L'ALTRA CAMPANA
E' stato un affronto insostenibile, quel tono accusatorio, quello sguardo assatanato da potenziale stupratore, quella spocchia di chi crede di essere l'unico ad avere problemi, non accorgendosi dello stato d'animo della persona a cui si rivolge, il mio stato d'animo, la disperazione quando mi sono accorta che la parrucchiera, quella sciacquetta, aveva tentato di farmi i riflessi color mogano. Capite, MOGANO! Come se mi avesse preso per una mensola del settecento.
Ma lui niente; i vitalizi, i vitalizi continuativa a ripetere ossessivamente, con quei toni da cafone, mentre io mi struggevo pensando al meteo che dava vento moderato proprio dove ho affittato la villa sulla spiaggia, col rischio altissimo che mi voli la sabbia sulla faccia mentre prendo il sole, ed inoltre come se non bastasse mi hanno riferito che nella zona transitano addirittura i Vu Cumprà, che saranno pure una risorsa ma diventano una rottura quando tentano di importunarmi per vendermi la loro paccottiglia con quelle manone zozze.
Ma perché devono succedere sempre tutte e me?
E quello continuava a dire che tutti si devono vergognare tranne lui. Lui, che si rivolge così a una donna, a una presidenta, come lo zotico populista plebeo che non è altro. Nemmeno io lo prendo il vitalizio, eppure tutte ste sceneggiate mica le faccio, e mentre inizia a sbraitare più forte mi accorgo che lo smalto non si è asciugato uniformemente. E' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, l'ho fatto allontanare, ho dovuto, perché quell'egoista non ha compreso il mio dramma. Non si tratta così una signora del mio rango.
Ora faccia pure le sue invettive fuori, si rivolga con quel tono ai topi, i gabbiani, i cinghiali e le blatte che infestano questa città, loro soltanto sono degni di quei modi da depravato schiumante.
Io mi chiuderò nel silenzio a soffrire delle mie disgrazie che lui, da uomo, non riuscirà mai a comprendere.
E comunque quella parrucchiera sciacquetta deve essere licenziata...
E' stato un affronto insostenibile, quel tono accusatorio, quello sguardo assatanato da potenziale stupratore, quella spocchia di chi crede di essere l'unico ad avere problemi, non accorgendosi dello stato d'animo della persona a cui si rivolge, il mio stato d'animo, la disperazione quando mi sono accorta che la parrucchiera, quella sciacquetta, aveva tentato di farmi i riflessi color mogano. Capite, MOGANO! Come se mi avesse preso per una mensola del settecento.
Ma lui niente; i vitalizi, i vitalizi continuativa a ripetere ossessivamente, con quei toni da cafone, mentre io mi struggevo pensando al meteo che dava vento moderato proprio dove ho affittato la villa sulla spiaggia, col rischio altissimo che mi voli la sabbia sulla faccia mentre prendo il sole, ed inoltre come se non bastasse mi hanno riferito che nella zona transitano addirittura i Vu Cumprà, che saranno pure una risorsa ma diventano una rottura quando tentano di importunarmi per vendermi la loro paccottiglia con quelle manone zozze.
Ma perché devono succedere sempre tutte e me?
E quello continuava a dire che tutti si devono vergognare tranne lui. Lui, che si rivolge così a una donna, a una presidenta, come lo zotico populista plebeo che non è altro. Nemmeno io lo prendo il vitalizio, eppure tutte ste sceneggiate mica le faccio, e mentre inizia a sbraitare più forte mi accorgo che lo smalto non si è asciugato uniformemente. E' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, l'ho fatto allontanare, ho dovuto, perché quell'egoista non ha compreso il mio dramma. Non si tratta così una signora del mio rango.
Ora faccia pure le sue invettive fuori, si rivolga con quel tono ai topi, i gabbiani, i cinghiali e le blatte che infestano questa città, loro soltanto sono degni di quei modi da depravato schiumante.
Io mi chiuderò nel silenzio a soffrire delle mie disgrazie che lui, da uomo, non riuscirà mai a comprendere.
E comunque quella parrucchiera sciacquetta deve essere licenziata...
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