sul fatto un giornalista prova ad essere povero per una settimana, pensa a chi lo è sul serio, siamo una nazione quaquaraquà fondata sulla pubblicità, mi spiego,tutti i politici che parlano in tv a tutte le ore, di problemi nostri con la pancia piena sempre da noi riempita, poi i fatti veri non solo non li sanno,ma li evitano,dunque se vieni dal mare e sei immigrato allora c'è l'accoglienza,ma se sei italiano e allora cambia tutto ti pigli calci nel culo, poi questi vogliono essere votasti e la colpa del mancato voto la danno al web,la danno pesino a Putin,ma non si guardano loro allo specchio al mattino, faccio un esempio io che mi vedo Pomicino sulla sette appena accendo la tv, e che poi vedendo il giovanottone, tutto pieno di macchie della vecchiaia e non solo quelle,ossia chi ha la mia età sa chi è, un criminale della politica, cambio canale alla velocità della luce, la colpa è del web, di Putin oppure di chi ci vuole propinare personaggi e pseudo politica, ossia se stessero meno in tv e andassero sulla strada e parlassero con la gente e risolvessero le varie situazioni i voti li prenderebbero,ma vendendo aria fritta in tv hanno ottenuto il risultato che la gente dalla tv scappa, la mia ad esempio è sempre spenta.
Povertà: “Io, con dieci euro in tasca senza casa e senza lavoro”. Un giornalista di FqMillennium sperimenta la vita di strada
A Torino tra i clochard, nelle mense, nei dormitori, a raccogliere storie su come si diventa nuovi poveri. Sul mensile diretto da Peter Gomez, in edicola da sabato 9 dicembre, il viaggio del nostro cronista tra povertà estrema e dignità
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