Andrea Scanzi
Dopo aver distrutto in quattro anni un partito, Renzi e i renziani hanno partorito un’altra strategia puntualmente deficiente e sconsiderata: “tanto meglio tanto peggio”. Oppure, se preferite: “lasciamoli schiantare”. Son lì che tifano perché Di Maio vada con Salvini e magari pure con Berlusconi, per poter poi dire che anche i grillini ci hanno la rogna e che probabilmente Nicola Morra in un’altra vita è stato Goring. Non so davvero che diavolo abbia fatto l’Italia per meritarsi questo morbo che fa danni tanto quando vince (quasi mai) quanto quando perde (quasi sempre), ma sarebbe davvero ora che i non-renziani del Pd battessero un cazzo di colpo. Non se ne può più di tutta questa mestizia umana e morale. Neanche all’asilo di Pescaiola eravamo così. Hanno perso tutto e ancora danno la colpa agli elettori e alla congiura di questa fava garrula. Mettersi in un angolo come bambini mocciosi e sperare nel disastro altrui - e incidentalmente del paese - è tanto infantile quanto politicamente demente. Un Aventino dei poveri, anzi dei poveracci, che non fa che regalare altro consenso a M5S e centrodestra, che è poi quel che in fondo ha (quasi) sempre fatto il Pd. Sin dalla sua nascita. Riuscendo persino a peggiorare di giorno in giorno, fino a questo parossismo di boria&nulla chiamato renzismo.
(Nella foto, che purtroppo non è un fotomontaggio, un neo-senatore che voleva abolire per finta il Senato fa il figo al primo giorno di legislatura)
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