In Italia, dal successo al rogo
Dopo aver visionato la pellicola il 9 novembre 1972, la Commissione Censura italiana espresse «parere CONTRARIO alla sua proiezione in pubblico», invitando il regista a eliminare «i particolari più scabrosi del primo amplesso consumato dai protagonisti» e ridurre «la scena in cui il protagonista violenta “a posteriori” la ragazza», ovvero quella della sodomia aiutata dal burro. Bertolucci tagliò solo 8 secondi e ne seguì un lungo scontro legale, iniziato con il sequestro della pellicola il 30 dicembre 1972 (era uscito il 16) per «esasperato pansessualismo fine a se stesso». Il film tornò al cinema nel febbraio 1973, per l’assoluzione in primo grado, ma nel 1976, in Corte D’Appello, Bertolucci, Brando, il montatore e sceneggiatore Franco Arcalli e il produttore Alberto Grimaldi vennero condannati a due mesi di carcere con la condizionale e i negativi del film alla distruzione. Non era mai successo prima e, fortunatamente, rimasero in circolazione alcune copie. Bertolucci perse il diritto di voto per cinque anni, ma intanto il film proibito per eccellenza era diventato uno dei più grandi incassi nella storia del cinema italiano: 163 milioni di euro attuali nel mondo.
Dopo aver visionato la pellicola il 9 novembre 1972, la Commissione Censura italiana espresse «parere CONTRARIO alla sua proiezione in pubblico», invitando il regista a eliminare «i particolari più scabrosi del primo amplesso consumato dai protagonisti» e ridurre «la scena in cui il protagonista violenta “a posteriori” la ragazza», ovvero quella della sodomia aiutata dal burro. Bertolucci tagliò solo 8 secondi e ne seguì un lungo scontro legale, iniziato con il sequestro della pellicola il 30 dicembre 1972 (era uscito il 16) per «esasperato pansessualismo fine a se stesso». Il film tornò al cinema nel febbraio 1973, per l’assoluzione in primo grado, ma nel 1976, in Corte D’Appello, Bertolucci, Brando, il montatore e sceneggiatore Franco Arcalli e il produttore Alberto Grimaldi vennero condannati a due mesi di carcere con la condizionale e i negativi del film alla distruzione. Non era mai successo prima e, fortunatamente, rimasero in circolazione alcune copie. Bertolucci perse il diritto di voto per cinque anni, ma intanto il film proibito per eccellenza era diventato uno dei più grandi incassi nella storia del cinema italiano: 163 milioni di euro attuali nel mondo.
Nessun commento:
Posta un commento