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11/04/18

L'Italia non ha realizzato genocidi,li hanno iniziati e ancora lo fanno gli USa, Franci e Inghilterra .Il premio Pulitzer Hisham Matar: "L'Italia ha realizzato un genocidio in Libia"

posso capire ,posso pure soffrire, posso ,anzi potrei anche se avessi spazio ospitare gente a casa mia, ma appunto non ho spazio,non ho soldi per dare il pane ad altri e non sto scherzando,cosa posso fare io se il mondo è in guerra, no l'italia non fa nessun genocidio,chi fa questo è in primis gli USA, Francia e Inghilterra che hanno dato il via da sempre alle guerre,per poi noi subire i risultati devastanti,adesso dopo che le hanno iniziate e ne sono scappati,stanno accanendosi contro la Siria, se la Siria è in guerra lo deve agli arabi e all'occidente, poi se è in guerra una parte e mi pare la maggioranza è con Assad,ma non piace agli usa e agli arabi non perchè non è un paese libero, cioè in Africa chi è libero,manco la Tunisia che ha messo in prigione mi pare una cantante per i suoi costumi o linguaggio, che facciamo vi facciamo venire tutti quì in Italia dove sicuramente scoppierebbe un'altra guerra, perchè se ammassi gente in un territorio come l'Italia la guerra è assicurata, in Africa si deve intervenire non con armi ma con la pace, dando aiuto alla gente non ai dittatori.
E gli USA se ne stiano a casa loro, perchè poi i profughi mica possono attraversare l'oceano con la barchetta e lì approdare, al messimo gli fanno crollare le torri,se poi sono stati loro che anche lì ho dubbi.
Dunque noi non siamo responsabili di genocidi,noi comperiamo da voi e paghiamo le materie che ci vendete

Il premio Pulitzer Hisham Matar: "L'Italia ha realizzato un genocidio in Libia"


Intervista nella redazione di Fanpage.it ad Hisham Matar, il vincitore del premio Pulitzer 2017 nella categoria «Biography or Autobiography» con "Il ritorno", volume che lo scorso 26 marzo ha presentato durante la manifestazione “Fuoriclassico. La contemporaneità ambigua dell’antico” al Museo Archeologico di Napoli .

Hisham Matar aveva solo diciannove anni quando suo padre Jaballa, fiero oppositore del regime di Muammar Gheddafi, viene sequestrato nel suo appartamento del Cairo, rinchiuso nella famigerata prigione libica di Abu Salim e fatto sparire per sempre. Ventidue anni piú tardi il figlio Hisham, che non ha mai smesso di cercarlo, può approfittare dello sprazzo di speranza aperto dalla rivoluzione del febbraio 2011 per fare finalmente ritorno nella terra della sua infanzia felice. 

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