LA RAI VA RIVOLTATA COME UN CALZINO,DEVE RACCONTARE LE Verità DEL PAESE E NON FARE IL POLITICO CORRETTO,OSSIA NASCONDERE Povertà E DISAGIO DELLA POPOLAZIONE,BISOGNA TOGLIERE IL CANONE ,TOGLIERE LA POLITICA E DEVE FARCELA DA SOLA A MANTENERSI,SI BECCA 2 MILIARDI L'ANNO PER FARE Pubblicità AL PD, VERGOGNA
“Scartati senza neanche una parola da parte di Baglioni”. E’ il rammarico degli Of New Trolls, il nome corretto della loro formazione, ovvero Nico Di Paolo e Gianni Belleno, i quali polemizzano sulla loro esclusione da Sanremo, alludendo al fatto che la canzone proposta, ‘Porte aperte’, non fosse ‘in linea’ con la posizione di Baglioni sui migranti. “Ho portato il brano ‘Porte aperte’ alla commissione selezionatrice a Roma, lo hanno ascoltato e commentato positivamente, hanno detto che entro settembre-ottobre avrebbero fatto sapere. Nessuno ha chiamato, mai, né ci è stato spiegato il perchè dell’esclusione – racconta Belleno – Solo quando sono stati resi noti i nomi dei partecipanti a questa edizione di Sanremo abbiamo capito di non essere stati selezionati. Non mi sembre corretto, mi aspettavo che Baglioni ci chiamasse o almeno ci facesse chiamare. Io ho sempre rispetto verso i colleghi e ritengo che sarebbe doveroso averlo per tutti”.
Alle selezioni per Sanremo, scrive http://www.zonacriticanews.com, i due artisti si erano presentati semplicemnete come Gianni Belleno e Nico Di Palo (rispettivamente classe 1949 e 1947) e “non come Of New Trolls – tiene a dire Belleno – per non ricavarne un vantaggio.” Quanto al tema, al significato del brano: “Nel testo non c’è solo l’immigrazione, parliamo anche del terremoto, della gente che non arriva alla fine del mese. Il tema della sicurezza c’è perché come questi è un tema reale. Il brano -prosegue Belleno – non è stato scritto per diventare una bandiera, non sono iscritto a nessun partito, semplicemente rispetta la realtà del paese”.
Questo il testo di ‘Porte aperte’, firmato da Belleno e Di Palo (rispettivamente classe 1949 e 1947) mentre le musiche sono del solo Belleno: “C’è molta gente disperata – che non ha perso la dignità / non ha una tavola imbandita – stringe la cinghia perché lo sa’ / che non arriva a fine mese – con le promesse che tu fai / e quel poco di lavoro ancora non ne dai / Non siamo qui a puntualizzare – ma la coscienza non permetterà / noi siamo qui a ricordare – queste verità / di un unione fatta di parole e di ipocrisie / le nostre porte aperte al mondo – e il terremoto che le spazza via / E questa Italia che da tempo non cammina / e ci strascina per le strade tutte rotte / e questa Italia che da tempo è lontana /non ci priverà del fiato – né la forza di gridare / E la paura poi ci assale – nelle vie delle città / non ci permette più di camminare – con l’amata libertà / sono troppi gli occhi sconosciuti – troppi intorno a noi / tutti i nostri sacrifici – sono a rischio sai / Ma siamo gente appassionata – della cultura e dei musei / davanti a una partita di pallone – siamo tutti figli tuoi / siamo lo specchio di una vita – che tutti ci invidiano /la Nazione per i sogni – dove tutti sbarcano”. Il brano si conclude con la ripetizione, leggermente variata, del ritornello: “E questa Italia che da tempo non cammina / e ci strascina per le strade tutte rotte / e questa Italia che da tempo è lontana / non ci asciugherà il fiato – né la forza di gridare / E questa Italia che da tempo non cammina / e ci strascina per le strade tutte rotte / e questa Italia che da tempo è lontana / non ci priverà del fiato – né la forza di gridare”.
“Al Festival di Sanremo siamo andati come New Trolls ben sette volte e abbiamo stabilito un record, visto che siamo sempre arrivati ultimi. Non è la prima volta che ci rifiutano una canzone, ricordo quando Baudo non volle ‘Quella carezza della sera’: ci chiamò e ci spiegò le sue ragioni, lui. Con Baglioni non è stato così, avrebbe potuto chiamarci, chiederci il senso del brano, ragionare con noi, dispiace anche perché con lui i rapporti erano sempre stati ottimi”, conclude Belleno.
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