di Tiziana Beghin, EFDD - M5S Europa
Abbiamo tra le mani un documento confidenziale, ma che è già stato pubblicato dalla campagna Stop CETA, molto preoccupante. È l'ordine del giorno della riunione a porte chiuse che si tiene oggi in Canada, uno dei molti meeting segreti previsti, in cui si parlerà tra le altre cose anche di pesticidi.
Le rassicurazioni della Commissione europea in questi anni sono state che questi incontri sarebbero stati solo innocui scambi d'informazioni. Peccato che oggi scopriamo che il Canada, già dal primo appuntamento, chiede di discutere delle limitazioni che vigono in Unione Europea, della mancata autorizzazione in Europa di un pericoloso fungicida, nonché dei problemi derivanti dal divieto di utilizzare glifosato in diversi Stati membri.
Sembra l'agenda di un gruppo di pressione composto da tecnici della Commissione, governo canadese e rappresentanti del mondo dell'industria. Non c'è la minima traccia di parlamentari europei eletti che possano assicurare quantomeno un controllo democratico. Siamo molto preoccupati dall'esito di queste misteriose riunioni nelle quali si discute su come armonizzare, o eventualmente abbassare o ancora cancellare, gli standard che sono a tutela della nostra salute.
Da questo punto di vista il CETA potrebbe rivelarsi come il cavallo di Troia per scardinare il principio di precauzione, che fa ancora dell'Europa un modello da imitare. Come se non bastasse, non c'è alcuna giustificazione economica e commerciale a vantaggio degli Stati membri: le esportazioni agroalimentari italiane crescono meno rispetto all'anno precedente, in cui il CETA non era in vigore. Inoltre, recentemente i canadesi hanno bloccato consistenti partite di pomodori siciliani per ragioni di sicurezza, mentre l'uso delle quote per l'esportazione di formaggi rimane difficile e costoso.
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