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22/12/17

nigeriano con decreto di esplusione,aggredisce capotreno in Friuli. mi chiedo se hai un decreto di espulsione perchè stai in Italia, perchè la legge è sbagliata


mi chiedo se hai un decreto di espulsione perchè stai in Italia, perchè la legge è sbagliata, è ambigua è fatta perchè restino quì, se sei espulso hai fatto qualche cosa che non va, e dunque  criterio vuole che ti accompagni alla frontiera e fora dai ball, invece siamo il paese di pinocchio, intendo i balocchi,il gatto e la volpe e dobloni da seppellire sotto l'albero,ossia siamo il paese della cuccagna, adesso così avanti non si può andare, o si cambiano le leggi e che diventino leggi,non balle ,oppure siamo tutti liberi di delinquere

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Aveva un decreto di espulsione, nigeriano aggredisce capotreno in Friuli. Libero


Gemona del Friuli, 22 dic – Ancora un’aggressione, l’ennesima, ai danni di un capotreno, un altro immigrato, l’ennesimo, che si è reso protagonista. Il copione è più o meno lo stesso. L’immigrato in questione è un nigeriano che ha sulle spalle un decreto di espulsione mai concretizzato. Ha aggredito il controllore del treno che gli chiedeva il biglietto, di cui l’africano era sprovvisto, e ora è libero.
Il fatto, sulla scia di una serie di episodi analoghi che da quest’estate stanno interessando le ferrovie italiane e mettendo a serio rischio la sicurezza di capotreni e viaggiatori, è avvenuto sul treno che da Udine era diretto a Villaco, all’altezza di Gemona del Friuli. Il convoglio, che è sempre affollato di immigrati che si dirigono a nord, nella tratta italiana demanda la sicurezza solo al capotreno e a un assistente, mentre appena arriva in Carinzia, spiega il Messaggero Veneto, viene scortato da una pattuglia mista di agenti italiani e austriaci frutto di un accordo transfrontaliero finalizzato al controllo dei migranti attraverso il confine.
Quello di ieri era un normalissimo controllo dei biglietti, che però è finito a botte. Il capotreno, forse memore di quanto accaduto al suo collega cremonese che si è visto licenziare, ha mantenuto la calma e ha proposto all’immigrato di regolarizzare la sua posizione di passeggero abusivo. Niente da fare, l’africano non ha voluto sentire ragioni e la sola proposta di pagare il biglietto ha scatenato la sua ira, al punto che anche un poliziotto libero dal servizio ha dovuto intervenire per cercare di calmarlo. Tutto inutile. Il nigeriano non si è limitato a inveire, minacciare e picchiare il capotreno. No, ha picchiato anche l’hostess di supporto, che è finita in ospedale con una prognosi di 2 giorni e una mano sanguinante.
La Polfer, una volta che il treno è arrivato a Tarvisio, ha arrestato l’immigrato e ha constatato, verificando le sue generalità, che a suo carico c’era un decreto di espulsione mai eseguito. Lo hanno arrestato e processato per direttissima, ma l’africano non è stato intimorito neppure dalla giuria e si è scagliato con invettive anche contro di essa. Risultato: quella sera stessa era già tornato libero.
Anna Pedri

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