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18/08/18

Un piano di investimenti per ricostruire l'Italia


Un piano di investimenti per ricostruire l'Italia

Il premier Conte annuncia l'avvio della procedura di revoca della concessione di Autostrade. I ministri Tria e Savona stanno preparando un piano di investimenti pubblici e privati. Vale oltre trenta miliardi. Il paese di fronte alla necessità di una svolta su innovazione e crescita economica.

Che cosa sta succedendo? Una parte del governo è impegnata a gestire la crisi del crollo del Ponte Morandi a Genova, un'altra sta preparando una strategia per la crescita da presentare a Bruxelles. Palazzo Chigi è tra due fuochi: quello di un paese che ha un sistema di infrastrutture vecchio e un disperato bisogno di investimenti, e quello di una crescita debole che a questi ritmi non assicura un futuro agli italiani, combinato con un altissimo debito pubblico che ha bisogno di essere finanziato e sorvegliato. L'Italia è una grande economia con i piedi d'argilla, esposta alla speculazione. 
Sul primo fronte, quello dell'emergenza a Genova, ci troviamo di fronte a un caso duplice: da una parte la battaglia legale che si è aperta tra il governo e la concessionaria Autostrade (controllata dalla famiglia Benetton attraverso la sua catena societaria che va va Edizione a Atlantia); dall'altra un problema di viabilità che potrebbe impattare sulla crescita del Paese perché il passaggio del Ponte Morandi rappresentava uno snodo strategico per le merci da e per il porto di Genova. C'è infine da tener presenta l'impatto del crollo sull'immagine dell'Italia, una nazione la cui tenuta del sistema di infrastrutture è messa in discussione dagli investitori internazionali. Siamo fermi agli anni Sessanta. Si tratta di un quadro grave e delicato. C'è un evidente bisogno di (ri)costruire il Paese attraverso la programmazione di investimenti pubblici e privati. Servono miliardi di euro, una concertazione con l'Europa e la liberazione del dibattito pubblico dalle tossine dei no-tutto, dalla sindrome del Nimby (Not In My Back Yard, non nel mio cortile) che blocca ogni tentativo di sviluppo con una serie di veti incrociati tra Stato e enti locali. Il Movimento 5Stelle in passato ha sposato questa posizione e oggi che è al governo si ritrova...

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