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22/08/17

"CHIESA IN PRIMA FILA PER DIRITTI E DIGNITA’ UMANA MA SOLO PER GLI ETEROSESSUALI, MASCHI E NON IN FIN DI VITA


"CHIESA IN PRIMA FILA PER DIRITTI E DIGNITA’ UMANA MA SOLO PER GLI ETEROSESSUALI, MASCHI E NON IN FIN DI VITA


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La chiesa cattolica ha investito molto nel rifarsi il look sotto la guida di Papa Piacione Francesco. In quanto paladino dei diritti dei deboli e degli oppressi, specie se immigrati, è diventato l’idolo della sinistra laica e di tanti atei “devoti”, che affascinati dal suo peloso buonismo chiudono volentieri un occhio sui costosissimi privilegi di cui ancora gode, in mancanza dei quali si libererebbero ingenti risorse da destinare proprio a quelle persone la cui protezione è oggetto delle loro ossessive prediche.
Ma sotto la nuova pelle la chiesa rimane profondamente reazionaria, omofoba e misogina.
E’ sotto gli occhi di tutti la differenza di atteggiamento nei confronti dei diritti LGBT, del fine vita o dell’interruzione di gravidanza in contrapposizione al fervore con cui sostiene l’urgenza delle legge sullo ius soli, che per dovere di cronaca istituisce sostanzialmente un percorso facilitato per l’accesso ad un diritto di cittadinanza già garantito ed utilizzato.
In particolare per quanto riguarda le persone LGBT e le famiglie arcobaleno, continua a fomentare l’omofobia e le discriminazioni lasciando mano libera ai numerosi gruppi ultracattolici e anti-gender, che sotto lo scudo della libertà di culto sono liberi di fare “hate speech” contro i “sodomiti” con una violenza che non verrebbe assolutamente tollerata se si rivolgesse verso un qualunque gruppo etnico o religioso.
Per contro un ateo o agnostico che ritiene legittimo criticare e contrastare attivamente il dilagare delle religioni, avendo come riferimento la quasi estinta cultura anticlericale, la razionalità e la non violenza, deve passare il tempo a difendersi dalle accuse di intolleranza e xenofobia, che spesso vengono dagli stessi atei dimentichi della libertà conquistata in secoli di lotte condotte da chi ora vorrebbero veder sparire. Nel caso dell’islam è stato coniato addirittura il termine “islamofobia” per bollare come deprecabile qualunque legittimo timore si possa avere dall’espansione incontrollata di un’ideologia che sta riportando in occidente idee di società che non vedevamo dal medioevo oltre ad una nuova ondata di misoginia ed omofobia.
Lo spauracchio dell’offesa al “sentimento religioso” dei poveri credenti viene continuamente agitato per costringere gli atei al silenzio ed alla “tolleranza”, mentre per contro non viene neppure presa in considerazione l’idea che esista un “sentimento ateo” continuamente offeso dalle clericalate e dalla sovrabbondanza di religione presente in ogni angolo.""

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