LA DOVETE PIANTARE, VIVETE IN UN'ALTRO MONDO ,NON SAPETE UN CAXXO DI NOI,PRETENDETE E BASTA, SIETE DEI VIZIATI,SIETE IL PEGGIO CHE L'ITALIA POSSA AVERE, CHIUSI NEI VOSTRI FORTINI DI LUSSO,CHE NOI VI ABBIAMO DATO MODO DI AVERE, ADESSO SIETE DIVENTATI PURE VOI CASTA, VI FREQUENTATE FRA DI VOI,SIETE SEMPRE IN PRIMO PIANO E I COGLIONI LI AVETE ROTTI MA PER SEMPRE,MA ANNATE A CAGHER, INGRATI E SENZA MEMORIA
Da Camilleri a Benigni appello migranti
Non Siamo Pesci promosso da Manconi e Veronesi
(ANSA) - ROMA, 25 GEN - Da Andrea Camilleri a Roberto Benigni, da Matteo Garrone a Niccolò Ammaniti: sono oltre seicento le adesioni del mondo della cultura, dello spettacolo, della musica e dello sport che in queste ore stanno firmano l'appello, promosso da Luigi Manconi e Sandro Veronesi con il collettivo #corpi, NON SIAMO PESCI.
Nell'appello si chiede di istituire subito una commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi nel Mediterraneo e di realizzare una missione in Libia. Si chiede inoltre al Governo di offrire un porto sicuro in Italia alla Sea Watch, che sabato scorso ha salvato 47 persone ripristinando il rispetto delle leggi e delle convenzioni internazionali, e soprattutto del senso della giustizia. A cominciare con il consentire alle navi militari e alle Ong che salvano le vite in mare di poter intervenire. Si vuole ricordare a tutti gli Stati europei che la redistribuzione dei migranti si fa a terra e non in mare. A Piazza Montecitorio, lunedì 28 gennaio alle 17, l'appuntamento per dare visibilità alla protesta
Nell'appello si chiede di istituire subito una commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi nel Mediterraneo e di realizzare una missione in Libia. Si chiede inoltre al Governo di offrire un porto sicuro in Italia alla Sea Watch, che sabato scorso ha salvato 47 persone ripristinando il rispetto delle leggi e delle convenzioni internazionali, e soprattutto del senso della giustizia. A cominciare con il consentire alle navi militari e alle Ong che salvano le vite in mare di poter intervenire. Si vuole ricordare a tutti gli Stati europei che la redistribuzione dei migranti si fa a terra e non in mare. A Piazza Montecitorio, lunedì 28 gennaio alle 17, l'appuntamento per dare visibilità alla protesta
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