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10/01/18

Il Governo vuole insabbiare la verità sul debito storico del Campidoglio. Non vuole che si faccia piena luce sulle responsabilità di chi ha creato quel buco di 13 miliardi di euro che i cittadini romani e italiani sono costretti a ripagare con le loro tasse.

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Il Governo vuole insabbiare la verità sul debito storico del Campidoglio. Non vuole che si faccia piena luce sulle responsabilità di chi ha creato quel buco di 13 miliardi di euro che i cittadini romani e italiani sono costretti a ripagare con le loro tasse. Soprattutto impedisce che si proceda a un audit sul debito e a una rapida definizione delle modalità per ripianarlo, per chiudere il commissariamento entro l’anno come da noi auspicato.

A fronte della nostra richiesta di nominare il Sindaco di Roma come nuovo commissario straordinario per la gestione del debito, dopo le dimissioni di Silvia Scozzese, si profila un atteggiamento di totale chiusura: il Governo pare escludere la possibilità di affidare al Campidoglio, e quindi al Sindaco, la gestione commissariale del debito pregresso anteriore al 2008; e intende procedere alla nomina di un nuovo commissario, senza alcun dialogo con l’Amministrazione capitolina e senza rinviare la scelta al prossimo Esecutivo pienamente legittimato dal voto popolare.

È quanto emerso da una riunione convocata a Palazzo Chigi dal segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla quale sono stato escluso con il pretesto che si trattasse di un incontro tecnico interdetto a esponenti politici. In rappresentanza di Roma Capitale era presente il direttore generale, a cui sono state chiaramente riferite le intenzioni del Governo.

Intenzioni inaccettabili se consideriamo che, mentre continuano i giochi politici sulle spalle e sulle tasche dei romani, è sostanzialmente fermo il piano di rientro che dovrebbe consentire di pagare a cittadini e imprese quanto loro dovuto: tanto è vero che la gestione commissariale dispone di una liquidità di diverse centinaia di milioni di euro mai erogate a fornitori e istituti di credito. Non bastasse, di recente il Comune è stato costretto ad anticipare i fondi per onorare le rate dei mutui in scadenza nei confronti delle banche creditrici.

Noi avevamo chiesto di nominare il sindaco commissario per portare avanti un’operazione verità, sbloccare i fondi che imprese e creditori attendono da anni e rinegoziare i mutui contratti con le banche a interessi altissimi. Vogliamo che tutti sappiano come si è creato quel deficit mostruoso che non ha precedenti in Italia. Il Governo, invece, vuole evidentemente proseguire con una gestione opaca e tenendo all’oscuro i cittadini su come vengano impiegati i loro soldi.

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