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12/10/17

“Il caso David Rossi, il suicidio imperfetto”: tutti i buchi nell’indagine sulla fine del manager

Mie considerazioni sui video trovati sul web riguardo David Rossi, responsabile comunicazioni Mps. 1) Rossi cade parallelo al muro e rivolto ad esso a una distanza di circa 50/60 cm., in quasi perfetta verticale come si evince dal primo fotogramma della caduta. Si notano i pantaloni scuri e la camicia chiara nell'immagine mossa, le gambe sono leggermente più vicine al muro rispetto al busto il braccio dx è parallelo al fianco dx e il sinistro e sollevato sopra la testa.. È molto strana questa posizione del corpo per un suicida, sembra più quella di una persona tramortita, tenuta per un braccio e lasciata cadere. 2) Impatta prima con i piedi, poi mano dx e con le natiche. Segue una compressione del busto, la testa si piega in avanti e infine la completa distensione indietro di tutto il corpo. Non muore sul colpo, la sua agonia dura 22 minuti. Nessuna impronta sul davanzale della finestra, dei 4 fili di metallo anti colombi, solo uno è fuori sede gli altri 3 sono al proprio posto. Per salire sul davanzale avrebbe dovuto scavalcare la barra di protezione che si trova a 35 cm. dalla base dello stesso e rimanere in piedi sui cavetti tesi quindi fare un salto indietro, possibile ma troppo complicato, sarebbe comunque caduto più verso il centro del vicolo e non così vicino al muro. Se si fosse seduto sulla sbarra di protezione, lasciandosi cadere all'indietro, avrebbe compiuto una rotazione parziale del corpo cadendo di schiena o di testa ma sicuramente non di piedi. 3) Il filmato originale inizia alle 20:59 e finisce alle 21:04, dovrebbe durare 65 minuti, ma in realtà dura 58 minuti ne mancano all'appello 7. Potrebbe essere il passaggio dal formato AVR del video originale al formato in AVI rilasciato dalla procura alla difesa? Mi sembra alquanto strano, 1 ora di video deve rimanere 1 ora di video, cambieranno le dimensioni e la qualità, ma il tempo no, non dovrebbe se non per qualche manciata di secondi. 4) L'orologio è 16 minuti avanti, come dichiara il tecnico che dà il video alla procura di Siena. L'impatto al suolo, 19:59 (ora reale19:43). Rossi muore alle 20:21 (ora reale 20:05). 5) La prima figura in fondo al vicolo, visibile in soli 2 fotogrammi, appare alle 20:04 (ora reale 19:48) David è ancora vivo. 6) La seconda figura, ben più corposa, compare alle 20:27 (ora reale 20:11). L'individuo spunta tenendo una mano in tasca e parla al cellulare con qualcuno mentre guarda dal fondo il cadavere, come se stesse relazionando quello che vede, poi si gira su se stesso e se ne va continuando a parlare al cellulare. Nessuna reazione vedendo il corpo esamine di David Rossi. 7) Alle 20:32 (ora reale 20:16) si vede la scia di un oggetto che cade a circa 2 metri e mezzo dal muro, riflette la luce rimbalzando a terra e finisce alle spalle di Rossi. È il suo orologio visto che non sono stati ritrovati altri oggetti. Notate le distanze 50/60 cm. per il corpo, lasciato cadere, e oltre 2 metri per l'orologio, buttato dalla finestra. (Il cinturino viene ritrovato in un punto diverso sul selciato) 8) Sempre alla 20:16 viene digitato un numero sul cellulare di Rossi che viene registrato dalla compagnia telefonica, il numero è 4099009. (?) 9) Alle 21.01 (Ora reale 20:45) arrivano i due uomini dipendenti della banca che chiameranno i soccorsi, erano appena stati nell'ufficio di David, dalla finestra aperta avevano visto il suo cadavere nel vicolo. Questo è il motivo per cui la persona col piumino si avvicina al corpo esamine senza particolari reazioni mentre l'altro si arresta quando lo scorge, evidentemente impressionato. 10) Il computer verrà visitato 4 volte quella notte tra le 21:50 e le 01:37, per 2 volte utilizzando la password di Rossi, prima del sequestro il mattino dopo. 11) Secondo i legali, il corpo presenta degli ematomi ed escoriazioni sulla parte anteriore: ginocchio dx escoriazione, interno coscia dx ematoma, polso sx escoriazioni con impronta orologio, avanbaraccio dx ematoma, addome parte dx ematoma, braccio dx ematoma ed escoriazione, braccio sx ematoma, volto parte sx escoriazioni su fronte, zigomo, naso angolo labbra e labbro inferiore, ferita triangolare sulla parte occipitale del cranio, nella parte alta, di piccole dimensioni. Gli ematomi danno l'impressione di una colluttazione e anche di costrizione perché sul polso sinistro rimane l'impronta dell'orologio dato da un probabile afferramento (si rompe il cinturino e perde l'orologio in questo frangente?) e all'altezza delle braccia-ascelle si evidenziano le impronte di mani (forte stretta), non certo sue. La ferita sulla parte posteriore della testa di piccole proporzioni, triangolare, sembrerebbe l'effetto di un corpo contundente o la caduta contro uno spigolo. L'impatto al suolo avrebbe creato effetti ben più evidenti. 12) le scarpe sono visibilmente segnate sul puntale della suola (effetto del trascinamento quando tramortito o sfioramento, toccando il muro durante la caduta?) e sotto la suole sono macchiate di bianco.

Il 6 marzo 2013 il manager Mps si è tolto la vita lanciandosi dal suo ufficio al terzo piano della sede principale della banca a Siena? Per i magistrati titolari del fascicolo non ci sono dubbi. Due anni dopo, però, una nuova inchiesta, avviata dal pm Andrea Boni, ha reso evidenti tutte le falle, le carenze, i buchi della prima indagine con atti ritenuti dagli stessi periti nominati dalla procura al limite della sciatteria. Il libro di Davide Vecchi (edito da Chiarelettere, in uscita giovedì) ricostruisce l'intera vicenda proprio attraverso le carte per scoprire che il suicidio, come ipotizzato dai pm, non è l'unico scenarioIl 6 marzo 2013, dopo aver avvisato la moglie che stava rientrando a casa, David Rossi, il capo della comunicazione di Mps e da dieci anni braccio destro di Giuseppe Mussari, viene trovato morto nel vicolo sotto la finestra del suo ufficio. Per i magistrati di Siena titolari del fascicolo, Nicola Marini e l’aggiunto Aldo Natalini, è sin da subito un suicidio. Due anni dopo una nuova inchiesta, avviata dal pm Andrea Boni, ha reso evidenti tutte le falle, le carenze, i buchi della prima indagine con atti ritenuti dagli stessi periti nominati dalla procura al limite della sciatteria. Il libro “Il caso David Rossi, il suicidio imperfetto” (in libreria da giovedì 12 ottobre per Chiarelettere) ricostruisce l’intera vicenda proprio attraverso le carte delle inchieste per scoprire che il suicidio, come ipotizzato dai magistrati, non è l’unico scenario plausibile. Sono troppe le cose che non tornano nella ricostruzione compiuta dalla magistratura. Sia per quanto riguarda il prima, sia il durante sia il dopo la morte di David Rossi. Reperti spariti o addirittura distrutti dagli stessi magistrati prima ancora di analizzarli, elementi fondamentali come tabulati e video registrati dalle 12 telecamere mai acquisiti, persone presenti in Mps non convocate né sentite, analisi scientifiche nell’ufficio e nel vicolo dove è stato trovato il cadavere mai compiute. plausibile

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