I milioni delle lobby che frenano le riforme antiplastica di Bruxelles
I re della chimica spendono 32 milioni di euro l'anno per frenare le leggi Ue più scomode e minare la credibilità delle autorità indipendenti
IL PESO DELLE LOBBY NELLE SCELTE DELL'UE!
Esemplare è in tal senso il caso del Diquat, un pesticida prodotto dal colosso agrochimico elvetico Syngenta. Ormai più di due anni fa l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) aveva espresso timori per le conseguenze sulla salute umana. Aveva prodotto documenti alla Commissione Ue per caldeggiarne la messa al bando.
Ovviamente sono intervenuti i lobbisti di Syngenta e delle associazioni ad essa collegate. La loro strategia è stata di mettere in dubbio la metodologia alla base delle valutazioni negative emesse da EFSA. Una scelta vincente: come ha scoperto Politico.eu, la Commissione Juncker ha insabbiato per ben due volte la proposta di rimuovere dal mercato il controverso pesticida. Calcolando quanto rende il Diquat a Syngenta, l’investimento in lobbisti è stato per la multinazionale davvero un ottimo affare.
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