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13/10/17

Perché si dice “fare il bucato”? Lavare i panni è un’attività che accomuna tutti i popoli fin dalla notte dei tempi

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Il termine “bucato” deriverebbe da bukòn, una parola francone (il ceppo di lingue germaniche parlate nell'allora Regno dei Franchi) che significava “lavare”. In italiano questo verbo si è trasformato in “bucare”, e quindi “fare il bucato”.

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Ma è anche possibile che l’espressione “fare il bucato” derivi da un metodo che si usava per lavare i panni prima dell’avvento di detersivi e lavatrici.

Nel Medioevo le donne mettevano i panni in un recipiente di legno o di terracotta, che poi coprivano con un telo bucherellato (ceneraccio). Quindi vi rovesciavano sopra un composto di acqua bollente e cenere di legna (ranno o liscivia), che fungeva da detersivo. Il telo bucato filtrava la cenere del ranno che puliva bene i panni. Il “bucato” veniva poi sciacquato nelle fontane.
NEL MONDO. “Fare il bucato” si dice anche in castigliano (hacer la colada) e in catalano (fer la bugada). In inglese, francese e tedesco si dice “fare il lavaggio”, rispettivamente: to do the washingfaire la lessive e die Wäsche waschen. In portoghese è “lavare la roba”: lavar a roupa.

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