevano chiesto 2 anni e 6 mesi per corruzione di Luca Odevaine, l’unico a confessare le tangenti. L’ex vicecapo di gabinetto di Walter Veltroni in Campidoglio ed ex componente del tavolo sull’immigrazione, ha già patteggiato in continuazione 3 anni e due mesi davanti ai gup di Roma e Catania. Per l’ex presidente dell’assemblea capitolina Mirko Coratti (Pd) erano stati chiesti 4 anni e mezzo. L’ex assessore alla Casa dem Daniele Ozzimo è stato invece già condannato a due anni e due mesi anni con rito abbreviato). Intanto 113 indagati sono stati archiviati dal gip Flavia Costantini su richiesta dei pm: tra loro anche il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti e Gianni Alemanno (per cui è rimasta in piedi l’accusa di corruzione).
Le intercettazioni: dal “Mondo di mezzo” di Carminati al “Pago tutti” di Buzzi
In una inchiesta così vasta hanno avuto un ruolo di primo piano le intercettazioni. Quella più famosa è di Carminati che spiega la filosofia del gruppo descrivendo il “Mondo di mezzo” dove si incontrano quello ‘di sopra’ delle istituzioni e dei colletti bianchi e quello di sotto del crimine di strada. Una terra intermedia per gestire soldi pubblici lontano dal bene pubblico, secondo la procura, fagocitare appalti e fare affari. L’ex Nar aveva anche una visione strategica: dopo la vittoria di Ignazio Marino aveva detto: “Adesso si va a bussacchiare… Che progetti c’avete?… Teneteci presenti per i progetti che c’avete, che te serve? Che cosa posso fare? Come posso guadagnare, che te serve il movimento terra? Che ti attacco i manifesti? Che ti pulisco il culo? Ecco, te lo faccio io. Perché se poi vengo a sape’ che te lo fa un altro, è ‘na cosa sgradevole”.
Del resto la cosa pubblica poteva essere soltanto un affare. “Una mucca da mungere“, diceva Buzzi intercettato. Che in un’altra conversazione confessava: “Pago tutti”e in un’altra confermava quanto fosse redditizio il business dei migranti: “Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigratiEh? Il traffico di droga rende de meno!”. Lo stesso uomo che però diceva: “Noi non sfruttamo nessuno, noi semo gente de sinistra” e anche “A me me piace Matteo Renzi, che cazzo vuoi? Tu glie devi di’: “Noi siamo diventati tutti renziani, ce devi di’ che cazzo me dai in cambio?”.

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