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28/05/18

Quanto vale alle elezioni la possibile alleanza M5s-Lega.conquisterebbero circa il 90% dei collegi., SECONDO ME è DA FARE

Quanto vale alle elezioni la possibile alleanza M5s-Lega

Secondo l'Istituto Cattaneo, i due partiti coalizzati conquisterebbero circa il 90% dei collegi. Prendendo i due terzi dei seggi in entrambe le Camere.Parlarne adesso «è prematuro», ha detto Luigi Di Maio in diretta su Facebook. Ma un'ipotetica alleanza tra M5s e Lega, se gli elettori si comportassero alle prossime elezioni come hanno fatto il 4 marzo, consentirebbe ai due partiti di conquistare «all'incirca il 90% dei seggi nelle due Camere» assegnati col maggioritario. La previsione è dell'Istituto Cattaneo, che ha simulato la performance di un'eventuale coalizione giallo-verde (leggi anche: Governo, Mattarella affida l'incarico a Cottarelli).
UNA MAGGIORANZA SCHIACCIANTE. Questo "cartello" elettorale, scrivono i ricercatori, risulterebbe il più votato in 219 collegi su 232 (94,4%) alla Camera e in 104 collegi su 116 (89,7%) al Senato. Aggiungendo i voti derivanti dalla parte proporzionale del Rosatellum, l'alleanza tra M5s e Lega - che oggi può contare alla Camera su 343 deputati (55%) e al Senato su 167 senatori (54%) - potrebbe reggersi in entrambi i rami del parlamento su una maggioranza pari ai due terzi dei componenti: 425 a Montecitorio (68,8%) e 209 a Palazzo Madama (67,6%).
Mappa Cattaneo 1

L'Istituto Cattaneo precisa che si tratta di uno scenario ipotetico, «perché i due partiti provengono da storie politiche ed elettorali molto diverse». Ma «la collaborazione per la stesura del Contratto per il governo del cambiamento e il successivo accordo trovato dai leader delle due formazioni politiche potrebbe rappresentare la base per una successiva alleanza di natura puramente tattica o elettorale».
LE INCOGNITE CHE PESANO SULLA SIMULAZIONE. Ad ogni modo, a pesare sulla simulazione ci sono due incognite fondamentali: l'effettiva scomposizione delle coalizioni che si sono confrontate il 4 marzo, in particolare quella di centrodestra che, nel suo insieme, è risultata la prima alle urne; e la compattezza degli elettorati di fronte a una profonda ricomposizione dell'offerta partitica.
«Di fronte a proposte politiche differenti», spiegano i ricercatori, «che ridisegnano il quadro delle alleanze e delle linee di divisione tra i partiti, le risposte degli elettori potrebbero risultare significativamente diverse rispetto a quelle registrate nel voto del 4 marzo. Tuttavia, la differenza nel comportamento elettorale non è ancora quantificabile e molto dipenderà dalla capacità dei partiti, soprattutto di quelli che attualmente aspirano al governo, nel presentare ai propri elettori fronti piuttosto omogenei, magari compattati davanti a uno o più avversari comuni, chiaramente identificabili».
UN BONUS DEL 15%. Al netto di tali ragionamenti, se M5s e Lega «formassero un cartello preelettorale e fossero in grado di mantenere compatti i propri elettorati», l'attuale sistema di voto assegnerebbe loro «un bonus di seggi consistente, pari circa al 15%» (leggi anche: Cos'è lo spread e cosa succede a debito, mutui, famiglie e imprese).

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